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Olbia, attraversamenti pedonali rialzati: l'architetto Cosseddu chiarisce la questione tecnica

L'architetto Cosseddu precisa: "Nessuna confusione normativa"

Olbia, attraversamenti pedonali rialzati: l'architetto Cosseddu chiarisce la questione tecnica
Olbia, attraversamenti pedonali rialzati: l'architetto Cosseddu chiarisce la questione tecnica
Patrizia Anziani

Pubblicato il 01 August 2025 alle 12:30

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Olbia. Dopo il vivace dibattito innescato sui social dalla trasmissione di Catalan TV "Olbia - attraversamento pedonale alto 24 cm", l'inchiesta del giornalista Giampaolo Barceloneta (agente 0010) su Viale Aldo Moro alta che ha diviso l'opinione pubblica, l'architetto Daniele Cosseddu ha voluto fornire una precisazione tecnica per chiarire la distinzione normativa tra dossi artificiali e attraversamenti pedonali rialzati, evitando possibili equivoci interpretativi. "Nel corso dell'intervista ho fatto riferimento al limite di 7 cm previsto per i dossi artificiali, come stabilito dall'art. 179 del DPR 495/1992, in particolare nei contesti urbani con limite di 30 km/h", spiega il professionista. "È evidente che l'intento non fosse quello di assimilare i dossi agli attraversamenti pedonali rialzati, ma piuttosto di sottolineare l'importanza di rispettare le quote previste o raccomandate in base alla destinazione funzionale dell'opera".
La precisazione arriva dopo che le misurazioni avevano evidenziato un'altezza di 24 centimetri per l'attraversamento su Viale Aldo Moro, suscitando interrogativi sulla conformità alle normative. L'architetto Cosseddu chiarisce che "il marciapiede esistente si trova a 24 cm dalla sede stradale, e l'attraversamento rialzato è stato realizzato in continuità con tale quota" per garantire l'accessibilità alle persone con disabilità e ai genitori con passeggini.

La questione evidenzia l'importanza di distinguere tra due tipologie diverse di interventi stradali. I dossi artificiali, disciplinati dall'articolo 179 del DPR 495/1992, prevedono limiti rigidi: per strade con velocità massima di 30 km/h, l'altezza non può superare i 7 centimetri. Gli attraversamenti pedonali rialzati, invece, seguono raccomandazioni delle linee guida nazionali che indicano valori compresi tra 7 e 15 centimetri.
"Pur trattandosi di una scelta finalizzata a garantire l'accessibilità, è comprensibile che si apra un confronto tecnico sull'opportunità di adottare altezze inferiori, in linea con quanto raccomandato dalle linee guida nazionali", ammette l'architetto Cosseddu.

Le precisazioni dell'architetto trovano riscontro nelle recenti Linee Guida per la progettazione e realizzazione degli attraversamenti pedonali rialzati approvate dall'Assemblea Capitolina di Roma il 12 dicembre 2024. Il documento stabilisce chiaramente che "l'altezza deve essere in continuità con i percorsi pedonali ovvero con i marciapiedi a cui l'attraversamento si congiunge" e che, si legge ancora nel documento, "le evidenze nazionali e internazionali confermano che un'altezza dell'attraversamento pedonale rialzato, in continuità con il marciapiede, di 10-15 cm rispetto al piano stradale, costituisce un adeguato compromesso tra le esigenze dei pedoni e quelle degli automobilisti".

 Il marciapiede di Viale Aldo Moro dove insiste l'attraversamento pedonale misura 24 centimetri.

Le stesse Linee Guida precisano che l'altezza non potrà essere inferiore a 7 cm "se l'infrastruttura dovesse essere realizzata su strade, ove transiterebbero abitualmente TPL", confermando la distinzione tecnica evidenziata nel caso olbiese.

Il caso di Viale Aldo Moro mette in luce una problematica più ampia che riguarda il bilanciamento tra diverse esigenze: l'accessibilità per persone con disabilità, la sicurezza stradale e la fluidità del traffico. L'attraversamento realizzato in continuità con i marciapiedi esistenti risponde al principio dell'accessibilità universale, ma solleva interrogativi sulla praticabilità per alcuni tipi di veicoli.
La vicenda si inserisce in un contesto più ampio di lodevole riqualificazione urbana che ha visto Olbia adottare la strategia della "città 30 km/h" con la realizzazione di numerosi attraversamenti pedonali rialzati in diverse zone, dal lungomare Cossiga a via Roma, da via Veronese a via Mosca.

"Non c'è stata nessuna confusione normativa, ma piuttosto una sintesi – forse troppo asciutta – di un tema tecnico che merita sempre l'attenzione e l'approfondimento che i professionisti sanno offrire", conclude l'architetto Cosseddu, sottolineando l'importanza di mantenere il dibattito su un piano costruttivo e tecnicamente corretto.

La precisazione del professionista contribuisce a chiarire un aspetto fondamentale della progettazione urbana moderna, dove la ricerca di soluzioni inclusive deve confrontarsi con le normative esistenti e le esigenze della mobilità urbana.

 Si ringrazia Catalan TV per aver concesso l'utilizzo delle immagini.