Monday, 08 December 2025
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Pubblicato il 08 December 2025 alle 15:00
Olbia. Arrivata al rifugio con una corda conficcata nel collo fino all’osso, in condizioni definibili senza esitazioni “disumane”, Lilli – così l’hanno chiamata i volontari della LIDA Olbia – è diventata, in pochi giorni, il simbolo di una battaglia che da anni si combatte nell’ombra: quella contro il maltrattamento degli animali e l’omertà che spesso lo accompagna.
Il 3 dicembre la cagnolina è stata accolta al rifugio “I Fratelli Minori” con una ferita profonda e infetta, risultato di un laccio stretto per un periodo che i volontari ipotizzano essere stato prolungato. Un dolore taciuto, sopportato in silenzio, fino alla fuga o forse al rilascio: non si conoscono ancora con certezza i dettagli del suo passato, ma ciò che è evidente, secondo chi la sta curando, è che qualcuno fosse a conoscenza della sua condizione senza intervenire. "Tenere un animale legato è un reato – ribadiscono i volentari dalla pagina Facebook ufficiale della LIDA – e il silenzio di chi vede e non parla consente che queste atrocità si ripetano"(leggi qui). L’associazione, da anni impegnata sul territorio nella tutela degli animali, rinnova l’appello alla collaborazione dei cittadini: ogni informazione, anche anonima, può essere determinante per far luce sulla vicenda.
Sulla vicenda è intervenuto anche il Partito Animalista Italiano. L’avvocato Cristiano Ceriello, presidente nazionale e legale per i diritti degli animali, ha depositato una denuncia alla Procura chiedendo di accertare responsabilità e sollecitare misure di prevenzione sul territorio. "Come avvocato e presidente del PAI ho inoltrato in Procura, anche per chiedere interventi urgenti sul territorio. Lilli, così è stata chiamata la cagnolina trovata nell’area di Olbia con profonde ferite al collo che hanno lacerato la carne sino all’osso. Ringraziamo i volontari della LIDA di Olbia per il loro lavoro e per aver mostrato anche prove video come ferite profonde e infette, rivelano la carne viva, testimonianza di un passato di abusi e indifferenza disumana". Così ha dichiaratol'avvocato Ceriello attraverso la sua pagina ufficial di Facebook, infine ha fatto appello al senso di responsabilità di ognuno di fronte a questa terribile vicenda: "chi sa può scriverci in privato, garantendo come sempre l’anonimato, oltre ad augurarci che telecamere sulla zona possano fare chiarezza".
Secondo l’associazione, le ferite e il tipo di laccio utilizzato lascerebbero ipotizzare un legame prolungato e severo, forse legato a contesti di caccia. Al momento non ci sono conferme e le indagini richiedono segnalazioni e riscontri.
Lilli già da ieri, a distanza di pochi giorni, stà un po' meglio la situazione medica ha dato segnali incoraggianti. La ferita sta granulando, le infezioni vengono controllate con terapie quotidiane e ciò che sorprende i volontari è il carattere della cagnolina. "Nonostante tutto, scodinzola, cerca contatto e fiducia. È un esempio di resilienza che commuove ogni giorno" raccontano dal rifugio. La strada sarà lunga e richiederà cure, medicazioni e tempo, ma la voglia di vivere di Lilli ha colpito centinaia di persone che hanno seguito l’appello sui social contribuendo a diffondere la sua storia. La terribile vicenda di Lilli riporta alla luce un problema noto e spesso sottovalutato: il maltrattamento animale in aree rurali e periferiche e la difficoltà di ottenere testimonianze. I volontari lo ripetono da tempo: paura, ritorsioni e “abitudine” diventano, talvolta, complici involontari dei maltrattamenti. Per questo la LIDA invita chi sa o ha visto qualcosa a segnalare, anche in forma privata. Per contatti 3334312878 - [email protected]. Se volete aiutare la Lida: http://www.lidasezolbia.it/come-aiutarli/ Indirizzo per spedizione aiuti: L.I.D.A. Sez. Olbia - rifugio I Fratelli Minori via Dei Cestai 26 - 07026 Olbia (SS). Estremi per donazione http://www.lidasezolbia.it/donazioni/
Lilli, la cagnolina ritrovata in condizioni disperate sta rispondendo alle cure e sta meglio. Qui la sua storia, ( foto Lida Olbia che si ringrazia)
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