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Olbia, Elegio si racconta: chi è la nuova voce del rap italiano

Dalle strade alla ribalta digitale, con l'energia che promette rivoluzioni sonore

Olbia, Elegio si racconta: chi è la nuova voce del rap italiano
Olbia, Elegio si racconta: chi è la nuova voce del rap italiano
Laura Scarpellini

Pubblicato il 01 October 2025 alle 16:20

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Olbia. Per i più giovani il suo nome è già sinonimo di un nuovo corso musicale. Elegio, giovane promessa della scena olbiese, torna a sorprendere il mercato discografico con un nuovo disco disponibile su tutte le piattaforme streaming: Spotify, Apple Music, Amazon Music e oltre. Il progetto riflette una crescita artistica costante e audace, trainata da nuovi passi evolutivi che inaugurano una fase di maturazione musicale per l’artista.

Il sound, plasmato sotto la guida di Kidd Reo, nasce dall’entusiasmo di una stagione creativa appena sigillata dalla recente firma con l’etichetta Starlight Records, consolidando anche la collaborazione con The Orchard. Un mix che unisce freschezza e profondità, pronto a definire una pagina decisiva della carriera di Elegio.

Vorrei che si raccontasse: quali sono gli eventi più significativi che hanno segnato la sua crescita?
"Il mio nome di battesimo e Gioele e sono nato a Olbia nel 2006. Sono sempre stato appassionato dalla musica fin da piccolo, e ritengo che artisticamente parlando, sin da piccolo sono stato segnato dai primi brani rap (anche se molto commerciali) che passavano più di frequenrte in radio (tipo quelli di Fabri Fibra). Poi sicuramente sono passato ad interessarmi a quella che potremo definire un nuovo corso musicale italiano intorno al 2016, che ha portato una sonorità moderna stravologendo totalmente  quelli che erano i dettami della musica italiana. Ascoltando e vivendo la musica in prima persona ho creato quello che sono realmente divenuto oggi".


Come è entrata la musica nella sua vita e perché ha iniziato a cantare?
"Ho iniziato a scrivere testi musicali nel mio diario all’età di 11/12 anni a scuola. Verso i 15 anni ho conosciuto personalmente Kidd Reo che mi ha invitato in studio. Ebbene da quel momento ho iniziato a prendere la musica davvero sul serio, con la consapevolezza che impegnandomi avrei potuto davvero realizzare il mio sogno: fare il rapper".

Quanto lavoro c’è stato dietro le quinte per l’uscita del suo primo singolo sotto etichetta discografica?
"Per questo primo singolo sotto etichetta devo dire che tutto il lavoro si è svolto in maniera del tutto naturale. Ho seguito il flow del sottogenere rap che sto provando a rendere più virale qua in Italia, ovvero la Baton Rouge, trasformandola in chiave più Pain (altro sottogenere rap). Una volta sentita la base ho scritto tutto di pancia, e alla fine mi sono reso conto che si tratta di un flusso di coscienza vero e proprio".

Programmi a breve?
"Ho intenzione di essere più costante nel pubblicare i miei singoli, sperando che il pubblico che mi ascvolta riesca ad affezionarsi sempre di più, arrivando così ad avere una fanbase non male".

A chi si è ispirato per le sue melodie?
"In realtà anche se ascolto tanto rap melodico non penso di prendere spunto da nessuno genere musicale già strutturato. Scrivo quello che mi sento sia in termini di liriche sia per quanto riguarda le melodie. Anche se i miei amici spesso mi paragonano a Sfera, io non trovo tutte queste somiglianze, ma non nego che sia stato uno degli artisti che ho più ascoltato e che quindi sia riuscito ad influenzarmi, per non rendendomene conto". 

Cosa sogna?
"Ovviamente sogno di fare successo con la mia musica, solo con quella. Non desidero altro poiché è la musica la mia unica, vera passione. Inseguo il sogno di poter  vivere felice con i miei amici, la mia fidanzata e la mia famiglia. Credo molto nei sogni  e questo mi convince sempre più che prima o poi ce la farò anche io".