Lo incontriamo a bordo piscina della sua seconda casa ormai: il centro sportivo Geovillage, dove assiduamente segue massacranti sessioni di allenamenti. Malgrado debba ancora riprendersi dalla fatica della sua impresa, dal viaggio, e dallo stress accumulato, Daniele ha sempre un sorriso per tutti, e non fa che rallegrarsi con i suoi compagni di vasca.
Il suo battesimo dell'acqua lo deve alla sua apprensiva mamma:
"Sono nato a Nuoro e andando sempre a mare con la mia famiglia, mamma ci ha obbligato a iniziare la scuola di nuoto perchè aveva una gran paura che ci si potesse affogare. Da lì è scattata la grande passione che mi ha spinto a non fermarmi più. Le prime gare sono arrivate da piccolo e poi all'età di 18 anni ho scelto di studiare non mollando il nuoto. Ho deciso di andare a Modena per intraprendere gli studi universitari senza perdere di vista il mio sport.Sono entrato in squadra a Modena. Ho partecipato al Campionato Italiano a 15 anni. Ogni piccola gara è importante per la crescita".
Mi racconta del suo percorso sportivo con molto entusiasmo, che la sua classe '89 non deve certo trattenere.
"Sono arrivato al Campionato europeo di Riccione dopo l'infortunio al menisco subito a marzo di quest'anno. Fortunatamente è andato tutto bene. Ho dovuto gestire bene le qualificazioni dimostrando il mio valore, quasi di più del Campionato stesso. Con il salvamento si devono acquisire più punti possibili partecipando alle competizioni in piscina e in mare aperto".
"Fortunatamente non mi è mai capitato di dover mettere in pratica la mia tecnica di gara in situazione di criticità effettiva in mare".
"Adesso sono in pseudo vacanza stra meritata dopo un estate molto faticosa, passata al Geovillage con il mio allenatore Paolo Melchiorri, che mi ha supportate e preparato duramente per questo importante appuntamento. Quindi ora un po di riposo, e poi ci potrebbe essere un Campionato del mondo e forse un Meeting con la Nazionale Italiana. Certo bisogna vedere se verrò convocato ovvio".
La sua umiltà da sportivo è disarmante, tipica dei veri talenti che non si "montano la testa" quando si arriva ad ottenere grandi risultati.
"In attesa della chiamata tornerò a dare una mano nel negozio di famiglia come commesso nell'atelier di famiglia qui a Olbia. Anche se il mio secondo continua ad essere il nuoto con 15 sessioni settimanali".
Cosa può desiderare uno sportivo che con grande passione non si risparmia, inseguendo sempre il suo miglioramento, anche personale?
"Il mio futuro lo vedo con una casa tutta per me per avere la mia indipendenza, e poi certo dopo la fase competitiva non mi allontanerò dalla piscina. Mi vedo come un futuro allenatore, una figura che possa aiutare i ragazzi ad esprimersi agonisticamente. Proprio come ha fatto con me il coordinatore della scuola nuoto del Geovillage, Melchiorri".
Ancora auguri a questo giovane campione olbiese d'adozione ormai, che speriamo possa aggiungere nuovi traguardi nel nuoto, e nel suo lungo percorso di vita, tutto da scoprire.