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Terrata: Villa Nizzi, Technital, lottizzazione sequestrata e limiti idrogeologici 'spariti'

Ecco cosa è avvenuto tra il 2019 e il 2020

Terrata: Villa Nizzi, Technital, lottizzazione sequestrata e limiti idrogeologici 'spariti'
Terrata: Villa Nizzi, Technital, lottizzazione sequestrata e limiti idrogeologici 'spariti'
Angela Galiberti

Pubblicato il 10 June 2021 alle 06:00

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Golfo Aranci. C'era una volta, nel Comune di Golfo Aranci, una zona a rischio idraulico Hi4: "c'era" perché oggi non dovrebbe esserci più, anche se nelle cartine ufficiali compare ancora. Parliamo dell'area ricadente in parte in zona a rischio idraulico massimo (Hi4) che martedì 8 giugno è stata posta sotto sigilli dalla Procura di Tempio Pausania. Undici ville della lottizzazione Terrata, del valore di circa 10 milioni di euro, sono state sequestrate e contestualmente sono state indagate 17 persone tra proprietari, costruttori, direttori dei lavori e dipendenti pubblici. L'indagine sull'area è scattata ad agosto 2019, in seguito alle attività svolte sulla villa (ancora oggi sotto sequestro) del sindaco di Olbia Settimo Nizzi, al quale – in questo filone di indagine – non vengono mosse contestazioni. Proprio mentre la Procura indagava in silenzio su questa vasta lottizzazione arrivando a sequestrare - su due diversi filoni di indagine - prima "villa Nizzi" (ottobre 2019) e poi 11 villette (giugno 2021), continuava la procedura per "eliminare" le fasce di tutela fluviali e dunque le zone di pericolosità idraulica: il tutto in base a una nuova norma che è stata anch'essa approvata dalla Regione nello stesso periodo. La procedura si è conclusa con un'approvazione da parte della Regione, come è facilmente verificabile sul sito istituzionale. Andiamo con ordine, partendo dal 2019: tutto inizia il 19 aprile, quando la società titolare del piano di lottizzazione Terrata inoltra una richiesta per eliminare le fasce di rispetto fluviale e modificare le aree di allagamento previste dal Pai che, per quanto riguarda l'adeguamento del Puc golfarancino, è stato adottato prima il 23/12/2013 e approvato definitivamente il 10 marzo 2016. Siamo ancora lontani dalle inchieste giudiziarie e dal clamore mediatico che queste susciteranno. Tale richiesta si basa sull'articolo 37 delle NTA (norme tecniche di attuazione) che al comma 2 permette agli enti locali nuove varianti al Pai e studi a scala di maggior dettaglio in caso di necessità. La richiesta della società si basa su uno studio da essa commissionato alla Technital Spa: la stessa azienda che ha realizzato l'alternativa al Piano Mancini, cioè il “Piano Nizzi”. Lo studio, secondo la società, dimostrerebbe “che ricorrono i presupposti tecnici affinchè le aree di allagamento previste attualmente nel P.A.I. di codesto Comune possano essere modificate e le fasce di rispetto fluviale siano completamente eliminate”. Fondamentalmente, il lottizzante chiede di riconsiderare i vincoli apposti poiché nel frattempo l'area è stata costruita e ciò non sarebbe stato considerate nello studio Pai. La vicenda arriva in Consiglio comunale, presieduto dal neo sindaco Mario Mulas, il 26 settembre 2019 e viene approvata con i soli voti della maggioranza. Nel frattempo, a Cagliari, si lavora per modificare le Norme Tecniche di Attuazione al Pai: il primo atto importante è la deliberazione del Comitato Istituzionale numero 1 del 3 ottobre 2019 (con successive delibera di Giunta n. 40/25 del 10 ottobre 2019, n. 44/23 del 12 novembre 2019 e decreto del Presidente n. Regione n. 128 del 14 novembre 2019) con la quale viene introdotto all'articolo 8 il comma 11 bis che così recita: “All’interno dei centri edificati, con specifica deliberazione del Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino, su istanza motivata dei Comuni competenti per territorio e previa deliberazione del Consiglio Comunale, per gli elementi del reticolo idrografico regionale si può procedere al riconoscimento di assenza, in tutto o in parte, dei caratteri di rilevanza per le finalità di cui al comma 11 e alla conseguente non applicazione delle previsioni di cui ai commi 8, 9 e 10”. La Regione, per giustificare tutte le modifiche e le semplificazioni introdotte (che non riguardano solo questo comma) afferma di aver considerato “che a seguito dell’applicazione delle Norme di Attuazione di cui in argomento, con particolare riferimento agli effetti che talune norme inducono sulle trasformazioni, sull’uso dei luoghi e alla gestione da parte degli Enti Locali delle stesse norme sul territorio, sono state segnalate dagli Enti Locali effettive difficoltà applicative nonché aspetti disciplinari non più aderenti o attuali rispetto all’evoluzione degli stessi luoghi o nei confronti del quadro normativo generale”, e di aver considerato anche “le segnalazioni da parte degli Enti Locali e di altre Amministrazioni interessate, nonché degli operatori del settore che, nell’attuazione della disciplina del PAI ai casi concreti, incontrano difficoltà operative e interpretative rilevando la necessità di revisionare o attualizzare alcuni disposti delle N.A del PAI inerenti, in generale, alla disciplina d’uso del territorio nelle aree individuate a pericolosità idrogeologica”. Il 23 ottobre 2019 viene sequestrata la villa del sindaco Settimo Nizzi. Silenziosamente, la Procura indaga sul resto della lottizzazione che è composta da diversi lotti tra cui le 11 villette che verranno sequestrate nel giugno 2021. Il 28 ottobre 2019, con protocollo 14803, il Comune di Golfo Aranci chiede alla Regione Sardegna l'avvio del “procedimento disciplinato dall'art. 8 comma 11bis e conseguente non applicazione delle previsioni di cui ai commi 8, 9 e 10 delle N.A. del P.A.I. e quindi la non istituzione e regolazione delle fasce di tutela riferite al compluvio individuato con il codice FIUME_102658 nel reticolo idrografico regionale”. A fine ottobre 2019, dunque, parte la procedura per riconsiderare le fasce di rispetto nella lottizzazione. E' una procedura che dura circa un anno, a livello regionale, e che vede il Comune di Golfo Aranci trasmettere diverse integrazioni documentali, tra i quali spicca quella della Technital che il 22 ottobre 2020 viene delegata dal Comune di Golfo Aranci per “ulteriori elaborati integrativi”. La stessa azienda che, chiamata in causa dal lottizzante, afferma che non c'è più bisogno della fascia di rispetto. Un anno dopo, esattamente il 23 ottobre 2020, l'Autorità di Bacino della Regione Sardegna approva le richieste del Comune di Golfo Aranci e dunque del lottizzante. Il tutto con il parere favorevole del Servizio Difesa del Suolo. Il risultato è l'eliminazione della fascia di tutela del corso d'acqua a Sud, quello che "tocca" la lottizzazione. Per il corso d'acqua a Nord non è cambiato nulla. Non è chiaro se questa modifica sia già operativa: al momento, in tutte le carte ufficiali, è ancora in visibile la situazione precedente che vi mostriamo qua sotto. Che impatto avrà questa procedura sull'inchiesta in corso?