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Pubblicato il 29 May 2019 alle 17:28
Olbia, 29 maggio 2019 - A Roma il 28 maggio scorso si sono riunte le rappresentanti di "GiULiA Giornaliste" e Uisp per sostenere le atlete e le donne, che nel mondo dello sport lottano contro le discriminazioni.
Si è reso necessario redigere il documento"Media, Donne, Sport: idee guida per una diversa informazione", a sostegno delle atlete e le donne del mondo dello sport.
L'iniziativa ha visto subito l'adesione di gran parte degli organi di stampa nazionali e organi governativi quali: il Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti, l'Ordine dei giornalisti del Lazio, la FNSI-Federazione nazionale della stampa, la Commissione Pari Opportunità della FNSI, l'Ucsi-Unione cattolica della stampa italiana, USIGRai, Commissione Pari Opportunità USIGRai, Ussi-Unione stampa sportiva italiana, AIC-Associazione italiana calciatori, Gender interuniversity observatory, Assist-Associazione nazionale atlete.
L'impronta maschile nello sport è evidente, ma è sempre più forte il sostegno alla partecipazione delle donne. Con molto piacere si è notato negli ultimi anni che il numero delle atlete sta gradualmente aumentando, anche se non sono adeguatamente rappresentate negli organi decisionali delle istituzioni sportive, a livello locale, nazionale ed europeo.
I problemi sono tanti, per le donne, anche nello sport.
Le atlete sono sempre pagate meno, insultate e raccontate poco se non con immagini che, con la disciplina sportiva che praticano, hanno poco a che fare.
E poi, la narrazione inesistente: si pensi alle calciatrici della Nazionale quasi del tutto snobbate nonostante si preparino a rappresentarci al mondiale.
Ravvisati questi problemi, si è deciso di dare un "calcio" metaforico agli stereotipi che ancora oggi ingabbiano lo sport femminile.
Ecco, dunque, un nuovo strumento deontologico: il manifesto "Media, Donne e Sport: idee guida per una diversa informazione". I patrocini e le adesioni sono stati numerosi e importanti, a dimostrazione del consenso e segnale, si spera, del mutato andamento sociale.
I media e i giornalisti hanno una grande responsabilità perché, con il loro lavoro, raccontano il mondo e contribuiscono alla formazione della realtà nell'immaginario collettivo.
Quando si parla di sport femminile non mancanogiudizi sull’apparenza anziché sulle prestazioni e competenze sportive. Valutazioni che raramente (anzi: praticamente mai) vengono toccate quando l'argomento trattato è un atleta di sesso maschile.
È tempo di evolversi per giungere ad una narrazione giornalistica al femminile attenta, corretta e consapevole superando pregiudizi e stereotipi, con poche regole di buon giornalismo (e buon senso):
Il documento è stato presentato daMara CinquepalmieManuela Claysset(in rappresentanza del gruppo di lavoro che ha curato il testo);Marina Cosi, presidente GiULiA giornaliste;Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp;Laura Moschini, Gender Interuniversity Observatory;Valentina Casaroli, calciatrice serie A e portiera As Roma.
Sono intervenuti:Carlo Verna, presidente Ordine dei Giornalisti-Consiglio Nazionale;Paola Spadari, presidente Ordine dei Giornalisti Lazio;Vittorio Di Trapani, segretario generale aggiunto FNSI e segretario nazionale USIGRai;Maurizio Di Schino, UCSI;Fabio Appetiti, responsabile relazioni istituzionali Aic-Assocalciatori. Sono intervenute con messaggi video Katia Serra, responsabile calcio femminile Aic e opinionista Sky, eRaffaella Masciadri, presidente della Commissione atlete del Coni e rappresentante delle giocatrici di basket nel Consiglio Giba. Hanno coordinato:Silvia Garambois e Ivano Maiorella, giornalisti.
Al prossimo articolo, tutto al femminile ovviamente!
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