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San Teodoro, tutto pronto per il debutto di “Amargura” con Teatro NYX

L’intervista alla regista Giada Degortes

San Teodoro, tutto pronto per il debutto di “Amargura” con Teatro NYX
San Teodoro, tutto pronto per il debutto di “Amargura” con Teatro NYX
Ilaria Del Giudice

Pubblicato il 29 April 2024 alle 13:00

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San Teodoro. Il 5 maggio al Teatro Comunale, con ingresso gratuito e patrocinato dal Comune di San Teodoro, debutterà “Amargura” (in sardo: “amarezza”), uno spettacolo dalla tematica forte ed attuale della violenza sulle donne, inscenato dall’associazione di promozione sociale Teatro NYX. “Amargura” si ispira infatti ad una storia reale di un femminicidio avvenuto in Sardegna anni fa. Durante lo spettacolo i musicisti Pierpaolo Vacca (fisarmonicista) e Paolo Corda (chitarrista) suoneranno dal vivo, contribuendo a creare un clima ancora più suggestivo.

La regista dello spettacolo, nonché fondatrice di Teatro NYX, Giada Degortes riferisce: “Ho scelto questo titolo che richiama sentimenti di amarezza perché, quando non viene fatta giustizia per l’assassinio di una persona, col passare degli anni resta un profondo senso di insoddisfazione, tristezza e frustrazione. Con “Amargura” vogliamo raccontare la vera storia del femminicidio di una giovane donna avvenuto nel Sulcis. Rimettiamo in scena una storia reale romanzata, nella quale abbiamo aggiunto e modificato alcuni dettagli con l’intento di renderla il più universale possibile. Si tratta di uno spettacolo oscuro. Il tema è tosto e abbiamo scelto consapevolmente di trattarlo in maniera realistica, per non scadere nella leggerezza. La protagonista è stata violentata, uccisa e ritrovata in un pozzo.

È una storia tragica che vogliamo mettere in scena per dare voce a chi non ha ancora perso la speranza nella giustizia. Il più delle volte, infatti, il femminicidio non è un fatto individuale che vede nell’assassino l’unico colpevole: anche la comunità ha la sua responsabilità. La causa della violenza sulle donne e della loro morte spesso ha un unico nome: omertà. Nella storia che abbiamo scelto di rappresentare tutti sapevano, ma nessuno ha parlato per tempo. In “Amargura” si nasconde un messaggio implicito forte: abbiamo il dovere come società di prevenire tragedie come questa facendo rete e aiutando le donne a denunciare i loro aguzzini prima che sia troppo tardi, proteggendole e supportandole.

Devo ammettere che trattare questo tema non sia facile, soprattutto dal punto di vista degli attori perché inscenare tragedie di questo tipo costringe a provare forti emozioni, comprese quelle “negative” come il dolore e la rabbia. Tuttavia, abbiamo pensato che fosse arrivato il momento di presentare al pubblico uno spettacolo di questo calibro per rendere un servizio alla società, invitandola a riflettere su tematiche purtroppo sempre più urgenti. La Sardegna arcaica e il modo di sentire dei nostri avi, compreso quello di elaborare il dolore, mi hanno ispirata nel trattare il tema della morte perché ritengo che, a livello sociale, abbiamo perso la sana abitudine di affrontare insieme il dolore e di superarlo: la morte ci fa paura e preferiamo far finta che non esista, ma abbiamo bisogno di farci i conti per vivere in maniera libera, serena e per poter finalmente dare valore alla vita. Infine, l’esigenza di fare giustizia: noi donne siamo arrabbiate perché subiamo soprusi da troppo tempo. È ora di dire basta!”

Ecco gli attori che insceneranno lo spettacolo: Martina Tore, Anna Saddi, Daniela Latrofa, Antonio Decandia, Pina Loi, Marcelo Santos, Francesca Pinducciu, Mylene Carta, Dalila Peduzzi.