Wednesday, 27 August 2025

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Da Olbia a Lisbona: Federica Baldino conquista il Portogallo con la sua Polpetta Cosmica

La chef olbiese presenta il suo Kit da spiaggia cosmico all'insegna della tradizione

Da Olbia a Lisbona: Federica Baldino conquista il Portogallo con la sua Polpetta Cosmica
Da Olbia a Lisbona: Federica Baldino conquista il Portogallo con la sua Polpetta Cosmica
Laura Scarpellini

Pubblicato il 27 August 2025 alle 14:00

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Olbia. Federica Baldino sforna poesia culinaria tra tradizione e territorio, e prende il mondo per la gola con la sua Polpetta Cosmica, un progetto che ha varcato i confini italiani fino a sbarcare in Portogallo. Guardando alla sua cucina come a una sinfonia di creatività, passione e radici Baldino non è solo una chef: è un’ambasciatrice di sapori che raccontano storie di famiglia, di paese e di mare. Tra Olbia, Porto Cervo e il Portogallo, la sua energia contagia seguaci sui social, dove ogni post diventa un invito all’assaggio, una promessa di convivialità e una dichiarazione d’amore per gli animali e per una cucina che rispetta il territorio.

La sua filosofia è chiara: ingredienti semplici, tecnica raffinata, attenzione al dettaglio e un entusiasmo che sembra alimentato da una tazza di espresso e da una risata pronta a saltare fuori al primo incontro. La polpetta cosmica incarna questa cifra: un mix di creatività e tradizione, capace di viaggiare tra culture senza perdere la propria identità. Fra Olbia, Porto Cervo e un collegamento con l’oceano lusitano, Baldino lavora per rendere ogni tavolo un rito di condivisione, dove la cucina diventa linguaggio comune.

Quest’estate, a Olbia, il suo slogan rimbalza ancora tra ombrelloni e sapori: "KIT DA SPIAGGIA COSMICO. Hai l’asciugamano, hai la crema… ora hai anche il pranzo perfetto: panino con polpette, parmigiana di melanzane, lasagna cosmica, lasagna al pesto. Tutto pronto da portare sotto l’ombrellone". 

Da Olbia, Porto Cervo e ora il Portogallo, come nasce l’idea di una cucina creativa che mette al centro le radici tradizionali e l’innovazione contemporanea?

"Ho sempre amato cucinare: la cucina è stata protagonista fin dall’infanzia. Il mio libro preferito si chiama Kitchen di Banana Yoshimoto: mi ha insegnato che cucinare non è solo nutrimento, ma memoria e identità. A casa di mia nonna Maria ricordo quando si facevano i pomodori pelati: un grande padellone bolliva i barattoli, la maggior parte riempiti nelle vecchie bottigliette di Ichnusa. Quei momenti mi hanno insegnato che il cibo è famiglia, rituale e radici. A Lisbona, quando gli amici hanno iniziato a chiedermi di preparare le mie lasagne per le loro cene, ho capito che non cucinavo solo per me: la mia cucina nasce lì, tra memoria e innovazione, con un tocco cosmico che la rende unica".

Il suo progetto gastronomico è diventato virale sui social: quali contenuti funzionano meglio per raccontare la tua polpetta cosmica e perché pensi che abbiano risuonato con il pubblico?

"Credo che oggi la comunicazione sia essenziale. Il mio marchio ha un doppio registro: da un lato moderno, fresco e ironico, dall’altro profondamente radicato nella tradizione. In questo percorso non sono sola: Pablo cura i contenuti di Instagram e mi aiuta a raccontare il progetto in modo autentico e creativo, sempre in linea con il mio gusto e con la mia visione. Studio Altura, due grandi amici, hanno dato forma al logo e all’identità visiva. Ma dietro c’è una storia vera: Polpetta era il mio cane, il mio migliore amico, mentre Cosmica sono io — con la testa tra le nuvole ma i piedi saldi sulla luna. È questa autenticità, insieme a un linguaggio leggero e inclusivo, che ha fatto risuonare il progetto con il pubblico.".

Puo' descrivere il tuo pranzo perfetto da spiaggia cosmico e quali criteri di praticità e gusto hai privilegiato per renderlo adatto al contesto balneare?

"In Portogallo c’è un’istituzione estiva: la Bola de Berlim, un krapfen ripieno di crema pasticcera che da generazioni accompagna le giornate di mare. Io ho immaginato la mia versione: la Polpetta de Berlim, un mini panino soffice con dentro una polpetta gigante. È stata un’idea nata grazie a Carlos, un grande amico e sostenitore del progetto: insieme abbiamo sognato qualcosa di pratico, goloso e perfetto sotto l’ombrellone. Un pranzo che unisce semplicità e gusto, con la capacità di strappare un sorriso al primo morso".

Quanto influisce la sua passione per gli animali e la sua energia positiva nel modo in cui presenti le ricette e interagisci con la community?

"Tantissimo. Oli, il mio corgi, viene sempre con me: è parte del progetto al 100%. È la mia mascotte, il mio compagno di viaggio e di cucina. Gli animali mi insegnano spontaneità e amore incondizionato, e questa energia positiva la porto nel modo in cui racconto le ricette e dialogo con la community".

Quali sono i suoi piani futuri per espandere la Polpetta cosmica in Portogallo, e come pensa di mantenere l’autenticità delle tue radici sarde?

"Il mio sogno è creare un ponte tra Sardegna e Portogallo: portare i sapori della mia terra non solo sulle spiagge, ma anche dentro le case portoghesi e sulle tavole di chi ama condividere il cibo. Voglio che la Polpetta Cosmica diventi un piccolo rituale quotidiano, un piatto che unisce e sorprende. L’autenticità per me è sacra: nessuna rivisitazione cancella le radici. La mia missione è farle viaggiare, dialogare con altre culture e brillare di nuova luce".

C’è una ricetta o un ingrediente tradizionale sardo che ha reinterpretato in chiave cosmica e che ti piacerebbe condividere come pezzo forte del tuo storytelling gastronomico?

"Senza dubbio la Zuppa Gallurese. È un piatto che custodisce l’anima della mia famiglia e che porterò come novità nella stagione 2026, accanto alle mie lasagne — cosmica, al pesto, al tartufo — e alle immancabili polpette. È il mio modo di unire radici e futuro, di raccontare una tradizione viva con un respiro nuovo".

Un idea veloce e easy che possa evocare la sua terra quando al rientro dalle vacanze in Sardegna, sale la nostalgia per quella terra meravigliosa.

"Pane carasau, un bicchiere di Vermentino e la Peretta: tre gesti semplici che racchiudono l’essenza della mia terra. Da poco mia zia Antonella mi ha regalato i vetrini che usava mia nonna Teresa per fare gli gnocchetti: un dono prezioso che mi ricorda che le mie nonne sono sempre con me. Posso sempre chiamare le mie zie per una ricetta o un trucco: così la Sardegna continua a vivere ogni giorno nella mia cucina".

Un sogno nel cassetto?

"Aprire una rosticceria cosmica, un concetto tutto nuovo a Lisbona: un luogo dove le mie radici sarde possano incontrare l’energia portoghese. Immagino uno spazio intimo ma aperto al mondo, dove servire piatti pronti da condividere, cene e workshop, e far vivere l’esperienza cosmica anche fuori casa. Una cosa che ci tengo a sottolineare è che non sono nessuna chef professionista ma solo una che ama cucinare e divertirsi. L'amore è una cosa grande".