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Olbia: Deiv cede il passo a Davide Moica guardando al futuro

Il musicista olbiese archivia definitivamente il suo passato, suonando con i big della musica all'uscita del nuovo singolo

Olbia: Deiv cede il passo a Davide Moica guardando al futuro
Olbia: Deiv cede il passo a Davide Moica guardando al futuro
Laura Scarpellini

Pubblicato il 27 August 2025 alle 16:00

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Olbia. Davide Moica noto fino ad oggi con la firma Deiv, rompe con il passato per tracciare un nuovo corso nella scena musicale. Dopo anni di produzioni e performance in inglese, l’artista di Olbia ha scelto di cantare in italiano, offrendo una voce più intima e riconoscibile al pubblico. Il punto di svolta arriva il 5 agosto scorso, quando Moica è salito sul palco di Sassari per aprire il concerto di Fantastic Negrito, big della musica internazionale. Una giornata carica di emozione che coincide proprio con l’uscita del suo nuovo singolo, “Questo sono io”. In questa intervista, esploreremo le ragioni della rinascita artistica, le sfide  e i nuovi orizzonti che Davide Moica oggi intravede nel panorama musicale italiano.

Chi segue la sua musica oggi si raffronta con Davide Moica, mentre qualche tempo fa era in essere Deiv. Cosa è successo?

"Dopo l’uscita dall’etichetta nel 2021 ho sentito il bisogno di chiudere definitivamente con il progetto Deiv e di allontanarmi dalla musica. Da lì in poi ho attraversato un periodo un po’ buio: non riuscivo più nemmeno a prendere in mano una chitarra, provavo quasi una forma di rifiuto verso ciò che era sempre stato parte di me. In quel momento ho sentito l’urgenza di fermarmi, di sparire per un po’".

Come è avvenuta la svolta? Quale è stato il momento in cui è avvenuto il famoso "click"?

Poco dopo ho deciso di fare un viaggio. Volevo andare il più lontano possibile, e ho scelto l’Australia. Avevo bisogno di libertà, di staccarmi da tutto. Sono partito per lavorare, la musica non era nei miei pensieri. Ma non trovando lavoro nelle prime settimane e avendo già pochi soldi, con quelli rimanenti ho comprato della strumentazione di seconda mano e ho iniziato a suonare in strada. È lì che si è riacceso qualcosa: la libertà di suonare e cantare in strada mi ha fatto riscoprire quell’amore puro nel fare musica, senza vincoli e a stretto contatto con le persone che si fermavano e avevano voglia di ascoltare quella persona sconosciuta ma allo stesso tempo connessa a loro grazie a quello che facevo".

Da solista a band un evoluzione importante. Ci può raccontare come ci si arriva?

"Da Byron Bay nei primi mesi fino al lontano West ( con in mezzo un bel road trip lungo più di 5mila km ) ho passato il mio tempo suonando ovunque: per strada, nei locali, nei mercati di Fremantle e Perth. È stata un’esperienza che mi ha riportato alle radici e mi ha riacceso quella fiamma che stava andando ormai a spegnersi da tempo. Al mio ritorno in Sardegna ho sentito forte il bisogno di riprendere in mano le canzoni che avevo lasciato nel cassetto e di riscriverle alla luce di un nuovo me: più vero, più maturo e con una band al mio fianco.Ho avuto la fortuna di rincontrare vecchi amici musicisti come Luca Vargiu (chitarra) ed Edoardo Meledina (basso), e di conoscere il nuovo batterista del progetto, Paolo Succu. Con loro ho ripreso alcuni brani mai usciti, scritti ai tempi dell’etichetta, e insieme stiamo lavorando a nuovi pezzi con l’obiettivo di pubblicare presto un album.

L'esibizione a Sassari con Fantastic Negrito famoso cantautore e chitarrista statunitense pupillo del manager di Prince lo scorso 5 agosto, è stata davvero esplosiva, per usare un termine appropriato. Proprio quella data ha dato il via ad un nuovo corso della sua carriera artistica.

"Si è vero. Dopo anni di silenzio e lontananza dal palco, Il 5 agosto finalmente è uscito il mio primo singolo "Questo sono io",  e lo stesso giorno ho avuto la fortuna di festeggiarlo suonando con la band per la prima volta sul palco dell’ Abbabula in apertura a un artista che ascolto da anni e che è stato fonte d’ispirazione: Fantastic Negrito. Una grande emozione che è stata come a voler sottolineare il mio nuovo vorso. Direi che la strada è tracciata".