Sunday, 26 October 2025
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Pubblicato il 26 October 2025 alle 12:00
Tempio Pausania. Si è tenuto a Tempio un convegno promosso dal Circolo culturale Don Primo Mazzolari nell'ex Palazzina Comando, questo il titolo del convegno: "Quale sanità è possibile? − Le diseguaglianze di salute in Sardegna".
Il primo cittadino di Tempio Gianni Addis, nonché Presidente della conferenza socio sanitaria ha incontrato gli altri componenti della Conferenza e in aula gremita di cittadini e addetti ai lavori ha affrontato i tanti temi, aspetti, difficoltà, problemi e progetti legati al tema della sanità.
Tra gli altri sono intervenuti Giuseppe Meloni e Giuseppe Frau, rispettivamente vicepresidente della Giunta Regionale e del Consiglio Regionale, il vicepresidente della Provincia Gallura e vicesindaco di Tempio Anna Paola Aisoni, e il prof. Luigi Minerba.
Gianni Addis ha puntato l'accento su quelle che sono le maggiori criticità del territorio, delle strutture e che hanno punti di uniformità in diverse parti dell'isola.
"La Gallura e la Sardegna in generale hanno un alto indice di vecchiaia, - ricorda Addis - con conseguenze dirette sulle patologie croniche. Nel contesto attuale, i pazienti cronici hanno difficoltà a ottenere una corretta presa in carico e sono costretti a fare la spola tra medici specialisti e le strutture di diagnosi e cura. Qualche anno fa si è pensato di ovviare a questo limite facendo riferimento a un nuovo concetto di “sanità di iniziativa” nelle Case di comunità, apportando quindi una significativa revisione a tutta l'attività di bassa complessità assistenziale, di cui i malati cronici sono i principali fruitori, con una presa in carico che seguisse tutto il loro percorso". Ma nonostante l'idea fosse valida si è potuto vedere come le strutture tardino a decollare.
L'altro aspetto, - su cui il primo cittadino Gianni Addis ha posto l'accento è stato quello delle liste d'attesa. "Parliamo di prevenzione e di cure dei pazienti con patologie in fase avanzata. Queste attività spesso vengono invalidate da liste d'attesa lunghissime, da un sistema di prenotazione che risulta non adeguato alle esigenze: una riorganizzazione di tale sistema è indispensabile per rendere efficace la presa in carico del paziente fino all'individuazione della data e della struttura in cui dovrà effettuare la visita e dovrà ricevere le cure".
"Si tratta quindi di intervenire anche sui medici di base, che come sappiamo ancora oggi scarseggiano, in modo da migliorare l’adeguatezza non solo delle prescrizioni ma anche degli esami richiesti, e soprattutto da evitare che i malati cronici debbano a più riprese recarsi dal loro medico curante per richiedere l'impegnativa, contattare il CUP, sperare in un appuntamento a breve termine, circostanza che spessissimo non si verifica. Occorrerebbe che il paziente, già dal primo accesso alle cure, venisse preso in carico in modo che una volta per tutte possa avere un calendario di visite già fissate anche per il periodo futuro".
Non si ferma Addis che riprende il discorso dell'attività dell'emergenza sanitaria. "La Gallura è un’area a bassa densità abitativa che soffre di importanti problemi di viabilità, con strade ad alta densità di traffico in particolare nel periodo estivo, quindi con lunghi tempi di percorrenza: da noi è tutto più difficile, e arrivare in tempi utili per la gestione dell'emergenza spesso è quasi impensabile. L’elisoccorso sopperisce solo in parte a queste carenze, e le affluenze ai Pronto soccorso, soprattutto a Olbia e a Tempio, sono insostenibili anche per effetto del numero di medici che vi operano, facendo collassare un sistema già in crisi, soprattutto d’estate".
Viabilità e strutture sotto organico sono tra le criticità da gestire ma- prosegue Addis - "va anche osservato che la carenza di medici di base delle guardie mediche turistiche ha fatto sì che l'utenza si riversasse sui Pronto soccorso anche per dei semplici codici bianchi, contribuendo alla congestione. In un tale contesto appare fondamentale rilanciare il ruolo dei piccoli ospedali: il rafforzamento dei servizi territoriali è indispensabile, la rete territoriale dovrebbe essere potenziata con risorse finanziarie adeguate ma anche con dotazioni organiche e di personale tali da poter garantire la ripresa del funzionamento dei piccoli presidi, per cui è necessaria e urgente una rivisitazione dell'Atto aziendale che restituisca − in particolare nei presidi di Olbia, Tempio e di La Maddalena − non solo la funzione di erogatori di prestazioni sanitarie adeguate ai reparti, ma anche la dignità professionale a medici e operatori sanitari, duramente provati dalle gravi criticità che si protraggono da anni".
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