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Pronto Soccorso di La Maddalena, ASL Gallura "Il sistema dell'emergenza-urgenza deve lavorare in rete"

ASL Gallura: Il presidio ospedaliero di La Maddalena non è assolutamente abbandonato

Pronto Soccorso di La Maddalena, ASL Gallura
Pronto Soccorso di La Maddalena, ASL Gallura
Patrizia Anziani

Pubblicato il 27 August 2025 alle 17:15

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La Maddalena. L'ASL Gallura rompe il silenzio e respinge le critiche apparse sulla stampa locale riguardo alla situazione del Pronto Soccorso dell'ospedale Paolo Merlo di La Maddalena. In un comunicato ufficiale diffuso ieri, la Direzione Aziendale gallurese ha voluto fare chiarezza sullo stato dell'assistenza sanitaria nell'arcipelago maddalenino, smentendo categoricamente i timori di un possibile smantellamento dei servizi 

"Nel Pronto Soccorso di La Maddalena non è assolutamente a rischio l'assistenza", ha dichiarato la Direzione, fornendo dati differenti dalla narrazione critica emersa sui media locali. La struttura di emergenza-urgenza dell'isola può infatti contare su cinque operatori sanitari sotto contratto diretto, un numero significativamente superiore rispetto ai tre presenti a Olbia - che pure d'estate registra tra i maggiori flussi di accessi ai Pronto Soccorso d'Italia - e al singolo operatore strutturato di Tempio Pausania.

Un dato particolarmente significativo riguarda il mese di agosto: "L'Azienda non ha nemmeno fatto ricorso ai gettonisti", sottolinea la Direzione, evidenziando come la copertura dei turni sia stata garantita interamente dal personale in organico.

Il confronto numerico tra le due strutture galluresi evidenzia approcci organizzativi differenti: La Maddalena parte da una base di cinque medici strutturati, mentre Olbia, pur disponendo di soli tre medici a contratto diretto, al fine di coprire i turni di lavoro ogni estate integra l'organico raggiungendo complessivamente un totale di una decina di medici, tra quelli a tempo determinato, libero-professionisti assunti a tempo, gettonisti e altri medici Asl e 118 che coprono turni con prestazioni aggiuntive per far fronte al massiccio afflusso turistico. Questa differenza nella gestione delle risorse umane riflette probabilmente le diverse tipologie di domanda sanitaria: stabile e gestibile a La Maddalena anche durante i mesi estivi, fortemente stagionale e variabile a Olbia, dove il fabbisogno per almeno quattro mesi richiede soluzioni organizzative più flessibili e immediate per gestire picchi di accesso che possono moltiplicarsi rispetto ai mesi invernali.

L'ASL Gallura ha voluto chiarire anche la posizione del medico finito al centro delle polemiche giornalistiche, spiegando che "è stato assunto per far fronte alla copertura dei turni non solo a La Maddalena, ma anche a Tempio Pausania". Una scelta organizzativa che si inserisce nella più ampia strategia di rete dell'emergenza-urgenza in Gallura.

"Il sistema dell'emergenza-urgenza deve lavorare in rete, soprattutto in un periodo storico caratterizzato dalla carenza di specialisti", ha spiegato la Direzione, evidenziando come questa necessità imponga soluzioni organizzative a supporto di tutti i territori di competenza aziendale.

Contrariamente a quanto emerso dalle cronache locali, "Il presidio ospedaliero di La Maddalena non è assolutamente abbandonato", si legge nel comunicato. Dopo aver scongiurato negli anni scorsi il rischio chiusura, l'Azienda sta lavorando per consolidare i servizi esistenti, raccogliendo numerosi riscontri positivi dall'utenza. A supporto di questa tesi, la Direzione cita i numeri del Pronto Soccorso, in costante crescita.

L'efficacia del sistema è stata dimostrata anche di recente: "Nei giorni scorsi i nostri operatori del Pronto Soccorso hanno effettuato una diagnosi specifica che ha consentito di salvare la vita a un paziente trasferito subito in una struttura adeguata per quel tipo di patologia", ha riferito l'ASL, sottolineando l'importanza della rete sanitaria regionale.

Anche per quanto riguarda la camera iperbarica, finita anch'essa sotto i riflettori della stampa, la Direzione ha fornito la propria versione: "In un periodo di carenza di specialisti è normale che bisogna fare delle scelte". Le emergenze che richiedono questo tipo di intervento nel territorio "si contano sulle dita di una mano", e quando si verificano viene sempre attivata la rete tra Aziende Sanitarie.

Un esempio recente è l'episodio di Porto San Paolo, dove il sistema di rete "ha avuto un ruolo decisivo, permettendo di trasferire prontamente il paziente nella struttura più adatta in Sardegna a soddisfare le proprie necessità di cure".

La replica dell'ASL Gallura intende quindi rassicurare tanto i residenti dell'arcipelago quanto l'opinione pubblica regionale sulla tenuta del sistema sanitario maddalenino, rivendicando scelte organizzative dettate dalle esigenze del territorio e dalla carenza nazionale di specialisti.