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Porto Cervo: scoperto residence abusivo da 12,5 milioni di euro non dichiarati

Maxi-frode fiscale a Porto Cervo

Porto Cervo: scoperto residence abusivo da 12,5 milioni di euro non dichiarati
Porto Cervo: scoperto residence abusivo da 12,5 milioni di euro non dichiarati
Olbia.it

Pubblicato il 27 August 2025 alle 10:42

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Porto Cervo. Un condominio in multiproprietà che affaccia su una delle spiagge più esclusive di Porto Cervo nascondeva in realtà un'attività alberghiera completamente abusiva. È quanto hanno scoperto i finanzieri del Gruppo di Olbia, coordinati dal Comando Provinciale di Sassari, durante i controlli di polizia economico-finanziaria nella zona della Costa Smeralda.

Durante le verifiche, le Fiamme Gialle hanno trovato decine di "ospiti" sistemati in stanze ufficialmente registrate come "vuoti sanitari" e magazzini, mai destinati all'uso abitativo. La struttura operava come un vero e proprio residence turistico, nonostante fosse formalmente classificata come condominio.

I militari hanno riscontrato gravi violazioni delle norme sanitarie e di abitabilità: molti locali erano sovraffollati, con un numero di ospiti molto superiore a quello consentito, e numerosi vani risultavano abusivi, privi di luce naturale e con scarsa aerazione.

Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Tempio Pausania, hanno rivelato un'organizzazione complessa. Il condominio fungeva da "schermo" per nascondere quella che i finanzieri definiscono una forma di "associazionismo commerciale" dedicato alle locazioni turistiche. La struttura disponeva infatti di tutti i servizi tipici di un hotel: un direttore, un ufficio reception con personale dedicato, servizi centralizzati di pulizia e lavanderia. Un'attività commerciale a tutti gli effetti, ma completamente "in nero".

L'inchiesta ha portato alla luce cifre impressionanti: dal 2018 al 2024, l'attività non dichiarata avrebbe generato ricavi per circa 12,5 milioni di euro, con un'evasione fiscale stimata in 4 milioni di euro.

L'amministratore del condominio è ora sotto inchiesta per reati tributari, oltre che per abusi edilizi e violazioni della normativa urbanistico-catastale e paesaggistica. Il caso è attualmente al vaglio del Procuratore della Repubblica di Tempio Pausania.

Secondo quanto sottolineato nel comunicato ufficiale, l'operazione rappresenta un esempio dell'approccio "trasversale" adottato dalla Guardia di Finanza contro i fenomeni fraudolenti. L'obiettivo non è solo il recupero delle imposte evase, ma anche la lotta all'abusivismo economico che danneggia le imprese regolari.

"Chi svolge attività in nero compromette seriamente le prospettive di sviluppo sul mercato delle aziende che operano nel pieno rispetto della legge", spiegano le Fiamme Gialle, evidenziando l'impatto distorsivo della concorrenza sleale sul tessuto economico locale.

L'indagine prosegue nella fase preliminare, con l'autorità giudiziaria che continua ad approfondire tutti gli aspetti della vicenda.