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Cronaca, Giudiziaria

Covid, prima ondata: indagini chiuse, chiesti 3 rinvii a giudizio

La comunicazione della Procura di Sassari

Covid, prima ondata: indagini chiuse, chiesti 3 rinvii a giudizio
Covid, prima ondata: indagini chiuse, chiesti 3 rinvii a giudizio
Olbia.it

Pubblicato il 05 March 2021 alle 16:43

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Sassari. In arrivo importanti novità in merito alle indagini in ambito sanitario in Sardegna, in particolare per quanto riguarda le attività investigative sui focolai Covid-19 della prima ondata. A informare la popolazione è la Procura di Sassari. La Procura della Repubblica di Sassari riguardo alla notifica a 6 persone di un avviso di conclusione di indagini su ipotesi di reato relative all'emergenza sanitaria da COVID-19, in particolare numerosi decessi (11 persone) e contagi fra i pazienti e il personale sanitario avvenuti all'interno del Reparto Cardiologia dell'Ospedale Civile di Sassari, comunica che,  rispetto agli originari 6 indagati, è stato "richiesto il rinvio a giudizio nei confronti del Direttore dell'Ufficio Igiene e Sanità Pubblica di Sassari, del Direttore Sanitario dell' AOU e del Direttore Generale ATS di Sassari (in carica 1120.3.2020). Ha invece chiesto l'archiviazione per i Delegati alla sicurezza in carica nel medesimo periodo, nella convinzione che l'inosservanza delle regole anticontagio, a loro originariamente addebitata, non riguardasse la delega ricevuta dal Direttore Generale AOU e che quindi non abbiano commesso alcun reato. È invece stato  momentaneamente sospeso il procedimento a carico del Direttore Generale AOU", spiega la Procura in una nota stampa. Inoltre, sempre la Procura sassarese "ha chiesto l'archiviazione per un'altra vicenda riguardante l'epidemia da COVID-19 (prima ondata)". La nota continua: "Per il focolaio sviluppatosi nel reparto di Nefrologia dell'Ospedale Civile di Sassari, si è ritenuto che, pur in assenza di specifici interventi da parte della Direzione Sanitaria per contenere il rischio biologico SARS-COV-2, la carenza di interventi è risultata comunque compensata dall'adozione nella struttura di un apposito protocollo, avvenuta il 5.3.2020, quindi antecedentemente ai primi casi di positività. Inoltre, il rischio è stato mitigato dall'acquisto di stivali e visiere per iniziative spontanee del personale sanitario. Ne consegue che sono rimaste incerte le cause della diffusione del virus nel reparto. In altre strutture dell'AOU il numero di positivi è stato esiguo e il rischio di diffusione del virus è rimasto sotto controllo, per cui non è stato accertato alcun fatto penalmente rilevante. Le indagini sono da considerare chiuse con riguardo a quanto avvenuto nelle strutture AOU durante la prima ondata". Infine: "Proseguono le indagini per altri episodi astrattamente configurabili come reato, sia nel periodo della prima ondata (strutture sanitarie ATS e strutture residenziali) che in quello della seconda ondata. Le indagini sono state svolte con la collaborazione del NAS Carabinieri di Sassari e dello SPRESAL di Sassari".