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                        Pubblicato il 31 October 2025 alle 08:00
Olbia. In questi giorni Olbia apre le porte a “Dissolvenze”, la personale di Walter Mura, artista poliedrico che divide il suo tempo tra l’insegnamento e un’estro pittorico capace di fondere concretezza e poesia. L’esposizione, ospitata presso le Ex Casermette di via Mameli 48 dal 25 ottobre al 2 novembre, si articola in 21 tele che raccontano la maturazione di un autore in costante dialogo con la realtà quotidiana, senza rinunciare a una grammatica pittorica profondamente personale.
Le Ex Casermette, antiche strutture militari in attesa di una riqualificazione più ampia, diventano ancora una volta palcoscenico e luogo d’anima accogliendo le opere di Mura. Grazie all’intraprendenza di Cristina Dessole e Lidia Sanna, le ampie sale si trasformano in un centro culturale dinamico. Qui lo spazio diventa specchio della tensione tra memoria e dissolvenza, intesa non come perdita ma come processo di trasformazione.
Il titolo Dissolvenze infatti, è emblematico e intede andare ad indicare il passaggio dalle opere figurative alle rappresentazioni più astratte, ma è anche una riflessione sul modo in cui la pittura di Mura racconta, al suo interno, dissolvenze visive che non cancellano la forma, ma ne suggeriscono una modulazione. Si tratta di un viaggio attraverso pennellate gestuali, capaci di creare dinamismo, ma anche di dettagli incredibilmente realistici che inducono lo spettatore a una pause contemplativa. In questa contrapposione tra gesto e precisione risiede una delle cifre salienti della sua personale poetica.
Docente stimato, Mura porta in mostra una pratica didattica che qui si fa prospezione artistica. L’insegnamento fornisce la disciplina, la curiosità diventa corpo della ricerca. Ogni tela è, quindi, quasi una scena di classe allargata: le lezioni si moltiplicano in superfici dipinte, e il tempo dell’insegnamento si fonde con il tempo della pittura. L’osservatore è invitato a scoprire come l’acquisizione tecnica si intrecci con una ricerca espressiva che non teme la metamorfosi.
Anche la cornice locale gioca un ruolo importante: Olbia guarda alla cultura come occasione di dialogo tra tradizione e innovazione, e trova in “Dissolvenze” una riflessione che va oltre i confini della mostra. Le Ex Casermette, restituite all’arte grazie a Dessole e Sanna, si fanno simbolo di una possibile rinascita urbana. Ne nasce un luogo di respiro per la comunità, dove l’arte riveste la funzione sociale di raccontare storie, emozioni, e al contempo stimolare la curiosità verso nuove letture.
“Dissolvenze” di Walter Mura non è quindi soltanto una mostra, ma un viaggio tra gesti, luce e materia, che apre a una riflessione più ampia.
Nella sua nuova personale "Dissolvenze" espone presso le casermette di via Mameli, ad Olbia. Cosa rappresenta per lei il titolo e come si collega al tema delle opere presenti in questa mostra?
"Ho chiamato il percorso espositivo dissolvenze per indicare sia il passaggio dalle opere figurative alle rappresentazioni più astratte e sia per raccontare come anche all’interno di una stessa opera mi piaccia dare il senso della « dissolvenza « attraverso una pittura che alterna pennellate gestuali ad effetti e dettagli molto realistici. In alcune tele ho esplorato più a fondo il colore come vibrazione e movimento partendo da campi visivi ampi attraversati da elementi e schegge colorate che rimandano a orizzonti o a paesaggi che sono anche interiori. Sono esposte 21 tele di varie dimensioni, tutti oli, raccolgono il lavoro degli ultimi anni.Nei figurativi i volti e i corpi emergono come sospesi, intrisi di emozione e introspezione, talvolta ambigui.".
Ha definito lo spazio espositivo come un laboratorio di creatività, cultura e partecipazione. In che modo intende coinvolgere la comunità locale nel processo espositivo?
"La comunità locale ha partecipato e risposto in modo molto attivo. Il pubblico delle casermette, il nuovo spazio culturale che ospita l’evento, è stato molto caloroso. Più di duecento persone hanno partecipato all’opening. La personale è stata inserita negli eventi collaterali di monumenti aperti e l’allestimento stesso ha coinvolto tante figure che ruotano attorno alla manifestazione e altre associazioni che operano nel territorio. Le casermette di via Mameli sono vecchie strutture militari che grazie all’intraprendenza di Cristina Dessole e Lidia Sanna, in attesa di una riqualificazione ancora più importante, sono state riconvertite in un centro culturale molto dinamico che ha visto nei mesi precedenti tanti altri vernissage".
Guardando al futuro, quali progetti o collaborazioni intravede tra la sua pratica artistica e l’ambito educativo per consolidare il legame tra arte, scuola e comunità?
"É stato stimolante l’incontro con tanti altri artisti sia durante l’allestimento che nei giorni delle aperture, con scambi sempre molto propositivi.Si sono create delle belle sinergie con l’intenzione di collaborare in futuro per la realizzazione di altri progetti. Al momento sono davvero felice per la risposta del pubblico e mi godo l’atmosfera creativa che questo nuovo spazio nel centro della città riesce a trasmettere".
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