Sunday, 14 December 2025

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Olbia, “Pillole di crescita”: il coraggio di guardarsi dentro e ripartire

L’esperta Alessandra Meda incoraggia le donne a non temere la propria verità

Olbia, “Pillole di crescita”: il coraggio di guardarsi dentro e ripartire
Olbia, “Pillole di crescita”: il coraggio di guardarsi dentro e ripartire
Ilaria Del Giudice

Pubblicato il 14 December 2025 alle 09:00

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Olbia. Cari lettori e lettrici, con questo nuovo numero di “Pillole di benessere e crescita personale” abbiamo scelto di rivolgerci in particolare al mondo femminile e di trattare un argomento che, spesso, viene represso quando si presenta: cosa fare se ci si accorge di non essere pienamente felici della propria vita? Per rispondere a questa domanda ci siamo affidati alla competenza in materia dell’esperta Alessandra Meda. La dott.ssa, infatti, nella sua professione di coach, guida donne lucide (ma stanche) a ritrovare sé stesse oltre i ruoli, le aspettative e le vite che “funzionano” solo in apparenza. Si occupa di crisi di coppia e risveglio interiore, accompagnando le donne in percorsi di chiarezza, autenticità e libertà personale.

A volte, durante il corso della vita, può capitare che, come un fulmine a ciel sereno, affiori da profondo una domanda: “Sono realmente felice? È questa la vita che avrei voluto?” E, in genere, la risposta è “NO”. Questo può provocare una crisi d’identità, di valori e far si che vengano messe in discussione tutte le scelte fatte fino a quel momento. Cosa fare per ritrovare lucidità e serenità?

Ci risponde la dott.ssa Meda: “Questo accade quando non sei infelice, ma nemmeno felice. Non stai male davvero, eppure non stai bene. La tua vita, vista da fuori, funziona. Hai costruito, retto, tenuto insieme. Sai cavartela, sei una donna concreta, affidabile, spesso anche brillante. E allora perché questo peso sottile? Perché questa stanchezza che non se ne va, anche quando tutto sembra “a posto”? Non è tristezza. Non è una crisi dichiarata. È qualcosa di più difficile da spiegare. È quel senso di scollegamento che arriva nei momenti di silenzio. Quando non c’è nulla da fare, nulla da risolvere, nessun ruolo da interpretare. E proprio lì, quando ti fermi, senti che qualcosa non torna”.

Molte donne convivono a lungo con questo stato perché non hanno “motivi validi” per lamentarsi. Perché hanno imparato a reggere e pensano che il benessere sia assenza di problemi, non presenza di verità. E così minimizzano. Si dicono che passerà, che è solo una fase, che in fondo va bene così. Ma il corpo non minimizza. Il corpo si chiude, si spegne, perde desiderio. La mente diventa iperattiva, sempre un passo avanti, sempre in controllo. E il cuore resta in attesa.

“Non è infelicità, è non sentirsi più dentro la propria vita – spiega Alessandra - Questo disagio non fa rumore, non chiede attenzione, non bussa con forza. È educato. E proprio per questo viene ignorato. Molte donne arrivano a chiedersi se il problema siano loro, se stanno esagerando, se pretendono troppo. Se non dovrebbero semplicemente “accontentarsi”. Ma non è una questione di pretese, è una questione di allineamento. Cresci, cambi, maturi. E a un certo punto, ti accorgi che stai vivendo una vita che ti rappresentava in passato ma che non è più in sintonia con ciò che sei diventata”.

Riconoscere questo non significa distruggere tutto. Non significa decidere nulla subito. Non significa nemmeno etichettare la propria vita come sbagliata. Significa solo una cosa, profondamente semplice e allo stesso modo difficile: smettere di far finta di stare bene. Il benessere non è essere sempre forti. È potersi ascoltare senza giudicarsi. È concedersi il diritto di dire: “Non sto male, ma non mi basta più.” E spesso, da qui, comincia qualcosa di molto più vero.

Conclude l’esperta: “Quando viviamo momenti di crisi come questi non dobbiamo spaventarci, ma fermarci, respirare e ascoltarci. Permettere alle nostre emozioni di emergere e al nostro corpo di parlarci. Concederci di osservare i nostri pensieri e il nostro stato emotivo senza giudizio e senza identificazione, ma solo con la predisposizione all’accoglienza di chi sa di valere tanto e che merita amore al di là di ogni dubbio o incertezza. E, dalla consapevolezza che si raggiungerà grazie al coraggio di guardarsi dentro con verità, senza veli, ripartire per diventare sempre di più, passo dopo passo, la versione migliore e più autentica di noi stesse, facendo scelte che ci appartengono davvero”.