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Angelo Pauz Sanna: il rap sardo che scuote l'Italia e canta con i bambini

Prima la rabbia in rima, poi il progetto solidale UNIDOS, e infine esplode l'anima rock sarda

Angelo Pauz Sanna: il rap sardo che scuote l'Italia e canta con i bambini
Angelo Pauz Sanna: il rap sardo che scuote l'Italia e canta con i bambini
Laura Scarpellini

Pubblicato il 02 May 2021 alle 18:17

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Dal rap alla musica solidale: il grande cuore della musica della sardegna è inarrestabile Porto Torres. Classe 1986, Angelo Pauz Sanna è tra le voci di quella nuova generazione di musicisti sardi, che lasceranno un segno nella musica italiana. I suoi esordi lo vedono sul palco impegnato in grandi performance rap. L’ amore per lo stile musicale di denuncia, nasce addirittura da piccolissimo: “Il mio amore per questa musica e questa cultura, nasce a sei anni. Grazie ai primi graffiti nel discesone della scuola, e ad un mio compagno di classe che era solito cantarmi il tornello di "Funky Tarro" degli Articolo 31. E così ne divenni fan ancora prima di sapere chi fossero. Scelsi poi di iscrivermi al Nautico solo perchè ai tempi. era l'unica scuola che a fine anno organizzava la "giornata dell'arte". Per me era l’occasione imperdibile per cantare sul palco, e fare graffiti sui pannelli. Forse quello fu il mio vero debutto nel mondo rap con il mio primo live, insieme   al socio Kappa.  Solo 30 minuti a disposizione di cui 20 di puro freestyle. Una vera doccia fredda per il che non era di certo pronto a sentire tutte quelle parolacce, e rime sulle mamme. Nei primi anni del 2000, la tecnica del Freestyle non era ancora "mainstream", e in molti erano convinti che stessi facendo canzoni contro il pubblico”. La voglia di cantare e di esibirsi cresce a pari passo con gli anni che scorrono veloci. Spesso a tanto fervore sul palco, si contrappone però uno spirito introverso nella vita di tutti i giorni. Anche per Angelo Pauz Sanna vale questa regola non scritta: “Ho passato quasi tutti gli anni della scuola nell'ombra, ero una persona molto timida e introversa. Ma la scintilla che ha fatto scoccare il mio amore incondizionato per la musica deve essermi scattata proprio in quel periodo. Mentre gli altri aspettavano di uscire da scuola per andare al bar, io tornavo a casa e accendevo il walkman per ascoltare musica, e passavo le serate a casa con i soliti  amici, a guardare le mie VHS di rap Italiano scrivendo i primi testi”. Con questi suoi ricordi Angelo Pauz Sanna raffronta il mondo dei ragazzini di oggi. Qui lui vi nota la grande falsità di valori, è il fare rap non è quasi un’esigenza, ma è perchè “fa figo”. La gente si compra le “views” perchè ormai è una guerra di numeri e basta, in quegli anni nelle serate ci pagavamo anche le bottigliette d'acqua, ma a noi non interessava. Anzi ringrazio tutt'ora chi ci ha permesso di fare quelle prime serate, perchè è lì che ci siamo fatti le ossa”. La scuola della vita e della strada vera ha forgiato l’umiltà di questo giovane artista, che a oggi vanta un grande seguito sulle maggiori piattaforme musicali. I giovanissimi accorrono in massa ai suoi live in Sardegna, e chi lo ha ascoltato soggiornando sull’Isola in estate, continua a seguirlo al rientro nella sua città. I suoi testi di spessore vedono luce a partire dagli anni 2000, e dal 2004 fino al 2010 assieme a Kappa forma il gruppo Fight Point Clan: “Attraverso le nostre rime sfogavamo la nostra rabbia e quella dei nostri amici sardi. Con gli anni ho capito però che molte cose non mi rappresentavano più, e così ho chiuso quel capitolo di musica. Ho iniziato a scrivere canzoni d'amore mischiando il rap al pop italiano, facendo venir fuori, quello che sono adesso. Ho ben compreso che la gente ha bisogno di emozionarsi, e di sorridere anche attraverso le mie canzoni. C’è bisogno di accantonare le negatività che spesso ci circondano. La musica è un mezzo straordinario per infondere positività”. E proprio per il desiderio di dare positività e voglia di guardare in avanti che Angelo Pauz Sanna aderisce al bellissimo progetto di UNIDOS. Qui lo abbiamo visto cantare insieme alle altre voci della musica emergente della Sardegna: “Grazie al progetto UNIDOS con tanti altri artisti ci siamo incontrati per fare del bene attraverso la musica. Siamo riusciti ad attivare una catena solidale, che durante la pandemia è andata ad aiutare gli ospedali, e chi versava in grave difficoltà economica. Questo progetto musicale ha dato anche grande motivazione e fiducia a tutti noi artisti che siamo rimasti a lungo bloccati, non potendo suonare in alcun modo”. Il percorso artistico di Angelo Pauz Sanna è stato costellato anche di diverse partecipazioni a concorsi canori in cui si è distinto sempre, conquistando riconoscimenti e premi della critica di settore: “Ho vinto vari concorsi ma non mi piace parlarne, non mi piacciono le persone che si vantano dei propri successi. Ci tengo invece a ricordare le collaborazioni con le scuole. Coinvolgere i bambini delle elementari mi ha dato tanto. Sicuramente i più piccoli ci sanno trasmettere molto di più di quello che noi comunichiamo a loro. La purezza d’animo mi emoziona tantissimo. Il ricordo piú emozionante fu scrivere una canzone per un loro compagno di classe venuto a mancare, poco tempo prima. Ad un certo momento ho chiuso gli occhi, e un attimo dopo ho avvertito una bellissima sensazione: ho rivissuto i tempi in cui mi trovavo nella mia scuola elementare, dove tuto per me ebbe inizio”. Con il progetto scolastico Angelo Pauz Sanna è riuscito a far salire sul palco, quelle classi: “Facendo esibire quei bambini con me ho fatto capire loro cosa si prova a ricevere un applauso dal pubblico, quando ci si impegna in un progetto a cui si tiene tantissimo”. Per Angelo Pauz Sanna è ora tempo di guardare avanti per dare forma a nuovi progetti: “Per quest’anno ho dei grandi progetti per me, e per la mia musica. Saluterò il progetto P.Rock con altri due videoclip, per poi voltare pagina, e tornare a quello che da anni amo fare. Emozionare chi mi ascolta, e valorizzare i più piccoli, perché comprendo cosa si prova a sentirsi un invisibile, a quell'età. L’emergenza pandemica che ha colpito duramente la vita di tutti noi negli ultimi mesi, ora ci consente di guardare ad un futuro a breve termine, con più fiducia: “Il risultato di questa pandemia è sotto gli occhi tutti. Ci ha negato le cose che più amiamo, dagli abbracci ai passatempi che forse fino a ieri ritenevamo fossero stupidi. Non vedo l'ora che quest'incubo finisca per poter salire di nuovo su di un palco. Per me è quasi una necessità fisica tornare ad emozionarmi, cantando a squarciagola le mie canzoni. Ho bisogno di quelle emozioni, ho bisogno del mio pubblico”. Le emozioni grandi, forti e che si trasmettono attraverso la musica sono la linfa vitale da sempre per Angelo Pauz Sanna Angelo Pauz Sanna è riuscito comunque a sfruttare al meglio la negatività del lungo lockdown: “La mia fortuna è stata quella di avere uno studio dentro casa, sfruttando tutto quel tempo libero per scrivere e registrare il disco "Rock Puro" sotto lo pseudonimo di P.Rock . Credo altrimenti che sarei potuto impazzire”. Prossimo obiettivo a breve termine per l’artista Angelo Pauz Sanna è quello di riuscire ad organizzare un nuovo spettacolo in teatro, coinvolgendo una scuola intera: “Questa è una scommessa con me stesso, che mi faccio da tempo. Attendo solo che l’emergenza venga archiviata”. Come dice anche Angelo Pauz Sanna i sogni sono fatti per essere realizzati, e la vita è troppo breve e bella per non provarci: “A chi volesse seguire la strada della musica seguendo la propria passione, consiglio di fare come ho fatto io: fottersene dei giudizi degli altri e portare avanti il proprio sogno. Qualsiasi esso sia. L'importante è che lo facciano con il cuore”.