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Addio reddito di cittadinanza, arriva l'assegno di inclusione: ecco cosa cambia

Le nuove misure del governo Meloni

Addio reddito di cittadinanza, arriva l'assegno di inclusione: ecco cosa cambia
Addio reddito di cittadinanza, arriva l'assegno di inclusione: ecco cosa cambia
Giada Muresu

Pubblicato il 02 August 2023 alle 15:00

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Olbia. A partire dal primo agosto, il reddito di cittadinanza subirà un cambiamento radicale. Il governo Meloni ha annunciato l'abolizione di questo importante strumento di sostegno al reddito, introdotto nel 2019 dal governo di Lega e Movimento 5 Stelle, e lo sostituirà con due nuovi strumenti: l'assegno di inclusione ed il "Supporto per la formazione e il lavoro".

Il primo nuovo strumento, l'assegno di inclusione, entrerà in vigore dal primo gennaio dell'anno prossimo ed è destinato alle famiglie considerate più fragili. Queste includono nuclei familiari con almeno un minore, una persona con disabilità o un anziano sopra i 60 anni. Per queste famiglie, la transizione sarà piuttosto graduale, poiché continueranno a ricevere il reddito di cittadinanza da agosto a gennaio. L'assegno di inclusione sarà erogato fino a 18 mesi, con possibilità di rinnovo più volte per periodi successivi di 12 mesi, con un mese di sospensione prima di ogni rinnovo. Le nuove regole richiederanno inoltre che i richiedenti non abbiano immobili di proprietà oltre un certo valore, a parte l'abitazione principale.

Per richiedere l'assegno di inclusione, le famiglie dovranno dimostrare di avere un ISEE entro i 9.360 euro e un reddito familiare sotto una certa soglia. L'importo massimo dell'assegno sarà uguale a quello attuale del reddito di cittadinanza: 500 euro per una persona single, a cui si possono aggiungere fino a 280 euro per l'affitto. Tuttavia, l'importo e i limiti possono variare a seconda della composizione della famiglia.

L'altro nuovo strumento, il "Supporto per la formazione e il lavoro", sostituirà immediatamente il reddito di cittadinanza a partire dal primo agosto. Questo strumento sarà destinato alle famiglie in cui è presente almeno una persona ritenuta in grado di lavorare e che in questi giorni stanno ricevendo gli sms dall'INPS. Si tratta di una sorta di indennità che verrà riconosciuta a coloro che parteciperanno a corsi di formazione o ad altri progetti di politiche attive per il lavoro. Il "Supporto per la formazione e il lavoro" garantirà un assegno mensile di 350 euro per tutta la durata dei corsi o dei progetti di inserimento al lavoro, fino a un massimo di 12 mesi, senza possibilità di rinnovo. Anche le condizioni di accesso saranno più stringenti rispetto all'assegno di inclusione, richiedendo un ISEE non superiore ai 6 mila euro.

Entrambi i nuovi strumenti prevedono una maggiore apertura ai percettori stranieri, poiché il requisito di residenza è stato ridotto da 10 a 5 anni.

Nonostante il cambiamento radicale, le nuove misure mirano a garantire il sostegno alle famiglie più vulnerabili ed a promuovere l'inclusione nel mondo del lavoro. Resta da vedere come queste nuove regole influenzeranno la realtà economica e sociale delle famiglie coinvolte, ma il governo si è detto determinato ad implementare le nuove misure a partire dalle date stabilite.