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Olbia, bocciati i dragaggi del golfo di Olbia: confermati i timori dei molluschicoltori

La decisione del MASE conferma le preoccupazioni ambientali espresse a maggio dal Consorzio Molluschicoltori

 Olbia, bocciati i dragaggi del golfo di Olbia: confermati i timori dei molluschicoltori
 Olbia, bocciati i dragaggi del golfo di Olbia: confermati i timori dei molluschicoltori
Patrizia Anziani

Pubblicato il 18 June 2025 alle 17:15

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Olbia. Le preoccupazioni espresse dai molluschicoltori di Olbia lo scorso 9 maggio si sono rivelate fondate. Il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica ( MASE) ha infatti bocciato parzialmente il progetto dei dragaggi del  del golfo di Olbia, da 94 milioni di euro, per portare i fondali del porto Isola Bianca e del porto Cocciani a 10,00 m e i fondali della canaletta a 11,00 m, confermando i timori ambientali che il Consorzio Molluschicoltori aveva manifestato durante una conferenza stampa. La stessa era stata organizzata per rispondere alle dichiarazioni del presidente dell’Autorità di Sistema Portuale della Sardegna Massimo Deiana e del sindaco di Olbia Settimo Nizzi, in merito al progetto di dragaggio della canaletta di accesso al porto (qui un articolo).

Il presidente dell'Autorità portuale Massimo Deiana ha accolto con amarezza la decisione ministeriale, paragonando la situazione a "essere autorizzati a costruire un grattacielo ma senza poter gettare le fondamenta". Il parere negativo sul progetto riguarda specificamente le due vasche di colmata più grandi, quelle destinate ad accogliere circa 250mila metri cubi di sedimenti di qualità peggiore non riversabili in mare.

A maggio, il Consorzio Molluschicoltori - che opera da oltre cent'anni nel Golfo di Olbia - aveva già sollevato dubbi sulla sostenibilità ambientale dell'intervento. I rappresentanti del settore, guidati dal presidente Raffaele Bigi, avevano mostrato documenti che evidenziavano preoccupazioni espresse da ASL e Regione riguardo i potenziali impatti del dragaggio sugli allevamenti di mitili.

I molluschicoltori avevano inoltre sostenuto che le limitazioni per l'accesso delle navi da crociera derivano dalla conformazione naturale del golfo stesso, argomentando che anche interventi di dragaggio massicci avrebbero avuto efficacia solo temporanea a causa della tendenza naturale dei fondali a rialzarsi nel tempo.

Il MASE ha ora recepito in toto il verdetto della Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio che "esprime parere tecnico istruttorio contrario alla pronuncia di compatibilità ambientale per quanto attiene alla realizzazione delle parti del progetto riferite alle Vasche Colmate Nord nell’area denominata “pontile ex Palmera”. L'area interessata dalle realizzazione delle vasche rappresenta infatti uno dei pochi tratti di costa naturale rimasti, non interessati dai "banchinamenti che hanno nel tempo artificializzato il tratto di costa a Nord dell'abitato".

Le vasche creerebbero un "ampissimo banchinamento" di circa 5 ettari, danneggiando un paesaggio tutelato da un decreto del 1965 che definisce la zona "di notevole interesse pubblico" per la sua indiscussa bellezza naturale.

Durante la conferenza stampa di maggio, i mitilicoltori avevano chiarito di non essere coinvolti nella procedura di Valutazione di Impatto Ambientale e di non essere responsabili dei ritardi burocratici. Il Consorzio aveva manifestato disponibilità a collaborare, inclusa la rimozione temporanea degli impianti per facilitare eventuali lavori, purché venissero fornite garanzie ambientali ed economiche. I rappresentanti avevano inoltre denunciato la progressiva riduzione degli spazi produttivi negli ultimi decenni a causa di vari progetti di sviluppo portuale e industriale, ricordando che le loro attività occupano una porzione minima della costa, meno del 2%, rispetto alle infrastrutture portuali e navali. Soddisfatto Raffaele Bigi, presidente del Consorzio Molluschicoltori, per il responso ricevuto dagli enti preposti che non fa altro che avvalorare le tesi sostenute da tutto il comparto dei molluschicoltori "Oggi applaudiamo il provvedimento preso dal MASE, perché il problema ci riguarda particolarmente. Non si possono dragare cinque ettari di mare in una zona delicatissima dal punto di vista ambientale. Siamo soddisfatti che il progetto, così come è stato presentato, sia stato bocciato in forza del decreto di tutela del paesaggio, ma aggiungiamo che la bocciatura andava fatta anche dal punto di vista naturalistico-biologico. Ci dispiace che questo stop rallenti il procedimento poiché noi non siamo contrari al dragaggio dei fondali, che anche in passato sono stati fatti per via della particolare conformazione del golfo di Olbia, ma questi devono essere fatti nel rispetto delle regole".

Ora Deiana valuta il ricorso contro la decisione ministeriale e non esclude richieste di risarcimento danni, mentre si conferma la complessità di bilanciare sviluppo portuale, tutela ambientale e attività produttive storiche in un ecosistema delicato come quello del Golfo di Olbia, dove le preoccupazioni espresse dai molluschicoltori hanno trovato riscontro nella decisione governativa.