Friday, 20 June 2025
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Pubblicato il 20 June 2025 alle 10:13
Olbia. L’estate 2025 è arrivata, ma l’offerta aeroportuale della Sardegna, ancora una volta, mostra segni di debolezza nel confronto con le altre destinazioni turistiche del Mediterraneo. L’ultima analisi condotta dalla CNA Sardegna mette nero su bianco dati che fotografano una situazione in chiaroscuro: da un lato aumenta, seppur di poco, il numero di voli diretti; dall’altro calano le combinazioni complessive, le tariffe restano elevate e la concorrenza delle isole rivali si fa sempre più agguerrita.
Secondo lo studio, per chi parte dai principali scali del Centro-Nord Europa (Germania, Francia e Regno Unito) verso gli aeroporti di Alghero, Cagliari e Olbia, le combinazioni disponibili sono passate dalle 7.806 di giugno 2024 alle 6.707 di giugno 2025: un calo del 14%, a fronte di una media generale che registra addirittura una leggera crescita (+0,7%).
Un segnale d’allarme che pesa ancora di più se confrontato con i competitor diretti: le Baleari, ad esempio, possono contare su oltre 3.700 combinazioni e una capillare rete di collegamenti diretti, soprattutto con il Regno Unito. Anche Corsica (1.651), Algarve (884), Creta (669), Croazia (663) e persino la Sicilia (324) vantano numeri ben più robusti dei 266 collegamenti diretti messi a disposizione dalla Sardegna.
«La crescita dei collegamenti diretti nel confronto con le altre destinazioni mediterranee, che rimane uno dei punti dolenti dell’offerta aeroportuale della Sardegna, è la leva su cui lavorare per migliorare la competitività dell’isola come meta turistica internazionale.», sottolineano Luigi Tomasi e Francesco Porcu, vertici regionali della CNA.
A complicare il quadro ci sono i costi: un viaggio di andata e ritorno per una famiglia di quattro persone nella settimana di Ferragosto costa in media 1.190 euro, una cifra più alta di quella necessaria per volare in Sicilia (1.160 euro), Algarve (1.157) e decisamente superiore al dato sorprendente delle Baleari (solo 700 euro). La Sardegna scivola così al quarto posto tra le destinazioni meno care del bacino mediterraneo, dopo anni in cui occupava la terza posizione.
Non va meglio sul fronte delle tariffe a lungo termine: i prezzi medi per volare sull’isola sono saliti del 42% rispetto al 2019, un incremento sostenuto dal caro carburanti e dai costi di gestione, ma più contenuto rispetto a quello registrato da Corsica (+91%), Algarve (+51%) o Croazia (+51%).
Tra le poche note positive si salva il tempo medio di viaggio: per raggiungere Alghero, Cagliari o Olbia servono circa 4,7 ore, un dato competitivo e inferiore a quasi tutte le altre località rivali, a eccezione delle Baleari. Un vantaggio geografico che, tuttavia, non basta da solo a colmare i gap di collegamenti e prezzo.
In sintesi, il quadro offerto dall’analisi CNA conferma la doppia faccia dell’offerta aeroportuale sarda: buone performance logistiche e una posizione strategica, ma una rete di collegamenti ancora fragile e una politica tariffaria che pesa sul portafogli di chi sceglie l’isola per le vacanze.
Servirebbe un piano chiaro per triplicare i voli diretti dai principali mercati europei, puntando su una strategia condivisa con vettori e istituzioni, e sostenendo così uno dei pochi settori, il turismo, che continua a trainare l’economia dell’isola: questo è quanto emerge dalla ricerca della CNA.
19 June 2025
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