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Sardegna su Raitre: le meraviglie archeologiche in una puntata speciale

Sardegna su Raitre: le meraviglie archeologiche in una puntata speciale
Sardegna su Raitre: le meraviglie archeologiche in una puntata speciale
Olbia.it

Pubblicato il 05 April 2019 alle 15:53

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Olbia, 05 aprile 2019 -Lunedì 8 aprile alle 12:25andrà in onda su Rai3Tesori troppo nascosti, puntata speciale della rubricaTg3-Fuori TGdedicata allemeraviglie archeologiche della Sardegna nuragica e pre-nuragicae alla loro difficile gestione e valorizzazione. Nel corso della puntata, condotta daMaria Rosaria De Medicie curata daMariella Venditti, l’inviato del tg3Giorgio Galleanopresenterà i servizi realizzati sull’Isola l’inverno scorso. Il primo servizio, dedicato alleDomus de Janasdecoratee alla loro candidatura a far parte delPatrimonio dell’Umanità Unesco,vedrà le telecamere del tg3 entrare per la prima volta nellaDomu de Janas di Sa Pala Largadi Bonorva, scoperta nel 2008 e da allora chiusa per monitoraggio e restauri.

Ad illustrare agli spettatori Sa Pala Larga e la Tomba del Capo diS. Andrea PriusaràNadia Canu, archeologa della Soprintendenza di Sassari e Nuoro.

Altra meraviglia poco nota la DomusS’Incantudi Putifigari, che a trent’anni dalla scoperta non è ancora stata a messa a gara per la gestione/fruizione.

A descrivere la tomba, e a presentare la candidatura Unesco, sarà l’archeologaGiuseppa Tanda, madrina della proposta. Le Tombe di Giganti saranno, insieme al culto delle acque e all’uso cultuale e astronomico dei nuraghi, l’oggetto del secondo servizio: fra i monumenti visitati troviamo le Tombe di Giganti diPascaredda(Calangianus) e diMadau(Fonni), i Pozzi sacri diPredio Canopoli(Perfugas) eS. Cristina, e i nuraghiSantu AntineeSu Mulinu(Villanovafranca).

Fra gli intervistati, gli archeologiAngela Antona, Ilaria Montis, Vittoria Pilo, Augusto MulaseMauro Perra, l’architettoDanilo Scintue l’archeoastronomoArnold Lebeuf -con una riflessione sullo scarso “appeal” dell’antica Storia sarda, affidata allo scrittoreFiorenzo Caterini. Nel terzo servizio verranno approfonditealtre possibili destinazioni d’uso dei nuraghie si farà il punto su alcune delle scoperte che negli ultimi anni hanno riscritto – o tentato di riscrivere - la storia della Sardegna e del Mediterraneo: dalle nuove datazioni che attribuiscono ai Sardi, e non più ai Fenici, una serie di innovazioni e scoperte, fino alle ipotesi più controverse relative all’identificazione fra Sardi eShardanao allascritturae allalinguadei Nuragici.

Fra gli intervistati ancoraMauro Perra(al nuragheArrubiu), l’archeologoGiovanni Ugas, il divulgatorePierluigi Montalbano, l’enologoTonino Arcadu, lo scrittoreSergio Frau, il glottologoSalvatore Dedolae alcuni studiosi “dilettanti” come l’architettoValeria Putzu– che ha di recente pubblicato un libro sui rapporti fra Sardegna e penisola iberica - e il medicoMarcello Onnis, che ha individuato un interessante schema di distribuzione territoriale dei nuraghi.

Infine, un ritorno agrodolce alla cronaca con in primo piano ildisagio degli operatoridelle cooperative di gestione dei siti e il caso del sito diArcu Is Forros(Villanova Strisaili) dovele guide lavorano da due anni senza stipendio.

Un montaggio più lungo e articolato (circa 35’) del reportage – sempre a metà fra il documentario vero e proprio e la cronaca -sarà disponibile,sulla pagina Facebook del tg3, al termine della trasmissione: in questa versione saranno mostrati altri importanti monumenti e siti (dal santuario diRomanzesua Bitti a quello diSanta Vittoria di Serrialla necropoli diSu Murronea Chiaramonti).

Verranno approfonditi gli aspetti legati ai presunti culti religiosi dei Nuragici nonché alcune delle teorie più innovative (e controverse) sulla civiltà Nuragica, con altri contributi di studiosi fra cui gli archeologiGianfranca Salis,Giacomo PagliettieRaimondo Zuccae il prof.Gigi Sanna.

Ci sarà anche spazio per i temi dell’”Archeologia Pubblica”, con i contributi dell’archeologaGiovanna Tandae del fotografo e divulgatoreNicola Castangia, che ha anche collaborato alla realizzazione del reportage curando l’illuminazione di alcuni monumenti.

Le musiche utilizzate per il documentario sono diGavino Murgia Megalitico 5tet – Elena Ledda – Coro Ortobene – Tenores di Bitti – Franco Melis– canto armonico diLuca Galzerano.