Thursday, 04 September 2025
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Pubblicato il 04 September 2025 alle 10:00
Olbia. Rocco Pontillo originario di Alghero ma ormai adottato dalla comunità olbiese tanto da essere un musicista e docente di batteria molto seguito, stavolta torna ad essere tra i protagonisti della scena musicale dell'Isola in una performance memorabile a La Maddalena. Qui a inizio estate ben 50 batteristi hanno suonato all’unisono in Piazza. L’evento che ha richiamato format simili già da tempo diffusi in diverse città europee e non solo, ha permesso a Pontillo di poter dimostrare come la sua energia, la tecnica e la sensibilità musicale riescano a mettersi in sincrono, anche in interventi di alto livello. Pontillo noto per la sua versatilità e la capacità di emozionare pubblico e spettatori, continua a valorizzare la figura del batterista come cuore pulsante di un ensemble, offrendo una suggestiva celebrazione della musica che trascende i confini.
Olbia. Com’è stata l’esperienza del 5 maggio a Santa Teresa di Gallura, suonare insieme a 50 batteristi da tutta la Sardegna, e cosa hai tratto da quella performance?
"Suonare in una piazza insieme a così tanti batteristi non è una cosa che capita tutti i giorni. Spesso solo sentirne uno in una band è più che abbastanza (visto che siamo i più fastidiosi tra i musicisti), ma sentirne 50 che suonano all’unisono è un esperienza sonora non indifferente che rende ancor di più tangibile, la forza del suono e della musica. Personalmente è stata un esperienza bellissima che spero di ripetere riuscendo a coinvolgere sempre più allievi, amici e colleghi in quanto eventi del genere creano e rafforzano i legami nella nostra comunità di musicisti e non."
In che modo l’insegnamento della batteria influisce sul tuo modo di suonare e sulla tua ricerca personale come musicista?
"Insegnare questo strumento spesso non è cosa facile dato l’impossibilità talvolta dei ragazzi di avere la batteria a casa, situazione nel quale ci sono passato anch’io e capisco bene. Quindi bisogna un po’ ingegnarsi per cercare di trasmettere il più possibile a lezione per farli appassionare e tenerli motivati. In particolar modo quello che cerco di trasmettere sono i concetti di costanza e dedizione, che è bene che tenga a mente anch’io per la mia crescita musicale e personale. Quindi posso dire che l’insegnamento per me è un continuo monito per studiare e continuare a migliorarmi".
Quali elementi o groove stai esplorando di più in questo periodo e come si riflettono nel tuo stile di batteria?
"In questo periodo sto cercando di focalizzarmi sul jazz e sullo studio del repertorio, cercando sia di studiare bene la tradizione dello strumento, sia di trovare la mia voce su di esso con tutte le mie contaminazioni musicali".
Dato che fai parte anche di Breakin’ Down, come si bilanciano i tuoi impegni tra la band e le tue altre attività musicali, e quali sono i prossimi progetti?
"Per me suonare con questa band adesso è un onore in quanto li vedevo suonare da ragazzino rimanendo rapito dalla loro musica. Adesso ci suono assieme, stiamo lavorando a nuovi brani, un nuovo disco, quindi che dire, sono molto entusiasta a riguardo. Essendo attivo con diversi gruppi delle volte è difficile incastrare prove, lezioni, studio personale e dei repertori, ma faccio il possibile per far tutto e fare più esperienze possibili in tutti questi contesti musicalmente eterogenei. Per quanto riguarda i prossimi progetti in programma ci sono il Rock in Padru dove suonerò con i Breakin’ down sabato 6 settembre, saranno presenti anche altre band provenienti da tutta la Sardegna quindi immagino già sarà una bella festa. Mentre il 20 settembre avrò la fortuna e il piacere di suonare all’ Eclectic Festival di Torino insieme al Carlo Doneddu quartet, che mi vedrà al fianco di musicisti fortissimi quali Carlo Doneddu alla voce e alla chitarra, Lorenzo Sabattini al contrabbasso e Paolo Carta Mantiglia al clarinetto basso."
Quali obiettivi hai per crescere come batterista nei prossimi anni rispetto al tuo punto di partenza?
"Crescere in questo ambiente delle volte è difficile, a maggior ragione se ti trovi in una città che per quanto possa essere in crescita non dà spazio agli artisti del territorio… Personalmente vorrei crescere e maturare nell’ambito jazzistico, per quanto comunque mi piaccia mantenermi il più poliedrico possibile. Mi piacerebbe approfondire l’aspetto legato alla batteria jazz ma anche quello che riguarda la composizione, che è un’altra cosa che mi affascina molto. Per migliorare e approfondire questi aspetti valuterò bene quale ambiente in Italia o all’estero sarà più favorevole per il mio apprendimento, ma per il momento mi concentro sugli impegni dei prossimi mesi".
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