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Tempio Pausania, dalla Diocesi la lettera per la pace di Mons. Fornaciari

Ecco l’invito e la riflessione del Vescovo

Tempio Pausania, dalla Diocesi la lettera per la pace di Mons. Fornaciari
Tempio Pausania, dalla Diocesi la lettera per la pace di Mons. Fornaciari
Barbara Curreli

Pubblicato il 02 September 2025 alle 13:00

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Tempio. In occasione della festa della Madonna del Buon Cammino, patrona di Tempio Pausania, il vescovo mons. Roberto Fornaciari ha preparato una lettera dedicata al tema della pace, un testo che contiene un attenta riflessione sul dolore dell'umanità, colpita da terribili guerre, e invoca la collaborazione di tutti, invita alla preghiera e ai gesti di pace e per la pace. 

Questa la lettera indirizzata ai fedeli della Diocesi di Tempio-Ampurias, il testo parte dalla riflessione e dalle parole di sua Santità Leone XIV: "Il cuore della Chiesa è straziato per le grida che si levano dai luoghi di guerra, in particolare dall’Ucraina, dall’Iran, da Israele, da Gaza". Lo ha detto Leone XIV, che al termine dell’udienza del 18 giugno, durante i saluti ai fedeli di lingua italiana, ha lanciato un forte appello per la pace. "Non dobbiamo abituarci alla guerra, anzi bisogna respingere come una tentazione il fascino degli armamenti potenti e sofisticati, questo l’appello: In realtà, poiché nella guerra odierna si fa uso di armi scientifiche di ogni genere, la sua atrocità minaccia di condurre i combattenti ad una barbarie di gran lunga superiore a quella dei tempi passati. Pertanto, in nome della dignità umana e del diritto internazionale, ripeto ai responsabili ciò che soleva dire Papa Francesco: la guerra è sempre una sconfitta. E con Pio XII: nulla è perduto con la pace, tutto può esserlo con la guerra". 

Monsignor Fornaciari riparte da qui nella sua lettera che invita alla pace: "Nelle settimane successive a questo appello il Papa non ha mai smesso di tornare sull’argomento, di invocare il cessate il fuoco, di invitare i capi delle nazioni a sedere a un tavolo per negoziati di pace. Ancora ieri, dopo la preghiera dell’Angelus, è tornato a invocare la pace per l’Ucraina: "Purtroppo, la guerra in Ucraina continua a seminare morte e distruzione. Anche in questi giorni i bombardamenti hanno colpito diverse città, compresa la capitale Kiev, causando numerose vittime. Rinnovo la mia vicinanza al popolo ucraino e a tutte le famiglie ferite. Invito tutti a non cedere all’indifferenza, ma a farsi prossimi con la preghiera e con gesti concreti di carità. Ribadisco con forza il mio pressante appello per un cessate il fuoco immediato e per un serio impegno nel dialogo. È tempo che i responsabili rinuncino alla logica delle armi e imbocchino la via del negoziato e della pace, con il sostegno della comunità internazionale. La voce delle armi deve tacere, mentre deve alzarsi la voce della fraternità e della giustizia", queste le parole del Pontefice nell'ultima domenica di Agosto.

"Tante altre volte lo ha fatto per Israele e la Palestina. Queste guerre stanno riducendo popolazioni già povere nella miseria, arricchendo solo i paesi fabbricanti di armi. La Chiesa è una “casa della misericordia” - però segue Monsignor Fornaciari - dove il Signore viene per guarire e donare speranza. Non dobbiamo lasciare che queste situazioni ci facciano sentire bloccati o in un vicolo cieco. A volte ci sembra infatti che sia inutile continuare a sperare,diventiamo rassegnati e non abbiamo più voglia di lottare. Quello che ci paralizza, molte volte, è proprio la delusione: ci sentiamo scoraggiati e rischiamo di cadere nell’accidia, in una negligenza dell’agire, in un tedio che porta alla noia".

"Non possiamo ignorare “il grido dell’umanità”, e in questo momento quello della popolazione di Gaza, che invoca la pace. Le guerre in corso non risolveranno nessun problema,
produrranno invece ferite più profonde nella storia dei popoli, che impiegheranno generazioni per rimarginarsi. Chiedo che in tutte le parrocchie si continui a pregare per la pace, celebrando anche l’Eucaristia per la pace; che i laici, specialmente quelli impegnati nel sociale e nella politica, facciano sentire una voce evangelica. Invito le associazioni e movimenti ecclesiali a formare i loro aderenti ad una cultura di pace: formino coscienze cristiane mature e radicate nel Vangelo e i laici ad assumere le loro responsabilità nella società".

"A tutti noi, donne e uomini credenti e di buona volontà, è chiesta la conversione del cuore e l’edificazione del Regno di Dio, regno di pace e di giustizia, tramite le opere e di prossimità verso tutti coloro che stanno vivendo situazioni di morte e di conflitto.
L’odierna festa della Beata Vergine Maria del Buon cammino che si celebra a Tempio, ci offre l’orizzonte verso il quale noi tutti siamo incamminati: la Gerusalemme celeste, dove la
vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte si manifesta pienamente. A Lei, madre di speranza, affidiamo le nostre suppliche e chiediamo di portarle al Padre, affinchè assista i bisognosi, purifichi il nostro cuore e ci dia la forza e il coraggio di essere sempre testimoni del Regno del Figlio suo Gesù Cristo, Principe della Pace (cf. Is 9,5)".