Olbia. Nuovi mastelli e nuova banca dati, il sindaco Settimo Nizzi annuncia le novità relative alla gestione della raccolta differenziata in un social post condiviso questa mattina.
"Dal 1° settembre 2025 daremo avvio, per il tramite della De Vizia Transfer S.p.A., all’attività di distribuzione a domicilio dei nuovi mastelli per la raccolta differenziata dei rifiuti e al contestuale aggiornamento della banca dati Tari".
Tutte le informazioni sono reperibili sul sito istituzionale del Comune di Olbia, al link:
"Si tratta della prima fase operativa volta a migliorare il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti della città - spiega Nizzi che aggiunge - continueremo a lavorare senza sosta fino a quando la situazione non verrà risolta in modo efficace".
E mentre il sindaco parla delle novità e auspica un miglioramento del servizio, i commenti dei cittadini anche quest'oggi sono di tutt'altro tenore: "Oggi nessuno ha ritirato l'umido in zona ospedale vecchio nonostante io abbia visto il camion passare dritto, e non è la prima volta" commenta un residente.
" I mastelli dell'organico li ritirano probabilmente a simpatia, mercoledì niente e sabato idem" racconta un altro utente. "Da noi il venerdì non hanno ritirato il vetro e sabato non hanno ritirato neppure l'umido" - gli fa eco un altro cittadino.
E mentre c'è chi si lamenta del mancato ritiro dei rifiuti c'è anche chi suggerisce le alternative ai mastelli: "creare isole ecologiche più grandi in ogni quartiere, tipo Olbia mare? con 1 responsabile h24 e con un sistema di video sorveglianza. E un sistema di pulizia tipo piazza Regina Margherita in tutta la città, sarebbe la fine dei mastelli in giro, che tra l'altro sono anche brutti da vedere".
"È inutile avere i mastelli - afferma anche un'altra residente - se poi la Devizia non li svuota. Oggi lunedì 28 luglio gran parte di viale Aldo Moro non ha avuto il ritiro dei rifiuti e i mastelli sono ancora lì in attesa di essere svuotati".
Mentre il sindaco tira dritto con novità e riconferme, la popolazione continua a manifestare il dissenso su un servizio che diventerà ancora più caro e non potrà soddisfare, come già accade, anche con queste testimonianze, le utenze esistenti.
