Olbia, quasi 300mila euro pubblici per il sagrato della chiesa di san Michele

Olbia. Il Comune ha avviato una procedura per l’affidamento dei lavori di completamento e pavimentazione del sagrato, insieme alla realizzazione dell’illuminazione esterna, della Parrocchia di San Michele Arcangelo. L’importo complessivo dell’intervento è di oltre 280.000 euro e sarà messo a gara tramite procedura negoziata.

I lavori previsti includono la realizzazione della gradinata e dei muri di contenimento, il sistema di raccolta delle acque meteoriche, le rampe di accesso per disabili e l’impianto di illuminazione esterna. Il progetto è stato approvato e la durata dei lavori è stimata in 190 giorni naturali.

Sul piano formale e normativo, nulla da eccepire: l’intervento rientra nelle possibilità previste dal Codice dei contratti pubblici e la Corte dei Conti si espressa in maniera favorevole sull'argomento. Tuttavia, la cifra stanziata, peraltro destinata a una chiesa priva di rilevanza storica, solleva più di un interrogativo sull'opportunità della spesa. È lecito chiedersi se tale somma non potesse essere indirizzata verso altri beni comuni, in un momento in cui numerose strutture pubbliche, comprese scuole e spazi culturali, necessitano di interventi urgenti.

La questione richiama inevitabilmente il principio di separazione tra Stato e Chiesa. In una società pluralista, in cui le necessità civili si moltiplicano e le risorse pubbliche sono limitate, risuona attuale il motto "libera Chiesa in libero Stato". Il dibattito, dunque, non è (solo) giuridico, ma politico e culturale: ha senso oggi destinare quasi 300mila euro a un’opera religiosa di recente costruzione?