Sunday, 27 July 2025
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Pubblicato il 27 July 2025 alle 09:00
Olbia. Molti autori del passato hanno scritto, in varie forme, fiumi di inchiostro sul “fanciullino” che si nasconde dentro il cuore di ogni adulto. Oggi, in psicologia, questo fanciullo viene identificato con l’espressione “bambino interiore”, che altro non è se non la parte più profonda e autentica di ciascuno di noi. Quella realtà libera, spensierata, piena di vita molto spesso, a poco a poco, si ritira sempre di più fino a rimane imprigionata dietro le sbarre costruite lungo il corso della crescita da stili educativi rigidi e aspettative sociali standardizzate e irraggiungibili. Se la parte del bambino interiore con le sue esigenze e i suoi bisogni non viene ascoltata ma messa a tacere per paura di non essere all’altezza, la persona inizia a “spegnersi” gradatamente fino a non riconoscersi più e a vivere una vita fatta di abitudine e doversi senza più l’entusiasmo, la leggerezza, il divertimento e la curiosità tipica dei bambini. Come recuperare questa parte di noi così importante quanto trascurata e come contattarla per vivere vite più felici e soddisfacenti? Abbiamo chiesto consiglio a due esperte di crescita personale: Rita Abeltino e Maria Bianco.
La dott.ssa Abeltino, residente ad Olbia, vanta una prima formazione in Economia che ha ben saputo integrare con i successivi studi nell’ambito delle scienze umane. Da un continuo e costante lavoro con Lucia Giovannini - considerata l’icona italiana della psicologia del cambiamento - e Nicola Riva, executive coach, ha appreso la negoziazione in modo efficace e soprattutto ETICO. Da circa vent’anni lavora in azienda nel campo amministrativo e del personale, sempre affascinata dal mondo dell’essere umano, con le sue illimitate risorse. Si occupa della direzione amministrativa e del personale in una società alberghiera ed è Life&Business coach e formatrice nel campo della crescita personale per lo sviluppo del potenziale umano, con competenze teoriche, pratiche ed esperienziali, acquisite attraverso lo studio e la pratica di metodi certificati come “PNL Etica e Neurosemantica” presso la Libera Università di Crescita Evolutiva e Istituto di Neuro-semantica, “Tutta Un’Altra Vita”, “Respiro consapevole”, “4 Colors – I quattro colori della personalità”, “Puoi Guarire la tua Vita – Louise Hay”.
“La conoscenza e l’utilizzo di questi metodi, le mie conoscenze in economia, la mia esperienza in azienda, le molteplici relazioni interpersonali e le esperienze di vita dei miei anni, mi stanno guidando nella creazione del “mio metodo” nel campo della crescita evolutiva. Un metodo che nasce dalla mia autenticità unita a ciò che ho studiato e sperimentato nella mia vita, perfettamente in linea con i miei valori e che sarà pronto nei prossimi mesi – anticipa Rita - Il mio intento è quello di aiutare le persone a diventare la migliore versione di sé stesse, sentirsi pienamente realizzate nella loro vita e vivere sempre al di sopra del loro potenziale. Da 15 anni, mi occupo di crescita personale per lo sviluppo del potenziale umano, continuando costantemente un grande lavoro su me stessa, che mi permette di raggiungere dei risultati eccellenti. E’ un lavoro che mi permette ora di poter aiutare gli altri a fare lo stesso. Io Immagino un mondo in cui sempre più persone diventino consapevoli dell’importanza di riscoprire il loro valore autentico, avendo la forza e il coraggio di fare il viaggio più bello della loro vita, all’interno di sé stessi. Realizzare chi sono realmente, riscoprire i propri valori, i propri talenti, la propria missione in questa vita e sentirsi così, pienamente felici e appagati. Sono certa che se realmente si vuole, si può cambiare il mondo, una persona alla volta. Mi piace lavorare in un ambiente piacevolmente gioioso e sicuro, dove attraverso un lavoro di profonda introspezione, si sviluppa la capacità di osservare e comprendere i propri pensieri, le proprie emozioni, come queste si ripercuotano a livello fisico e imparare a lasciare andare tutto ciò che non serve più, per creare le condizioni migliori per la propria realizzazione personale”.
Lo scopo/ missione di vita di Rita Abeltino? Aiutare le persone (privati e aziende) a sviluppare la consapevolezza di sé, affinchè possano definire chiaramente i propri obiettivi e la propria strategia, per raggiungere i risultati desiderati.
Anche la dott.ssa Maria Bianco è una life coach e facilitatrice del metodo “Tutta un’altra vita” di Lucia Giovannini, e anche un’insegnante del metodo HYL, “Puoi guarire la tua vita “di Louise Hay, considerata la madre del pensiero positivo per eccellenza in ambito di crescita personale. “Sostanzialmente, mi occupo anch’io di crescita personale per lo sviluppo del potenziale umano – spiega Maria - La mia missione di vita è quella di accompagnare più persone possibili ad andare verso quella che nel coaching definiamo “La Miglior Versione di Sé Stesso”. Quello che mi sta veramente a cuore è FACILITARE quindi le persone ad andare verso un CAMBIAMENTO di tipo EVOLUTIVO, TRASFORMATIVO e MIGLIORATIVO che le aiuti a vivere la propria vita in modo soddisfacente. Lo faccio attraverso strumenti pratici che io stessa ho studiato, imparato e applico continuamente nella mia vita quotidiana, perché questi strumenti, se utilizzati con costanza, funzionano e aiutano veramente a MIGLIORARE, principalmente la RELAZIONE che abbiamo con noi stessi e poi tutte le altre relazioni (familiari, professionali, sociali, ecc.) perché quando stiamo bene con noi stessi, quello che succede è che impariamo a stare bene anche con le altre persone e di conseguenza iniziamo a d’essere d’IMPATTO COSTRUTTIVO per l’intero PIANETA.
Attualmente le due insegnanti sono impegnate in un corso sul metodo Louyse Hay ad Olbia che poche settimane fa ha raggiunto il sold out. Un percorso basato sull’assunto che alla base di tutte le nostre "presunte" difficoltà c'è un solo e unico problema da risolvere, quello di sentire di "non essere abbastanza bravi/e e di non amarci". Da dove arriva questo? Come è possibile che ci siamo trasformati da neonati consapevoli della nostra perfezione, in adulti pieni di problemi, che sentono di non valere niente e di non meritare amore?
Rispondono le insegnanti: “Pensate ad una rosa, che a partire da quando è un timido bocciolo e fino all'ultimo suo petalo, è sempre bella e in continuo mutamento. La stessa cosa vale per noi. Siamo sempre belli, perfetti e in continuo mutamento. Facciamo del nostro meglio con la consapevolezza e la comprensione che abbiamo e man mano che ne acquisiamo maggiormente, agiamo diversamente. Per accogliere il nuovo, è necessario fare quello che Louise Hay chiama: le "pulizie mentali". Quando vogliamo fare ordine in una stanza, iniziamo a spolverare ciò che va spolverato, ci rendiamo conto invece che altre cose vanno aggiustate e ci facciamo un promemoria per ricordarcene, per altre che non ci servono più, sappiamo che è arrivato il momento di eliminarle. La stessa cosa vale per le nostre credenze limitanti. Possiamo eliminarle con la stessa facilità con cui buttiamo nell'immondizia gli avanzi del giorno prima che, sicuramente, non utilizzeremo per preparare il nostro nuovo pasto”.
In effetti non c'è nessuna legge scritta che ci obbliga a continuare a credere in ciò che abbiamo creduto in passato. La comprensione e la consapevolezza ci permettono di innalzarci al di sopra del problema che ci angustia e di riprendere il controllo e il potere sul nostro futuro. Se è vero che non abbiamo modo di cambiare il passato, è altrettanto vero che abbiamo invece un potere illimitato di trasformazione verso il futuro per determinarlo secondo nuovi paradigmi. Il nostro futuro prende infatti forma dai pensieri con cui scegliamo di nutrire la nostra mente nel momento presente. È quindi imperativo per la nostra libertà capire che i nostri genitori e adulti di riferimento dell’infanzia hanno fatto il meglio che potevano con le conoscenze e la comprensione di cui disponevano in quel momento. Non potevano insegnare a noi qualcosa che non conoscevano.
“Noi siamo qui per trascendere i limiti della nostra infanzia, qualsiasi essi siano. Siamo qui per riconoscere la nostra bellezza e unicità a prescindere da quello che ci è stato detto – continuano le esperte - Se vogliamo una vita piena d'amore, anche i nostri pensieri devono essere pieni d'amore. Ogni istante è un NUOVO INIZIO e il nostro punto di potere è sempre nel momento PRESENTE, ci insegna Louise Hay. Questo significa che possiamo decidere di iniziare a cambiare oggi stesso”.
Tutto ciò in cui crediamo lo abbiamo imparato nei primi anni della nostra vita. Ciò significa che le nostre credenze ci sono state trasmesse per apprendimento e che posson anche non corrisponderci più e quindi essere sostituite. Abbiamo IMPARATO a relazionarci con gli altri e con noi stessi in un determinato modo, come SENTIRCI a proposito di ciò che avviene nella vita e a reagire di conseguenza, e come ESPRIMERE le nostre EMOZIONI. Se da piccoli ci era concesso alzare la voce, battere i pugni e strillare abbiamo imparato quello, se invece non andava bene perché eravamo considerati cattivi bambini, abbiamo imparato a tenerci tutto dentro. A seconda di quello che abbiamo appreso, il nostro bambino interiore, anche nell’età adulta, ci porterà inconsciamente a replicare quei comportamenti. Non importa se essi risultino funzionali o meno, lui li conosce come familiari e cercherà sempre di andare verso quella direzione, soprattutto in causa di traumi irrisolti.
Dunque perché è così importante lavorare con il proprio bambino interiore? Perché recuperando il momento in cui abbiamo imparato quelle che sono diventate le nostre verità abbiamo la possibilità di cambiare rotta trasformando, tramite una scelta consapevole, la “mappa” di leggi non scritte che guida tutt’ora la nostra vita. Il primo a parlare di bambino interiore è stato Carl G. Jung, che lo ha identificato con la nostra essenza più vera e profonda. Secondo lo studioso il bambino interiore non dovrebbe essere relegato nell’inconscio ma diventare oggetto di un contatto costate.
Spiega la dott.ssa Abeltino “Dentro ognuno di noi c'è un bimbo piccolo che si è perso, che si sente solo e abbandonato. In sostanza che non si sente amato e degno d’amore. Si sente così perché abbiamo perso i contatti con lui da lungo tempo e, crescendo, ha imparato a farsi carico di tutti i problemi della famiglia e a darsi le colpe dell’infelicità degli adulti o dei loro conflitti. Un bambino terrorizzato che ha imparato a non far rumore per non disturbare o per non essere rifiutato. Un bambino che ha interiorizzato che per andare bene deve nascondere la paura. In pochi hanno infatti la fortuna di avere genitori illuminati capaci di tranquillizzarli emozionalmente e di aiutarli a superare le paure. E questo rimane impresso in quella parte infantile di noi che ci crea ancora così tanti problemi nella vita aduta”.
Quando proviamo ansia e paura o abbiamo reazioni che sono razionalmente esagerate, la nostra mente lo comprende, ma il bambino spaventato dentro di noi ha difficoltà e va in panico. Il punto di svolta sta nell’individuare queste dinamiche che avvengono automaticamente perché guidate dall’inconscio e prendere il timone della propria vita per imprimere una direzione più consapevole ai comportamenti.
“Dentro ognuno di noi non c'è solo un bambino, ma c'è anche un genitore. Un “aduto” che spesso è un genitore normativo – spiega Maria – Con l’espressione “genitore normativo”, ci riferiamo a quelle indicazioni (e comandi) che spesso noi diamo a noi stessi sulla scia di quelle che i nostri genitori ci davano da piccoli. Questo comporta che se i nostri genitori erano particolarmente critici, anche noi svilupperemo la tendenza a parlare a noi stessi con durezza e in maniera giudicante. Se i nostri genitori ci facevano spesso sentire in colpa, anche noi, da adulti, saremo portati a colpevolizzarci per tutto. Ancora, se i nostri genitori ci facevano sentire inadeguati, oggi potremmo essere adulti perfezionisti che non si sentono mai abbastanza. Ecco perché è molto importante far dialogare il nostro bambino interiore con il nostro adulto, non il genitore normativo, che sgrida, che fa sentire in colpa, che critica, che accusa, perché questo continuerebbe a spingere il bambino a nascondersi, a farlo sentire in colpa, criticato, e a fargli avere paura”.
Ma come riuscire a fare pace con quel bambino interiore che abbiamo rinchiuso in una sorta di cantina buia e lasciato a urlare e soffrire senza curarci di lui per molto tempo e con la conseguenza di sentire tutto il suo dolore emotivo? Di più. Come interrompere definitivamente questo circolo e costruire dentro di noi un genitore amorevole? Quella madre e quel padre che ci incoraggiano e sostengono? La risposta delle eserte: “imparando ad amarci ogni giorno di più esattamente così come siamo”. Quando questo avviene, infatti, il bambino dentro di noi si sente riconosciuto, accettato, accolto e può donare al mondo le sue caratteristiche meravigliose: lo stupore, la giocosità, la leggerezza, la capacità di guardare il mondo e le relazioni con occhi nuovi.
Concludono le esperte: “Il nostro bambino interiore va ascoltato anche in età adulta. Solo dandogli spazio e voce potremmo riprendere contatto con quella parte di noi vitale che ci consente di realizzare noi stessi nella vita adulta. E dallo scambio amorevole tra il bambino interiore e il genitore ideale che possiamo costruire, potremmo finalmente sentirci liberi e sicuri allo stesso tempo di crescere, evolvere e far risplendere la nostra autenticità nel mondo per portare il contributo che ciascuno di noi può dare in maniera unica e irripetibile”.
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