Sunday, 17 August 2025

Informazione dal 1999

Bianca, Cronaca

Olbia, nuova uscita di “Pillole di benessere e crescita personale”: Disponibilità al cambiamento

I consigli delle esperte Rita Abeltino e Maria Bianco per trasformare la propria vita

Olbia, nuova uscita di “Pillole di benessere e crescita personale”: Disponibilità al cambiamento
Olbia, nuova uscita di “Pillole di benessere e crescita personale”: Disponibilità al cambiamento
Ilaria Del Giudice

Pubblicato il 17 August 2025 alle 09:00

condividi articolo:

Olbia. Cari lettori oggi, con questo nuovo numero della rubrica “Pillole di benessere e crescita personale” tutto dedicato al cambiamento, vogliamo intraprendere un viaggio entusiasmante nel campo della trasformazione personale e, per farlo, ci affideremo alla guida di due esperte: Rita Abeltino e Maria Bianco. Le coach, che ormai da mesi tengono sul territorio un corso di crescita personale ispirato al metodo di Louise Hay - pietra miliare del cambiamento di vita con il pensiero positivo e l’amore verso sé stessi – hanno deciso di mettere a disposizione alcuni dei punti cardine del metodo per tutti coloro che, una volta iniziato un percorso di crescita personale, incontrano delle resistenze nell’intento di fornire un aiuto concreto per superarle senza farsi sabotare. I pensieri che scegliamo di fare, infatti, creano le esperienze che viviamo nella nostra vita e quello che accade “là fuori” non è altro che uno specchio del nostro dialogo interiore.

“Quando si inizia un percorso di crescita è importante rinforzare costantemente il proprio impegno e il desiderio di voler cambiare ricordando che è fondamentale amare sé stessi durante tutto il processo di trasformazione, partendo dal presupposto, che: SCEGLIAMO DI CAMBIARE PER STARE MEGLIO, NON PERCHE’ NON ANDIAMO BENE. Partendo dal fatto che siamo già PERFETTI nell’ESSERE, PERFETTIBILI nel fare e che possiamo SCEGLIERE di andare OLTRE le RESISTENZE che emergono, per poter CAMBIARE in meglio la nostra vita e creare la realtà che vogliamo veramente – affermano in maniera convinta le coach - Molte persone, di fronte al decidere di CAMBIARE, reagiscono alzando le mani, atterrite dal caos delle loro vite e si arrendono. Altre invece, prima si arrabbiano con sé stesse per poi comunque arrendersi anche loro. Si arrendono perché iniziano a pensare che sia inutile provarci non riscontrando risultati immediati. In fin dei conti, sanno come gestire il proprio dolore, perché ormai è diventato familiare malgrado non sia piacevole e si aggrappano alla speranza che non peggiori ulteriormente”.

Tutti vogliamo che le nostre vite si trasformino, che le situazioni migliorino e si appianino, ma non vogliamo apportare cambiamenti in prima persona. Preferiamo di gran lunga che siano gli altri a farlo, ma affinché avvenga il cambiamento all’esterno – insegnano Rita e Maria - dobbiamo prima di tutto CAMBIARE DENTRO DI NOI, modificando il modo di pensare, di parlare, di esprimerci. I nostri pensieri rappresentano infatti il cibo per la nostra mente tanto quanto gli alimenti lo sono per il nostro corpo. Ripulire la nostra mente dopo una vita passata ad “alimentarla” con pensieri negativi, è un po’ come optare per un regime alimentare sano dopo anni di cibo spazzatura. In entrambi i casi, si possono verificare inizialmente delle crisi. “Quando cambiamo dieta, il corpo inizia ad espellere i residui tossici accumulati e mentre questo avviene potremmo inizialmente sentirci male, per qualche giorno – spiega Bianco – La stessa cosa accade quando decidiamo di modificare gli schemi di pensiero: le circostanze possono sembrarci peggiori per un po’. Continuando a ripetere i nuovi schemi potenzianti, presto avremo ripulito del tutto i vecchi condizionamenti. La CONSAPEVOLEZZA è IL PRIMO PASSO verso il CAMBIAMENTO o LA GUARIGIONE. Se abbiamo degli schemi di pensiero disfunzionali, sepolti in profondità dentro di noi, dobbiamo diventarne consapevoli per risanare la nostra condizione attuale”.

Ma cosa succede dopo questo primo step? Dopo essere diventati consapevoli delle proprie ferite o degli schemi disfunzionali e magari anche dopo aver intrapreso una strada per guarire? Generalmente incappiamo in forti resistenze. “Il processo di trasformazione inizia nell'istante in cui noi cominciamo a pensare di fare un cambiamento – spiega Abeltino - L'impazienza, per esempio, è una forma di resistenza al cambiamento e all'apprendimento, quando pretendiamo che questi debbano avvenire rapidamente. Se vogliamo andare in un'altra stanza dobbiamo alzarci e fare un passo dopo l'altro in quella direzione. Stare seduti sulla sedia e limitarci a pretendere di trovarci altrove non funzionerà. È la stessa cosa. Tutti noi vogliamo risolvere i nostri problemi ma non vogliamo fare le piccole cose che ci porteranno alla soluzione.  

Siamo chiamati a RICONOSCERE LA NOSTRA RESPONSABILITA’ nell’aver contribuito a creare la situazione problematica in cui ci troviamo. Questo non significa che dobbiamo sentirci in colpa o cattivi, ma che, se accettiamo il nostro potere di trasformare i pensieri in esperienze, potremmo sfruttarlo a nostro vantaggio. Se in passato abbiamo usato questo potere inconsapevolmente, creando cose che non volevamo vivere, riconoscendo la nostra responsabilità, possiamo imparare a usarlo con cognizione di causa e in modo positivo facendo il nostro bene. È vero infatti che la nostra vita è solo in piccola parte quello che ci succede, mentre la maggioranza, è costituita da come scegliamo di reagire alle circostanze che ci si presentano”.

Ma come fare per non lasciare che le nostre resistenze ci impediscano di apportare delle trasformazioni nella nostra vita? Ecco il consiglio delle due esperte: “Possiamo lavorare su due livelli: 1. ESAMINARE LA NOSTRA RESISTENZA; 2. FARE DEI CAMBIAMENTI MENTALI. Iniziamo a osservarci e a guardare in che modo OPPONIAMO RESISTENZA e poi agiamo. Procrastinazione e rifiuto, scuse attribuite al sistema familiare o sociale all’esterno sono le forme principali in cui si manifestano le nostre resistenze. Tendiamo a cedere il nostro potere agli altri e a servirci di queste scuse per giustificare la nostra resistenza al cambiamento. Inoltre, cristallizziamo idee su di noi che usiamo come limiti. Ma in fin dei conti, la più radicata forma di resistenza è LA PAURA DELL’IGNOTO. Louise Hay insegna che il modo più efficace per scoprire le resistenze è quello di affermare davanti allo specchio di voler cambiare. Questo perché, lo specchio, rivela immediatamente qualunque forma di resistenza o esitazione. A questo punto, è importante chiedersi il perché e aspettare che le risposte emergano spontaneamente. Quali vecchie idee ci trattengono dal cambiare?”

Gli schemi reiterati manifestano i nostri bisogni. Ogni abitudine, ogni esperienza ripetuta, ogni schema mentale reiterato manifesta un BISOGNO che a sua volta corrisponde a una convinzione. Se non ci fosse il bisogno non avremmo certi schemi e non manifesteremmo certi atteggiamenti o stati d'essere. C'è qualcosa dentro di noi, che in base al nostro assetto mentale, necessita di quel particolare comportamento esteriore. Limitarsi a combattere contro il sintomo, contro quel comportamento esterno è uno spreco di energia, e spesso porta all'acutizzazione del problema. La disponibilità ad individuare e lasciare andare quel bisogno, ciò che non serve più, è la CHIAVE. E per lasciare andare si intende smettere di tenere di fronte a noi il passato con e sue le ferite, le offese, le critiche e i giudizi. Quel passato che, se rievocato costantemente, altro non fa che perpetuare in noi sentimenti di paura, rabbia e sofferenza. Lasciar andare tutto ciò libera spazio che può essere riempito di gioia, amore, luce e prosperità.