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Olbia, giochi riaperti su proroga balneari: "pentola sta per saltare, vogliamo chiarezza"

Una sentenza del Consiglio di Stato ribalta la situazione

Olbia, giochi riaperti su proroga balneari:
Olbia, giochi riaperti su proroga balneari:
Giada Muresu

Pubblicato il 14 March 2023 alle 06:00

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Olbia. Arriva una stangata per i lavoratori balneari: il Consiglio di Stato, l’organo di secondo grado della giustizia amministrativa italiana, ha dichiarato illegittima la proroga fino alla fine del 2024 delle concessioni pubbliche agli stabilimenti balneari, decisa dal governo nel cosiddetto decreto “Milleproroghe”. Con una sentenza del novembre del 2021, il Consiglio di Stato aveva imposto che le attuali concessioni balneari terminassero in qualsiasi caso il 31 dicembre del 2023, ma il nuovo governo Meloni aveva deciso di prorogarle ugualmente di un altro anno. Invece il Consiglio di Stato, intervenendo sul ricorso contro la decisione del comune di Manduria di prorogare fino al 2033 le concessioni demaniali marittime, cambia nuovamente le sorti del settore.

Della proroga delle concessioni in Italia si discute da molti anni: le concessioni vengono infatti prorogate quasi automaticamente da decenni agli stessi proprietari. Per questo nel 2020 la Commissione Europea aveva avviato una procedura di infrazione contro l’Italia perché non era ancora intervenuta sulle concessioni e non aveva bandito una gara pubblica per la loro assegnazione.

“Al momento la legge 14, che è quella che ci ha dato la proroga al 2024, è ancora in vigore ed è stata firmata da Mattarella; quindi a prescindere dal Consiglio di Stato, esiste una legge firmata dal Presidente della Repubblica. Il momento esatto in cui viene stabilita una sentenza avviene in camera di Consiglio, e questo è avvenuto il 16 febbraio, ben otto giorni prima rispetto alla legge 14; si tratta forse cartomanzia? Oltretutto quella sentenza riguardava la legge 145, che riguardava la proroga al 2033, quindi le richieste erano su quella proroga. Loro, con la palla di vetro, hanno detto anche che la legge 14 -ancora non in vigore- non andava bene. Qui c’è un grandissimo caso di separazione dei poteri; ciò che sta succedendo deve spaventare non solo i balneari, ma ogni cittadino italiano. Riguardo l’intervento di Mattarella (che pur avendo firmato la legge, ha messo in guardia sul rischio di perdere i fondi del PNRR), ricordo che il giorno 23 gennaio la portavoce dell’Europa ha ribadito che le concessioni demaniali dei balneari non rientrano nel PNRR, ma le uniche concessioni che sono merce di scambio con i suddetti fondi sono quelle di gas ed idroelettriche. L’Europa sta ricattando il nostro Paese?” dichiara ad Olbia.it, Francesco Gambella, referente Itb Sardegna.

La categoria è ormai sul piede di guerra: “si stanno preoccupando di un’ipotetica infrazione in cui potremmo incorrere, mentre ne abbiamo già 83 in ambito ambientale (vedi l’Ilva). Questa mattina come Itb nazionale abbiamo mandato una richiesta di incontro urgente alla premier Meloni, perché non ci hanno ancora convocato per i tavoli tecnici; se il governo sta aspettando il 20 aprile, giorno nel quale arriverà il giudizio della corte europea, per noi non va assolutamente bene. Ad oggi i balneari, dopo tutto l’accanimento, adesso stanno scoppiando, la pentola sta per saltare. Abbiamo necessità di chiarezza immediata, dobbiamo capire la prua del governo” conclude Gambella.