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I migliori talenti della Sardegna

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I migliori talenti della Sardegna
Olbia.it

Pubblicato il 21 March 2018 alle 19:00

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Olbia, 21 marzo 2018 - In Sardegna sono spesso nati tanti giovani talenti che hanno, poi, espatriato, facendo la fortuna di tanti club sia all’estero che in Italia. Talvolta, però, le gesta eroiche sono rimaste nell’isola: basti pensare all’epopea di Gigi Riva, trascinatore della Nazionale ad Euro ‘68 e del Cagliari nell’annata dello scudetto rossoblu, nel 1969-70.

Altre volte, invece, l’apice della carriera è stato raggiunto altrove: l’esempio è quello di Gianfranco Zola, conosciuto oltremanica come Magic Box, ritornato poi nella prima metà degli anni 2000 a Cagliari. Cerchiamo di capire quali potrebbero essere i nuovi talenti, quelli che potrebbero segnare i prossimi anni del calcio sardo e – si spera – italiano.

LA MEGLIO GIOVENTÙ: BARELLA E DEIOLA

Partiamo, ovviamente, dal più ricercato, dal più voluto, dal più in voga: Nicolò Barella. Classe 1997, alla sua prima stagione in Serie A sta già conquistando tutti. Personalità da vendere, una qualità abbinata a quantità: ha tutto per diventare un centrocampista completo. È nel giro della Nazionale, avendo praticamente indossato la maglia di tutte le giovanili, dalla Under 15 alla Under 21. È stato anche premiato come “miglior centrocampista della classe del 1997” nel 2012 e nel 2013. È puntato da qualsiasi top club italiano, a partire dalla Juventus, passando per Inter, Milan e finendo alla Roma. La sua quotazione sarà già altissima: potrebbero non bastare 30 milioni di euro.

Meno conosciuto ma di prospettiva, nonostante sia del 1995, è Alessandro Deiola. Anche lui centrocampista, se ne parlava benissimo negli anni scorsi, ma qualche annata deludente ha fatto scemare le aspettative. Parliamo comunque di un 22enne che ha dimostrato di avere, nelle giovanili e nella stagione della promozione del Cagliari. A soli 20 anni, si impose come un giocatore importante nella serie cadetta, con 21 partite e 2 gol. Da allora, qualche annata in discesa in prestito, ma il tempo è ancora tanto. Il Cagliari, soprattutto, crede ancora in lui.

MEGLIO TARDI CHE MAI: C’È SPERANZA PER RAGATZU?

Daniele Ragatzu era quotatissimo, quando nella stagione 2008-2009, a soli 17 anni, fece il suo esordio in Serie A con la maglia del Cagliari, segnando anche il suo primo gol nella massima Serie. Da allora ebbe altre chance con i rossoblu, ma non è riuscito mai a imporsi nelle squadre in cui ha giocato, fino a quest’anno. Non parliamo più di una promessa, vista l’età (è un classe 1991), ma sicuramente di un talento che non è sbocciato. All’Olbia, in Serie C, ha giocato 29 partite condite da 14 gol e il Cagliari l’ha ripreso, lasciandolo in prestito per un altro anno. Insomma, c’è la possibilità ancora che l’attaccante si faccia, per avere finalmente la sua grande occasione.

QUANTA SVALUTAZIONE IN ITALIA

Il problema dei giovani talenti in Italia è che, purtroppo, non vengono valorizzati quanto si deve. Basti pensare che in Inghilterra o in Spagna, appena un calciatore dimostra di avere delle qualità importanti, viene subito venduto a un prezzo molto alto. Questo, da un lato, è sicuramente un fattore negativo per le transazioni in Italia, mentre dall’altro, però, psicologicamente va a favore di chi si forma all’estero, per via del fatto che molte società possono essere portate a pensare che comprare da fuori significa maggiore qualità. E allora ci si ritrova nella situazione dello scorso gennaio, quando nessun top club nostrano ha voluto fare investimenti, sia per paura che per mancanza di necessità o di fondi, e l’acquisto più caro è stato quello che spostato Pol Lirola dalla Juventus al Sassuolo per 7 milioni di euro. In Inghilterra e in Spagna non hanno fatto, invece, problemi di prezzo: il Barcellona ha acquistato Coutinho dal Liverpool per 120 milioni di euro più 40 di bonus, mentre il Liverpool ha speso circa la metà dei soldi per Virgil Van Dijk del Southampton. Siamo sicuri che in Italia non potremmo trovare qualcuno di simile a un prezzo inferiore?