Wednesday, 21 May 2025
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Pubblicato il 22 December 2023 alle 11:50
Golafo Aranci. Si torna a parlare dell'ormai noto caso che vede protagonista Capo Figari, a Golfo Aranci e l'hotel di lusso. Sulla vicenda nei mesi si sono espresse diverse figure politiche e non sono mancati i commenti dei cittadini di Golfo Aranci, con l'interrogazione al Parlamento, risponde il sottosegretario di Stato Vittorio Sgarbi: “l’hotel di lusso a Capo Figari non si può fare, nessuna autorizzazione e nessuna interlocuzione preliminare con il Ministero e con la Soprintendenza archeologica di Sassari e Nuoro”.
Si legge nella nota del Comitato Maremosso Golfo Aranci: "È datata il 2 agosto 2023 l’interrogazione che l’Onorevole Francesca Ghirra (Alleanza Verdi e Sinistra) ha presentato ai Ministeri competenti e mettere così in risalto l’incompatibilità del progetto approvato dalla RAS per la trasformazione del Semaforo di Capo Figari e della Batteria Serra in un Luxury Hotel. In data 21 dicembre arriva la risposta firmata dal sottosegretario di stato alla cultura Vittorio Sgarbi. Risposta all’Interrogazione - In relazione all'atto in esame, per quanto di competenza di questo Ministero, si rappresenta innanzitutto che nell'ambito territoriale in argomento sono presenti due compendi oggetto di decreto della, commissione regionale per il patrimonio culturale della Sardegna ai sensi degli articoli 10 e successivi del decreto legislativo n. 42 del 2024. Il primo è l'ex stazione di vedetta di Capo Figari, dichiarato di interesse culturale storico-artistico (decreto n. 65 del 22 maggio 2018) per appartenere al sistema di comunicazione delle stazioni semaforiche realizzato in Italia alla fine dell'Ottocento e per le caratteristiche architettoniche legate alla particolarità della funzione, nonché per la ricchezza paesaggistica del contesto in cui si inserisce. Il secondo è il compendio militare «ex batteria Luigi Serra» anch'esso dichiarato oggetto di interesse culturale (decreto n. 79 del 16 luglio 2020) in quanto significativo esempio di architettura militare del 900 che mantiene perfettamente riconoscibili le caratteristiche originarie e, anche in questo caso, in quanto inserito in modo strategico in un paesaggio circostante di grande pregio".
"Con successivi decreti della commissione regionale patrimonio culturale della Sardegna n. 77 del 26 giugno 2019 (ex stazione di vedetta di Capo Figari) e n. 115 del 16 ottobre 2020 (ex batteria Luigi Serra) è stata autorizzata la concessione in uso dei beni culturali ai sensi dell'articolo 57 del decreto legislativo n. 42 del 2004. Tra le prescrizioni ivi previste, si stabilisce: l'obbligo di preventiva autorizzazione (articoli 21 e 22 del Codice dei beni culturali e del paesaggio) per ogni intervento, anche di manutenzione ordinaria, sui beni e sulle pertinenze: il divieto di interventi di demolizione e la ricostruzione « a l'identique» e la compatibilità di interventi di restauro conservativo, valorizzazione ed adeguamento con la qualifica di bene culturale tutelato; l'obbligo di salvaguardia delle caratteristiche originarie dei compendi, sia sotto il profilo architettonico che del particolare contesto paesaggistico; l'obbligo per il concessionario del bene, così come previsto dalla norma vigente, di garantire la pubblica fruizione del bene culturale secondo modalità da concordarsi con la soprintendenza competente".
"Tutto ciò premesso, ad oggi non sono pervenuti alla soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio per le province di Sassari e Nuoro, istanze di autorizzazione né sono state avviate forme di interlocuzione preliminare in merito agli interventi di restauro degli immobili oggetto della suddetta interrogazione, conclude il sottosegretario di stato per la cultura Vittorio Sgarbi.
Prosegue Maremosso: "Ci rimangono delle domande: - Come, la RAS, ha potuto, approvare il progetto di trasformazione senza avviare nessuna interlocuzione con il Ministero e con la Sovrintendenza? - Come, il concessionario, ha potuto iniziare i lavori di messa in sicurezza con recinzioni non considerando l'obbligo di preventiva autorizzazione (articoli 21 e 22 del Codice dei beni culturali e del paesaggio) per ogni intervento, anche di manutenzione ordinaria, sui beni e sulle pertinenze?".
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