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Telti: Marilena Suelzu racconta la sfilata degli abiti da sposa del passato

Il 12 settembre torna la sfilata di abiti da sposa organizzata dalla Pro Loco di Telti

Telti: Marilena Suelzu racconta la sfilata degli abiti da sposa del passato
Telti: Marilena Suelzu racconta la sfilata degli abiti da sposa del passato
Laura Scarpellini

Pubblicato il 10 September 2025 alle 20:00

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Telti. Benvenuti nell'incantevole e suggestivo borgo della Gallura dove tradizione, attacamento alla propria famiglia e artigianato tessile, si intrecciano da generazioni in generazioni. In vista della "Sfilata abiti da sposa dagli anni '60 ad oggi" che il prossimo 12 settembre vedrà sfilare nel cuore di Telti gli antichi e preziosi abiti da sposa delle donne locali oggi indossati dalle nuove generazioni, abbiamo incontrato Marilena Suelzu, quale presidente della Pro Loco. Con lei potremo esplorare nei minimi particolari, come questa celebrazione custodisca il passato e lo renda vivo nel presente.

L’emozione di questi tessuti ricamati, tramandati con grande cura di madre in figlia, racconta le storie di mani esperte, di ricordi familiari e una di cura meticolosa per conservare tesori tanto preziosi. Scopriremo come l’attenzione ai dettagli, la scelta dei tessuti antichi e la suggestiva cornice del centro storico di Telti contribuiscano a creare un evento che è innanzitutto un rito di memoria, ma anche un invito a guardare al futuro con orgoglio e stupore.

L'appuntamento con la sfilata delle spose del passato però non vuole essere un semplice pretesto folcloristico per attrarre nuovo turismo sul proprio territorio, ma una vera e propria celebrazione del lavoro sartoriale, dell'amore nella confezione degli abiti da sposa, e dell'amore tra madre e figlia che va a sfidare il tempo, e la modernità sempre più incalzante.

Qual è l’origine dell’idea di questa sfilata storica e quale è il significato che rappresenta per Telti il passaggio degli abiti da sposa tra le generazioni, con nipoti che indossano i capi delle nonne?

"È sempre molto emozionante raccontare l'inizio di questa nostra avventura. Posso dire che l’idea nasce da una collaborazione con la Proloco di Sant’Antonio perché noi come Pro Loco ovviamente amiamo stringere legami con le Pro Loco dei paesi vicini per collaborare e lavorare i  sinergia. Ecco che quest’idea nasce con la Proloco di Sant’Antonio in quanto loro avevano già fatto questa sfilata e ci hanno dato l’input per iniziare anche noi. Quindi è iniziata questa meticolosa ricerca nelle famiglie per avere in prestito gli abiti da sposa. Inutile dire che quelli più ricercati sono sempre quelli delle nonne, che tramandano una storia molto antica. Oggi le persone che prendono parte a questa iniziativa si fidano di noi prestando i loro abiti da sposa, quasi come se ci stessero consegnando dei veri e propri tesori personali. Dal canto nostro non abbiamo cercato delle modelle professioniste, ma chiediamo alle ragazze di Telti di indossare questi abiti. Molto spesso capita allora che le nonne si ritrovino inaspettatamente ad ammiarare le proprie nipoti che indossano proprio il loro abito. Oppure è molto toccante osservare come le mamme guardino le loro figlie indossare il proprio abito del matrimonio. C'è molta emozione, quasi un momento magico durante ogni sfilata".

In che modo i tessuti antichi, le preziose fatture e i pizzi sardi vengono preservati e valorizzati durante l’evento, dal restauro alla messa in scena lungo il centro storico?

"Siamo riusciti a trovare due abiti che sono dei primi del 1900 molto belli e molto particolari che son stati affidati, per il loro restauro, alle mani sapienti di Antonello Carzedda di Bitti. Si tratta di un giovane che lavora per il Museo del Costume di Nuoro e ora speriamo che ce ne possa consegnare almeno uno per la sfilata del 12 settembre prossimo, se non tutti e due. Siamo molto ansiose di vederlo. Gli abiti sono molto belli e particolari con dei broccati ricercati. Comunque per il tempo che li ha segnati  sono vestiti preziosi che appartenevano a spose di due famiglie abbastanza importanti. Durante la sfilata poi si verranno a creare anche quest'anno, dei bei momenti in cui si racconta delle tradizioni teltesi, che ci sono sempre state per i matrimoni. Dei preparativi e di tutto quello che c’era dietro l’organizzazione di un matrimonio ai tempi passati, magari anche con qualche momento di grande commozione. Ormai le cerimonie di oggi sono molto diverse, e a tal riguardo i confronti si susseguono prendendo spunto proprio dal nostro evento evocativo. Si parla poi dei dolci della tradizione e delle modalità con le quali veniva chiesta la mano della futura sposa".

Che ruolo gioca il centro storico di Telti come scenografia dell’evento e quali opportunità offre in termini di coinvolgimento delle comunità, artisti locali e visitatori?

"Tutto questo si svolge nel centro storico di Telti in prossimità della piazza  del Duomo che praticamente è la piazza adiacente alla chiesa. Un suggestivo spazio tutto rivestito in granito che viene adornato e oggi reso disponibile per le ragazze che sfilano, creando un'atmosfera davvero magica. Lo scorso anno per la prima volta siamo riusciti a coinvolgere anche dei ragazzi che hanno aiutato le ragazzine durante la sfilata e quest’anno vorremmo riproporre la stessa situazione, con l’aiuto anche di qualche damigella. Spero che questo evento continui nel tempo, perché è un momento davvero suggestivo e insolito. Non è un'occasione  di quelle che si fanno per attirare i turisti ma vuole essere un momento molto quasi intimo che raccoglie il nostro paese. L'appuntammento con le nostre spose è molto sentito ecco perché vengono non solo le proprietarie degli abiti a vedere la sfilata, ma anche tanti curiosi perché comunque c’è desiderio di vedere da vicino ad esempio un abito antico, che vine tramandato da una generazione all'altra. Quest'anno abbiamo un abito del 1958 tra quelli abbastanza datati, gestiti sempre con grande cura e amore e conservati benissimo. Davvero molto suggestivi tutti, fino ad arrivare a quelli più recenti. Su tutti l'emozione vince sempre".