Si conclude oggi Time in Sassari, prolungamento Time in Jazz Berchidda

Tre diversi appuntamenti musicali in altrettanti centri del Sassarese scandiscono oggi (sabato 18 agosto) l'ultima giornata del sesto Time in Sassari, il consueto prolungamento del festival Time in Jazz diretto da Paolo Fresu (che da giovedì 9 a giovedì 16 ha festeggiato a Berchidda e in altri paesi del nord Sardegna la sua venticinquesima edizione).

Il primo impegno è alle 11 a Osilo (a Sa Funtanedda), con il duo di percussioni MirraDrake, formato dall'americano Hamid Drake alla batteria e da Pasquale Mirra al vibrafono: un incontro musicale all'insegna dell' interscambio e dell'alchimia compositiva, un viaggio sonoro tra melodie sospese, a tratti ipnotiche, che uniscono le pulsazioni dei tamburi con l'eclettismo del vibrafono.

Nel tardo pomeriggio (ore 18), la rassegna approda nella suggestiva cornice della necropoli di Moseddu, nei pressi di Cheremule, con Daniele Sepe: reduce dal concerto della sera prima a Sassari con la Vesuvian MagmaticOrchestra, il sassofonista napoletano si propone stavolta nella dimensione più essenziale di un trio con la cantante Floriana Cangiano e con Tommy De Paola alle tastiere.

Già protagonisti a Berchidda la sera di Ferragosto, tornano invece al centro dei riflettori in Piazza Tola a Sassari (ore 21.30) il pianoforte e la fisarmonica di Antonello Salis, il sax di Gavino Murgia, la chitarra sarda"preparata" di Paolo Angeli e le percussioni di Hamid Drake, riuniti sotto l'insegna di "Giornale di bordo". Fissato sulle tracce dell'omonimo album pubblicato due anni fa dall'etichetta S'Ardmusic, il progetto che vedeinsieme questi quattro eclettici musicisti è il risultato di un incontro nato nell'ambito dell'European Jazz Expo di Cagliari nel 2008.

Tutti i concerti sono a ingresso gratuito.

Con l'ultima giornata di Time in Sassari, cala il sipario sull'intensa dieci giorni di Time in Jazz, ma a Berchidda restano ancora aperte fino al 16 settembre le mostre del PAV, il Progetto Arti Visive, allestite al Centro Laber. Il tema del Fuoco, leitmotiv di questa edizione numero venticinque del festival (che ha chiuso il suo ciclo quadriennale dedicato ai quattro elementi primari), viene esplorato attraverso differenti linguaggi artistici: dalla pittura alla scultura, dall'installazione alla fotografia, al video.

La sperimentazione contemporanea nazionale e internazionale è al centro di "Firewall", rassegna curata da Valerio Dehò; offre invece una panoramica sulla sperimentazione visiva in Sardegna "Nello specchio di Prometeo", a cura di Giannella Demuro, mentre una selezione di video e film sperimentali accomunati dall'uso dello sfocato è la materia prima di "Fuori Fuoco", per la curatela di Marco Senaldi.

Ivo Serafino Fenu, con "Passion Fruit", racconta l'elemento Fuoco come passione, secondo varie sfumature e interpretazioni. Completano il programma due mostre che già dal titolo rivelano la loro adesione al tema del festival: "I Mangiafuoco - Fight the Fire with Fire", a cura di Sonia Borsato, e "L'ultimo spenga l'incendio", presentato dal Collettivo Fuoritema.

Le mostre possono essere visitate su prenotazione chiamando il numero 320 38 75 233.