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Olbia, l’unione femminile nell’Arte: l’idea vincente di Sonia Ripamonti

Le artiste della mostra collettiva “L’Arte di Essere Donna” continuano a farsi conoscere

Olbia, l’unione femminile nell’Arte: l’idea vincente di Sonia Ripamonti
Olbia, l’unione femminile nell’Arte: l’idea vincente di Sonia Ripamonti
Ilaria Del Giudice

Pubblicato il 31 March 2024 alle 06:00

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Olbia. Continua il viaggio all’interno della mostra collettiva “L’Arte di Essere Donna” organizzata da Sonia Ripamonti in collaborazione con l’associazione Prospettiva Donna, per scoprire le sue artiste con le loro opere. La mostra, che ha avuto inizio l’8 marzo, in occasione della festa della Donna, si concluderà l’8 aprile. Nell’arco di questo mese, per celebrare e sottolineare l’importanza della lotta per i diritti delle donne, sono stati organizzati diversi eventi a tema e, le artiste, si stanno man mano raccontando, grazie ad un’idea originale della Ripamonti che, nella sua genialità, ha avuto l’idea di creare un evento delle donne e per le donne, dove queste fossero il soggetto principale con la loro arte e dove, le loro opere, costituissero solo lo strumento per esaltare l’infinita creatività femminile. Di seguito, alcune delle protagoniste della collettiva con i loro lavori.

Liliana Pinducciu, di origini teltesi, fin da piccola manifesta forti passioni in campo artistico e decide quindi di seguirle intraprendendo un percorso di studi inerente: dal liceo artistico di Olbia, continua con un percorso di grafica d’arte e illustrazione all’Accademia di Belle Arti (prima di Sassari e successivamente di Macerata), per concludere con un MASTER in Illustrazione Editoriale a Macerata. Attualmente lavora come graphic designer in uno studio di Olbia. nel corso degli anni impara e sperimenta più tecniche, da quelle tradizionali a quelle più moderne e, non trovandone una di particolare predilezione, le usa tutte a seconda dei sentimenti e del soggetto da rappresentare, mischiandole spesso tra loro. Predilige il disegno realistico e le piace perdersi nei dettagli delle cose, in tutto ciò che non è essenziale ma che fa la differenza. “La cosa che preferisco dell’arte è quella straordinaria sensazione di astrazione che si prova nel fare ma anche nel fruire un’opera, la possibilità di un’evasione dalla vita quotidiana e da ciò che ci circonda. Questo spazio di “l’Arte di essere Donna” offre la possibilità di compiere tanti viaggi differenti, quasi nello stesso istante e rimanendo sempre nello stesso posto. Tutto questo è emozione! - afferma Liliana e conclude – Penso che la bellezza di una donna si debba percepire dai suoi occhi, perché quella è la porta del suo cuore, il posto nel quale risiede l'amore”.

Liliana Pinducciu “Speranza” digital painting, 50 x 70

Elisabetta Cocco, nata a Catania, attualmente vive a Olbia. Laureata in pedagogia all’università di Sassari, diventa dirigente scolastica. La passione per la pittura nasce dagli insegnamenti di Liliana Canu e da allora, partecipa a diversi concorsi, estemporanee e rassegne di notevole importanza. Gli ultimi riconoscimenti sono stati: “Premio città di Barcellona” e “USA Tour: Biennale 23/24”. Ama la tecnica ad olio e spatola nei suoi lavori, spaziando da scorci a fondali marini. Ultimamente sta sperimentando l’arte della Fluid Paint con i colori acrilici e l’arte astratta. Ricerca e sperimentazione l’hanno accompagnata costantemente, portandola a scoprire varie tecniche astratte. Le sue opere esaltano la gioia e l’arte attraverso i colori. È un’artista apprezzata per l’elevata capacità comunicativa supportata da uno stile originale e ricercato. Attualmente continua a dipingere nel suo stazzo di campagna godendosi la pensione. Ecco le parole di Elisabetta pe descrivere la presente mostra: “L’unione delle donne è sempre vincente, questa è la nostra resilienza.”

Elisabetta Cocco - Fondale Marino - Acrilico su tela

Filomena Sanna è un'artista nata e cresciuta in Sardegna. Fin da giovane manifesta una grande curiosità e passione per l'arte e la creatività. Dopo aver esplorato diversi medium artistici, come il disegno e la sartoria, trova la sua vera passione nella string art. La pandemia gioca un ruolo significativo nel suo percorso artistico, dandole il tempo e lo spazio necessario per esplorare nuove forme di espressione artistica. “E' qui che ho scoperto la tecnica della string art, forma d'arte dalla quale sono rimasta immediatamente affascinata, e che mi ha permesso di fondere la mia passione per l'arte con le mie abilità manuali, attraverso i tre semplici elementi che la caratterizzano: chiodi, fili e legno. Attraverso la string art ho trovato la libertà di esplorare la bellezza e la complessità della trama e della composizione mediante l'utilizzo di diversi tipi di fili e colori che mi hanno consentito di generare contrasti e sfumature, dando vita a opere che spaziano tra lo stile geometrico ispirato alla natura, fino ad arrivare ai ritratti. Grazie a questa tecnica, inoltre, sono riuscita a creare composizioni d'arte funzionali, mediante disegni tridimensionali montati in strutture di legno che danno vita a delle lampade artigianali e uniscono l'estetica della string art alla funzionalità di un oggetto d'illuminazione. Attraverso la disposizione e la tensione dei fili punto a realizzare opere che trasmettano emozioni e profondità – spiega Filomena e conclude -

Le donne sono da sempre vittime di discriminazioni, violenze e disparità di genere. Credo sia fondamentale portare avanti la lotta per l'uguaglianza e la valorizzazione di tutte le donne indipendentemente dalla loro etnia, origine, orientamento sessuale o condizione economica. Il femminismo ci ha insegnato a sostenere le altre donne e a combattere per un mondo in cui ogni donna possa avere voce, libertà e giustizia per evitare di perpetuare un sistema che opprime e limita il potenziale delle donne. L'arte è un'espressione unica e personale della nostra creatività, è un modo per comunicare emozioni, sensazioni, idee e concetti attraverso l'utilizzo di forme, colori, suoni o movimenti. L'arte è in grado di farci connettere con gli altri, di farci esplorare nuove prospettive, di tramandare bellezza e di aiutarci a comprendere e ritrovare noi stessi. Inoltre, l'arte ci apre alla diversità, facendoci esplorare nuovi orizzonti e scoprire nuove forme di espressione. Sono felice di condividere questa esperienza nell'esposizione collettiva "L'arte di essere donna". In questa mostra ho avuto il privilegio di presentare la mia opera "Frida" ed è stata un'opportunità straordinaria per entrare in contatto con altri artisti e con un pubblico appassionato di arte. Partecipare a questa esposizione mi ha permesso di esplorare nuove prospettive artistiche e di condividere la mia visione con gli altri partecipanti”.

Filomena Sanna - Frida String Art

Giulia Baita, laureata in Storia dell'Arte, è attualmente insegnante e artista. Dal 2015 al 2019 ha partecipato a numerose mostre internazionali come “Light Impression” (due volte a Miami), “MIRA Mobile Prize” (a Porto), “mDAC 2017” (Palo Alto). Alcuni dei suoi video d’arte realizzati con iPhone sono stati selezionati da festival come MoMo Festival, International Mobile Film Festival, Woman’s Mobile Film Festival, Los Angeles Film Festival. Nel 2016 ha collaborato con il compositore jazz Marco Testoni alla realizzazione di tre video musicali per i progetti “Impossible Humans” e “Ah!”. Nel 2017 ha fondato MAG Mobile Art Group, un gruppo di artisti che mira a promuovere la Mobile Art come nuova forma di arte contemporanea. Per due anni (dal 2017 al 2018) ha collaborato con la rivista “ONLY Mobile Art”, edita a NYC e diretta dal fotografo brasiliano Marcelo Barbusci. È stata giudice dei più importanti Mobile Art Awards e concorsi del mondo: tre volte per MIRA Mobile Prize (Porto), poi giudice per MDAC 2021 (Palo Alto, California), infine per Mobgraphia (San Paolo, Brasile). Nel marzo 2018 ha ideato la sua prima mostra come curatrice a Cagliari, presentando artisti mobili provenienti da tutto il mondo. Ne sono seguite altre tre in Sardegna e a Milano. Nel frattempo si è anche dedicata alla sua personale attività artistica con individuali e collettive. Nel 2021 ha partecipato alla mostra “Talk with me” a Genova, Palazzo Ducale e poi a Firenze alla “Biennale di Arte Contemporanea” (Florence Biennale). Per due volte (2021-2022) ha esposto su touch screen a Milano e Fuerteventura presso la MADS Art Gallery. A settembre 2022 ha quindi esposto a NYC presso la Galleria Arte Azulejo con la mostra “Roots” e poi a Milano presso la Galleria MAEC con la mostra “I have a dream”. Nel mese di Aprile 2022, infine, ha partecipato al Fuori Salone - Design Week con l’opera “Movement”.

Attualmente collabora con diverse gallerie e spazi espositivi e le sue opere sono presenti presso diverse collezioni private. Scrive di lei la critica d'arte Elena Gollini: “Il lavoro artistico di Giulia è senza dubbio esauriente, completo, pulito. Le sue opere possiedono il valore del dono, di essere particolarmente attraenti e di possedere una grande energia intrinseca. Invitano lo spettatore ad abbandonarsi alla poesia e alla bellezza”. Il motto di Giulia è: “L’arte non può salvare il mondo ma sicuramente può contribuire a migliorarlo”. E a proposito di questo, dichiara l’artista: “L’arte ha una funzione importante: quella di trasmettere emozioni. E può essere così potente da diffondere insegnamenti e messaggi che possono avere una funzione sociale. Le mie Golden Lady sono donne in armonia con la natura, sono dee, ninfe dei boschi, donne libere. Sono donne antiche che esprimono il sacro femminile della cultura mediterranea, ma anche donne moderne, consapevoli di sè, indipendenti, generatrici di energia vitale. Ogni donna in fondo è una Golden Lady perché ha in sé la stessa forza ed energia. Questa mostra al Green Life Store è perfettamente in linea con la mia Golden Lady così innamorata della natura. E questo mese dedicato alla donna e alla valorizzazione del femminile si sposa con tutto il messaggio che voglio trasmettere con la mia opera”.

Golden Lady e i gabbiani - Arte digitale/mobile art

Michela Barbieri, originaria di Cremona, lavora tra la Sardegna e la Sicilia. La sua esperienza in Asia, Stati Uniti, America, Australia, Europa e Medio Oriente segnano una sua permanente idea di sospensione nel tempo e nello spazio. A contatto con l’arte in ambito trasversale, il suo linguaggio a strati materici fa confluire le sue ricerche in aree diverse come in un dialogo paritetico con l’opera. Dal suo laboratorio catanese, in un processo di esplorazione di svariati elementi, l’incontro con la materia la conduce ad indagare sulla genesi della vita. Come conseguenza naturale, pone a disposizione riferimenti alle grafie antiche e silhouette umane (uomo, donna, bambino) l’assenza di localizzazione e la presenza d’identità, ma soprattutto di memoria come per avvallo dell’esperienza millenaria. Nell’impiego dei materiali di recupero urbano ritrova radici e ristabilisce il suo solo legame con la terra. Questo percorso porta Michela a lavorare con figure note come il giornalista Luca Vitale, il fotografo Cesare Polenghi ed il pittore Rudolf Pypper. Nel 2015 espone la serie “Across Me” presso il MADAI in Porto Cervo, una collezione di croci in Plexiglass realizzate dalla stessa in un laboratorio di Cremona specializzato in tagli al laser; questa collezione verrà in parte esposta a Nicosia nel 2017 in occasione della famosa manifestazione di matrice tradizionale religiosa “La Casazza” organizzata dal Direttore Creativo Paolo La Vigna. Nel 2019 presenta la serie di collages “Genesi” nel progetto espositivo “Matērica” presso le Vigne Surrau. Nel 2020 si riconferma la sua presenza in “Project-art 01” di Soroptimist Gallura, in entrambi i casi curata da Ines Abramián. Nella serie “Gioghi” inaugurata per l’occasione, Michela s’interroga sui rapporti della famiglia e indica spazi vitali tra gli individui, spazi che appartengono allo scambio ludico dialettico continuo, come fasi del cerimoniale delle persone. Con “Nulla di Impersonale”, collezione 2020, tocca con maggiore analisi il concetto puro di impersonalità dell’individuo, ossimoro perfetto della singolarità umana. “Dal momento che nulla in noi può essere estraneo all’altro, l’impersonalità diventa tratto identificativo di un’umanità universale. Puro astrattismo trascendentale” spiega l’artista.

Michela ci guida dunque all’interno della sua esperienza esplorativa focalizzata nell’individuo, come compagine dell’umanità. Nella sua profonda introspezione e nella convinzione del recupero dello scarto sussiste la ricerca di comunicazione. La linea del tempo su cui transita riguarda le antiche civiltà e la contemporaneità, in quanto le interrelazioni tra li individui sono la base delle sue riflessioni. La verità, per lei, esiste come risposta alle domande nei processi, nella ricerca della perfezione che conduce alla vita come atto di creazione sublime. La sua tecnica di elementi misti le consente di narrare processi evolutivi fatti di trasformazioni e di esperienze. La serie “Across Me” interrompe momentaneamente la matericità per esporsi totalmente alla perfezione delle linee e dei moduli come raggiungimento del concetto Divino. La serie “Genesi” completa la risorsa, la domanda, il processo e la risposta. La serie “Gioghi” fa riemergere il ciclo di ricerche retoriche, scambi e scoperte sempre dal riciclo. La serie “Nulla di Impersonale” (2022) pone la necessaria distanza tra colui che ella osserva e il giudizio individuale: tutto va recuperato e rivalutato, ogni ciclo nuovo è una vita nuova, una nuova prospettiva; il materiale nasce, si evolve e trova una nuova vitalità, una sfera diversa di nuova narrativa, nuova cartografia e rinnovato impegno con l’arte e con l’ambiente. Con la serie “Santo Divino” (2023) propone una rilettura Iconografica delle Funzioni Angeliche, dove i simboli e i colori raccontano della natura divina a cui aspirare.

Michela Barbieri In vitro - Tecnica mista su legno

Barbara Porcu, originaria di Cagliari, è una pedagogista clinica che insegna alla scuola primaria. Ha ereditato la passione per la pittura dalla mamma, che le ha fatto scoprire il carattere espressivo dell’arte. In seguito, il suo percorso di formazione l’ha portata ad identificare l’arte come canale preferenziale all’introspezione personale e alla scoperta della propria profondità. Si esprime in questi termini l’artista: “Ho mosso i miei primi passi nel mondo della pittura da autodidatta, ed è stato il mio estremo bisogno di esprimermi e sperimentarmi che mi ha avvicinato a questo mondo. Per me dipingere è dare espressione alla mia istintività e alle mie emozioni. Mediante l’accostamento di colori vivaci e di segni direttamente connessi al “mio sentire” più autentico riesco a rendere “viva” la mia realtà interiore, il mio mondo di sogni e la “me stessa” più autentica. Credo nel forte potere terapeutico e catartico dell’arte, per questo la utilizzo tantissimo con i bambini. La tematica principale dei miei dipinti è l’amore, intesa come la forza più potente che l'universo possiede e tuttavia la più semplice. L’arte è in questo senso come l’amore: forza primordiale espressiva potente e, paradossalmente, semplice. L’arte è un mezzo di espressione che permette di comunicare emozioni, pensieri e idee in modo unico e personale. É un linguaggio universale che supera le barriere culturali e linguistiche. Credo che l'obiettivo comune dell'arte, in tutte le sue forme, sia “ispirare”. Ossia deve avere la capacità di farci vedere il mondo con occhi diversi, farci riflettere sui temi profondi e mettere in discussione; in questo senso l'arte al femminile diventa un potente strumento per sfidare gli stereotipi di genere, la possibilità di esplorare l'esperienza femminile, dare voce alle proprie istanze. Le donne attraverso l’arte possono far sentire la loro voce ed arrivare dritte al cuore di tanti. L’evento organizzato da Sonia mediante The Green Life e Prospettiva Donna credo sia una significativa e forte occasione per promuovere la diversità e l’inclusione: celebrando le differenze e incoraggiando la comprensione reciproca”.

Barbara Porcu - Abisso - Acrilico materico

Gli appuntamenti con “L’arte di Essere Donna” continueranno fino all’8 e, tra questi, la presentazione del libro di Carla Girelli “Il passato Addosso” giovedì 4 aprile alle ore 18:00, sempre ad Olbia presso Piazza Regina Margherita, 7.