Friday, 04 July 2025

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Bianca, Cronaca

Olbia misura la sua aria: inquinamento sotto controllo, ma restano zone critiche

Il risultato della campagna Mezzo (1/2)

Olbia misura la sua aria: inquinamento sotto controllo, ma restano zone critiche
Olbia misura la sua aria: inquinamento sotto controllo, ma restano zone critiche
Olbia.it

Pubblicato il 04 July 2025 alle 13:46

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Olbia. La qualità dell’aria a Olbia finisce sotto la lente grazie al progetto “Di che colore è l’aria che respiri?”, parte dell’iniziativa MEZZO (1/2) per una mobilità sostenibile e inclusiva, sostenuta dalla Fondazione con il Sud.

Tra ottobre e novembre 2024, per tre giornate consecutive, circa 500 studenti di tre istituti cittadini — il liceo scientifico “Mossa”, il classico linguistico “Gramsci” e l’istituto tecnico “Deffenu” — hanno installato 60 campionatori passivi per il monitoraggio del biossido di azoto (NO₂), un inquinante legato soprattutto al traffico veicolare. I dispositivi hanno misurato la qualità dell’aria per quattro settimane.

La campagna di rilevazione è stata coordinata da Cittadini per l’Aria e dal Fab Lab Olbia, con la successiva calibrazione dei dati effettuata confrontando i risultati con quelli provenienti dalle stazioni ufficiali di Arpas situate presso il cimitero e il Parco Fausto Noce.

I primi dati diffusi raccontano di una città mediamente meno inquinata rispetto ad altri centri italiani di dimensioni simili, grazie alla posizione costiera e presumibilmente anche grazie alle politiche di moderazione del traffico, come il limite dei 30 km/h. 

La media del biossido di azoto rilevata in molte aree rispetta i limiti fissati dall’Oms (10 µg/m³ come media annuale), ma non mancano punti critici: viale Aldo Moro e via Vittorio Veneto hanno toccato picchi superiori a 26 µg/m³: del resto sono le due strade principali d'accesso alla città.

L’iniziativa, che ha coinvolto anche la costruzione di mappe delle concentrazioni, sarà replicata a settembre 2025 durante la Settimana Europea della Mobilità. In quel periodo saranno diffusi i risultati di un secondo monitoraggio, realizzato a giugno con altri 60 campionatori posizionati insieme agli studenti dell’IPIA “Amsicora”, per confrontare la qualità dell’aria tra due periodi diversi.

Complessivamente, sono stati impiegati circa 130 campionatori in tutta la città. Gli studenti hanno avuto un ruolo attivo, posizionando e recuperando i rilevatori anche in aree sensibili come rotatorie e zone residenziali. Il progetto punta non solo a raccogliere dati, ma anche a sensibilizzare le nuove generazioni sull’importanza del rispetto ambientale e sul ruolo che ciascun cittadino può avere per migliorare la qualità della vita urbana.

I dati confermano comunque una situazione generalmente buona in molte zone, come quella dell’ospedale Giovanni Paolo II (4,4 µg/m³) o nei parchi cittadini (sempre troppo pochi), dove la presenza di verde e la riduzione del traffico favoriscono un’aria più salubre. Restano sotto osservazione le aree prossime al traffico intenso e quelle vicine al porto di Isola Bianca, dove la questione delle emissioni navali — come sottolineato dai promotori — richiede ulteriori misure, a partire dall’elettrificazione delle banchine.

Per quanto riguarda la raccolta dati in sé, rimane il fatto che i mesi scelti per il campionamento sono relativamente tranquilli rispetto ai periodi di maggiore pressione antropico-veicolare per la città. Per avere un quadro della situazione reale ed esaustivo, le campagne di campionamento dovrebbero abbracciare anche i mesi in cui la città è più sottopressione: luglio e agosto.

L'ideale sarebbe una campagna annuale, ma questo dovrebbe interessare in prima battuta le istituzioni. Che questo primo monitoraggio le ispiri (e non le faccia sedere sugli allori).