Saturday, 25 January 2025
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Pubblicato il 09 January 2025 alle 12:56
Cagliari. La situazione nella casa circondariale di Uta si fa sempre più critica.
Come riportato dall’ANSA, nella serata di ieri un detenuto, già responsabile di un incendio avvenuto pochi giorni fa, ha appiccato un nuovo rogo nella sua cella, provocando un intervento di emergenza del personale di polizia penitenziaria.
Durante le operazioni di salvataggio, due agenti hanno riportato ferite e sono stati costretti a ricorrere a cure mediche.
Il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe), attraverso il segretario regionale Luca Fais, descrive una realtà ormai insostenibile: "Non vi sono più le condizioni di lavoro adeguate e di sicurezza".
Fais ha sottolineato che il sovraffollamento è il principale problema della struttura. Con una capienza massima di 500 persone, il carcere ospita attualmente oltre 760 detenuti. "La casa circondariale di Cagliari è l’unica in regione ove continuano a trasferire detenuti dal resto della penisola, rendendo sempre più ingestibile la struttura", denuncia il segretario, chiedendo un intervento immediato di sfollamento.
La situazione di Uta si inserisce in un quadro più ampio di emergenza carceraria a livello nazionale. Secondo il XX Rapporto di Antigone il tasso di sovraffollamento medio in Italia ha raggiunto il 132,6%, "In alcune strutture, come San Vittore a Milano, l’affollamento effettivo ha raggiunto il 225%" e "In 87 carceri visitate negli ultimi 12 mesi, nel 48,3% delle celle non era garantita acqua calda per tutto il giorno".
Ma le criticità non riguardano solo le strutture, ma anche il personale.
"Nel 2024, il rapporto medio è di un agente ogni 2 detenuti, peggiorando rispetto al 2023 (1,9 detenuti per agente)".
Il segretario Fais ha rivolto un appello alle istituzioni, chiedendo misure immediate per alleggerire la pressione sulla struttura di Uta: "Non possiamo attendere oltre. Occorre un intervento immediato per ripristinare condizioni di sicurezza e dignità sia per il personale che per i detenuti".
La denuncia del Sappe e i dati riportati nel rapporto Antigone evidenziano un sistema penitenziario al limite del collasso, con sovraffollamento, aggressioni in aumento e carenze strutturali.
La questione di Uta è solo l’ultimo esempio di una crisi che richiede interventi urgenti e strutturali per evitare ulteriori tragedie.
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