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Bianca, Cronaca

Buddusò: la maestra pastaia Anna Saba conquista il Brasile

La magia del Su Filindeu, tra tenacia, identità e orgoglio sardo

Buddusò: la maestra pastaia Anna Saba conquista il Brasile
Buddusò: la maestra pastaia Anna Saba conquista il Brasile
Laura Scarpellini

Pubblicato il 10 December 2025 alle 08:00

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Buddusò. È un filo sottilissimo quello che unisce Buddusó a San Paolo del Brasile. Un filo che nasce dalla terra, dalla farina, dall’acqua, ma soprattutto dalla passione. È il filo del Su Filindeu, la pasta più rara del mondo, e a intrecciarlo con le sue mani è Anna Saba, 40 anni, originaria dell’altopiano gallurese, custode di una tradizione antica che rischia di scomparire.

Anna non ha ereditato questa arte direttamente dalla sua famiglia — la pasta fresca e il pane carasau sì, ma il Filindeu no. Nessuno era disposto a insegnarglielo, e allora lei ha scelto la strada più difficile: imparare da autodidatta. Un anno intero di tentativi, dischi spezzati e fili trasformati in gnocchi. Ma la tenacia, si sa, è sarda. Un giorno la magia è accaduta: i primi fili perfetti hanno segnato l’inizio di un percorso straordinario.

Dai dischi da mezzo chilo “con uno solo sfamavo una famiglia”,alla precisione attuale: 60 cm di diametro per 180 grammi di leggerezza e perfezione. Un equilibrio tra tecnica e poesia che in pochi al mondo sanno realizzare.

E proprio questa unicità ha aperto ad Anna le porte del mondo. A novembre, il grande salto: l’invito in Brasile da Embramex Food e Di Berga, una pastaia che per due anni ha studiato in Sardegna la lavorazione tradizionale. A San Paolo, il Filindeu ha lasciato tutti a bocca aperta. “Quando ho iniziato a lavorare, sono rimasti senza parole”, racconta Anna.

Tra l’ammirazione del pubblico e l’accoglienza calorosa di Fernanda, Joyce, Paulina e Cassia, Anna ha portato un pezzo di Sardegna dall’altra parte dell’oceano. E ha visto nei loro occhi la meraviglia per ciò che in terra sarda è quasi quotidiano , ovvero creare arte da un chicco di grano. La sua storia è il manifesto di un’identità che non si arrende al tempo. Una narrazione di mani, fatica e amore. Una dimostrazione che le tradizioni, se custodite e condivise, possono volare lontano senza perdere la propria anima.

Anna tesse fili. Fili di pasta, di memoria, di orgoglio. Fili che legano la Sardegna al mondo. E il mondo, ora più che mai, guarda verso Buddusó.