Thursday, 13 November 2025

Informazione dal 1999

Bianca, Cronaca

Olbia, Laura Meloni: dalla tutela dei minori alla rinascita di Teggia Sambene Sa Istrana

Avvocata, presidente, donna e mamma al servizio della giustizia

Olbia, Laura Meloni: dalla tutela dei minori alla rinascita di Teggia Sambene Sa Istrana
Olbia, Laura Meloni: dalla tutela dei minori alla rinascita di Teggia Sambene Sa Istrana
Laura Scarpellini

Pubblicato il 13 November 2025 alle 13:00

condividi articolo:

Olbia. Determinazione, empatia e senso civico sono i pilastri che definiscono Laura Meloni, legale impegnata da tempo ad Olbia nel proteggere i minori con delicatezza umanità, sempre nel rispetto della legge. In un contesto in cui gestire le criticità familiari nelle aule dei tribunali è diventato una realtà quotidiana, la sua figura offre uno sguardo sullo spaccato sociale  per comprendere cosa significa difendere diritti, ascoltare voci vulnerabili e accompagnare le famiglie lungo percorsi giudiziari spesso complessi.

Con il collega Arrigo Delaria, Laura Meloni ha dato vita allo Studio Legale Delaria Meloni, con sede a Olbia, specializzato in diritto di famiglia e sovraindebitamento. “Essere madre mi ha insegnato molto”, racconta, “mi ha fatto capire quanto sia importante proteggere i minori e mi ha spinto a fare della mia professione un punto di ascolto e di sostegno concreto per le famiglie”.

Oltre alla professione forense, Meloni è anche presidente del Comitato di Quartiere Teggia Sambene Sa Istrana – Olbia, una realtà che ha fondato insieme al suo consiglio direttivo poco più di un anno fa e che oggi rappresenta un punto di riferimento per una comunità che richiede ascolto, presenza e progettualità. Un impegno che si intreccia con il suo ruolo di avvocato, rafforzando quella visione che unisce rigore legale e cura sociale.

Durante il nostro incontro la Meloni espone la sua visione sia professionale che di donna e mamma unendo così il dovuto rigore legale alla sensibilità umana, portandoci a conoscre da vicino le sfide quotidiane delle aule giudiziarie e le storie che rimangono invisibili dietro ogni procedura. Un profilo che va oltre la professione: una professionista che, anche nelle curve più ardue della legge, lascia emergere l’attenzione per chi è più vulnerabile, perché la protezione dei minori non sia solo obbligo, ma impegno etico e sociale.

 

 

Quali sono le principali sfide che incontra nel tutelare i diritti dei minori nelle controversie familiari, e come si bilanciano interessi dei bambini con quelli dei genitori?

"Quando si parla di tutela dei minori nelle controversie familiari, la vera sfida è riuscire a mantenere sempre al centro il bambino. Quando due genitori si separano e vivono un conflitto, è fondamentale ricordare che, come prevede il nostro Codice Civile, l’interesse del minore deve rimanere la priorità assoluta.Per approfondire le mie competenze in questo campo sto frequentando un corso per diventare curatore speciale del minore, organizzato dall’associazione Avvocatura e Famiglia – Sezione Olbia Tempio, di cui sono membro attivo.Nei casi più complessi, dove la conflittualità è elevata, collaboro con pedagogisti, psicologi infantili e psicoterapeuti, perché sono convinta che il diritto in questi casi da solo non basti. Serve un approccio che unisca la conoscenza giuridica alla necessaria sensibilità umana".

Come si intrecciano le vostre attività professionali con il coinvolgimento nel quartiere Teggia e Sambene Sa Istrana, e quale impatto avete osservato sulla comunità locale e sulle famiglie?

"Oltre alla mia attività forense, sono anche presidente del Comitato di Quartiere Teggia Sambene Sa Istrana – Olbia, una realtà che ho avviato con il mio consiglio direttivo poco più di un anno fa. Si tratta di una zona agricola dove, per legge, il Comune e la Regione hanno margini d’intervento limitati. Per questo abbiamo promosso, con il pieno sostegno dell’amministrazione comunale, la nascita di un consorzio ad hoc che possa agire come braccio operativo per migliorare servizi, viabilità e sicurezza dei nostri quartieri. Non ci siamo mai fermati e abbiamo già organizzato la nostra prima festa di quartiere e stiamo valutando una raccolta fondi per sostenere le famiglie in difficoltà. È un progetto che nasce dal cuore e unisce la mia esperienza professionale al desiderio di contribuire concretamente al benessere della comunità olbiese".

Quali consigli pratici offrireste alle famiglie che si trovano ad affrontare diatribe legali legate al contesto familiare, soprattutto per minimizzare lo stress sui bambini e facilitare un percorso di dialogo e ricomposizione?

"Quando una famiglia attraversa una separazione o un momento di forte tensione, è importante non trascurare il lato emotivo. Nelle diatribe legali, infatti, il peso maggiore ricade quasi sempre sui figli, che risentono dei conflitti tra i genitori. Per questo motivo, collaboro con psicologi e pedagogisti che affiancano i genitori nel ritrovare equilibrio e dialogo, anche mentre si affrontano le questioni legali. Un supporto professionale aiuta a gestire le emozioni e a tutelare il benessere dei bambini. Quando mi accorgo che può esserci una possibilità di riavvicinamento, sempre nel superiore interesse dei minori, consiglio di intraprendere un percorso di mediazione con figure competenti. Il mio ruolo, però, resta quello di avvocato, e accompagno i genitori nel modo più sereno e rispettoso possibile nel loro percorso di separazione, cercando di ridurre l’impatto del conflitto sull’intera famiglia".

Qual è la sua battaglia più bella vinta in tribunale, e quale invece non dimenticherà mai tra quelle combattute fuori dalle aule?

"La mia battaglia più bella vinta in aula è stata quella del mio primo procedimento di sovraindebitamento. Una mia cliente, sommersa da oltre 300.000,00 euro di debiti, è riuscita a ottenere un piano di rientro triennale che ha ridotto l’esposizione debitoria di quasi l’80%. Vederla piangere di sollievo mi ha fatto capire che quella non era solo una vittoria legale, ma una vittoria che le ha consentito di tornare a sorridere a riprendere in mano la sua vita. Quella che porto invece nel cuore, fuori dal tribunale, è la mia esperienza di madre. Essere mamma è la sfida più bella e più grande, perché richiede cuore, forza e dedizione. Ogni giorno cerco di insegnare a mia figlia che la giustizia più autentica nasce dal cuore ed è fatta di amore, rispetto e presenza".