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Olbia, la riflessione: serve una circonvallazione ferroviaria

Demuru e Annunziata scrivono a Nizzi

Olbia, la riflessione: serve una circonvallazione ferroviaria
Olbia, la riflessione: serve una circonvallazione ferroviaria
Olbia.it

Pubblicato il 19 April 2021 alle 06:00

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Olbia. Riceviamo e pubblichiamo la lettera scritta dal prof. Francesco Annunciata e dal geom. Andrea Demuru dedicata ai trasporti ferroviari a Olbia. La lettera è stata indirizzata al sindaco di Olbia Settimo Nizzi. Oggetto: La soluzione ferro- metropolitana di superficie nel Nodo Olbia-Golfo Aranci. Era successo un’altra volta che ad Olbia venisse approvato un PUC senza poi un seguito, perché fermato a Cagliari! Questa volta, con la novità della copianificazione (studio del PUC assieme alla Regione), esiste qualcosa al di fuori delle volumetrie e delle distanze dalle coste che pensavamo avrebbe meritato maggiori attenzioni. Sono gli argomenti ferroviari-metropolitani, fondamentali sia per Olbia che per Golfo Aranci, che da tempo cerchiamo di portare all’attenzione di Comune, Provincia, Regione, CIPNES e Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna; l’ultima volta quando scritto con riguardo allo spostamento del Cargo Grendi proveniente da Marina di Carrara, destinato a Golfo Aranci poi spostato al Porto Cocciani. Ma non vogliamo, nell’occasione, neppure entrare in competizione con le scelte operate qualche anno fa dalla precedente Amministrazione Comunale, allorchè fu redatto il PUM di Olbia (Piano Urbano Mobilità), ma solo riaprire l’importante argomento. Come abbiamo più volte avuto modo di rilevare, alcune delle soluzioni contenute in quel PUM, infatti, non le abbiamo mai condivise. Né siamo certi che il tema in argomento sia stato ed in quale misura trattato in Consiglio Comunale al momento della discussione del PUC, nonostante l’importanza che lo stesso riveste per Olbia, il Nord-Est e la Sardegna tutta. Ma se la soluzione, riguardo all’intera questione ferroviaria del Nodo Olbia-Golfo Aranci, è quella che abbiamo intravisto nelle carte e letto nelle relazioni allegate al PUC , abbiamo idea che sull’argomento si stia “andando indietro”; proprio quando in virtù del presumibile rilancio del Porto Canale di Cagliari, parrebbe invece opportuno rimettere in moto il trasporto delle merci su ferro in Sardegna, così da raggiungere il Continente con tempi e costi oltremodo vantaggiosi; così come avviene in tutta Europa; in Svizzera, per attraversarla, anche per motivi ecologici ed in vista di una migliore qualità della vita, i camion vengono caricati sui treni!. Come pensare allora di intervenire sul “sistema” trasportistico sardo per spostare le funzioni a suo tempo svolte egregiamente da Golfo Aranci, ad Oristano anzichè ad Olbia? Forse qualcuno pensa che per collegare la Sardegna con Napoli, Civitavecchia, Livorno, Marina di Carrara o la stessa Genova, sia preferibile inaugurare nuove linee partendo da Oristano confondendo il “continente” italiano con la Spagna o l’Algeria? Ancora: cosa significa, in una zona strategica quale è quella di Olbia-Golfo Aranci, parlare semplicisticamente, di “collegamento ferroviario con l’aeroporto ed il Porto”? Chi conosce a fondo l’argomento e le progettazioni in materia, a cura ad esempio del CIPNES, coerenti con la pianificazione vigente, sa benissimo che quell’affermazione, a sè stante, è poco significativa, in quanto il treno con le merci, al Porto Cocciani, dovrà comunque andare. Nonostante ciò, il PUC adottato quel collegamento lo riserva alla sola metropolitana di superficie! Oppure significa che con la ZES e con la Zona Franca a Cocciani, in mancanza di circonvallazione ferroviaria esterna affiancata a quella stradale, Olbia dovrà rimanere ancora schiava dei passaggi a livello in pieno centro, come e più di 50 anni fa, o, in alternativa, privata ancora una volta del trasporto su ferro, nonostante l’avvenuta realizzazione del Porto Industriale a Cocciani fra Olbia e Golfo Aranci? Da parte nostra speriamo ci siano occasioni per riflettere, dibattere e soprattutto che la Regione trovi il tempo di rileggersi l’unico Piano Regionale Trasporti approvato dal Consiglio Regionale nel ‘95, che dava precise indicazioni sul come affrontare e risolvere, in particolare, la “questione ferroviara” di Olbia ed, in generale, della Sardegna tutta. Temi, questi, da affrontare in un quadro d’insieme sul genere di quanto a suo tempo studiato da Cipnes e Provincia, quando quest’ultima era ancora Comunità Montana Riviera di Gallura. Erano stati infatti affrontati e ipotizati, in detta occasione, i possibili collegamenti e le funzioni da attribuire ad Olbia e Golfo Aranci (ferro-metro), ma anche al Porto Isola Bianca, all’Aeroporto, alle tante “fermate” metro a servizio della Città, delle spiagge, degli Ospedali, del Nuovo Cimitero, dei Centri Commerciali e delle nuove zone di espansione, sia di Olbia che di Golfo Aranci. Nessuno ci ha ancora spiegato del perché, col PUM, si sia tornati indietro, ancor meno perché col PUC, non si sia rimediato alle tante insufficienze nel gestire le politiche trasportistiche del territorio. Dobbiamo attendere che sia la Regione Sardegna, a farsene “paladina”, visto che la valenza, per molti aspetti, è regionale, per non dire statale? Speriamo che ciò avvenga, perché alla luce anche del nuovo ipotizzato arrivo dei treni da Nuoro, in aggiunta al previsto ammodernamento delle linee provenienti da Cagliari, Oristano, Macomer, Sassari, Alghero e Porto Torres, le soluzioni d’insieme non rimangano nei cassetti, a vantaggio di altre, parziali e scoordinate, capaci solo di servizi irrazionali ed esosi, sicuramente in contrasto con quanto il Ricovery Fund europeo si attende dall’Italia in generale, dalle regioni del Sud in particolare. Un’ultima cosa ci piacerebbe non succeda: che si procrastinasse, a svantaggio degli olbiesi, l’illusione di aver raggiunto, col PUC e con l’imminente arretramento della stazione in Via Vittorio Veneto, una città “migliore”, con essa la fine dei condizionamenti urbanistici, economici e sociali che han fin qui caratterizzato lo sviluppo della Città per l’esistenza di tanti passaggi a livello in pieno centro. E’ nostra opinione che se non si aggiusterà il “tiro”, le sbarre si alzeranno ed abbasseranno con sempre maggiore frequenza, nonostante il previsto imminente arretramento dell’attuale stazione passeggeri e, come sostenevano le allora F.S, “a sbarre chiuse i treni passeranno”..., e gli olbiesi continueranno, da fermi, a vederne il loro transito! E se ciò dovesse succedere, in contrapposizione a quanto ipotizzato dal PUC, Olbia, con doti naturali uniche, oltre l’ennesima disillusione, assomiglierebbe sempre di più ad un quadro “pasticciato”, cosa che la Città non merita; soprattutto non lo merita, in considerazione del ruolo che ad essa è sempre spettato e spetterà, con sempre maggiore impulso, nell’affermazione di una visione innovativa dei trasporti, in una Città che se ne potrebbe d’avvero avvalere, quale vera porta della Sardegna. Prof. Francesco Annunziata Geom. Andrea Demuru