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Olbia: la Biblioteca Civica Simpliciana lancia la prima fiction sull'Odissea

Olbia: la Biblioteca Civica Simpliciana lancia la prima fiction sull'Odissea
Olbia: la Biblioteca Civica Simpliciana lancia la prima fiction sull'Odissea
Dénise Meloni

Pubblicato il 21 June 2017 alle 17:16

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Olbia, 22 Giugno 2017 - Venerdì 23 giugno ore 21,00 prende il via la Rassegna Letteraria Sul Filo del Discorso, organizzata dalla Biblioteca Civica Simpliciana e promossa dall’ Assessorato alla Cultura del Comune di Olbia. Il primo appuntamento vedrà come protagonista Tullio Solenghi con lo spettacolo dal titolo ODISSEO E PENELOPE (canto XIX).

Lo spettacolo fa parte del progetto ODISSEA UN RACCONTO MEDITERRANEO un progetto itinerante, ideato e curato da Sergio Maifredi e prodotto dal Teatro Pubblico Ligure, che affida l’Odissea di Omero, “prima fiction a episodi” della narrativa occidentale, alla narrazione orale di attori, scrittori e artisti di diversa esperienza.In Odisseo e Penelope Tullio Solenghi ci racconta il primo incontro tra l’eroe e la sua fedele compagna. Odisseo è finalmente approdato a Itaca, dopo i dieci anni della Guerra di Troia e i dieci trascorsi in mare per aver sfidato Poseidone.

Odisseo non si rivela alla moglie, finge di essere uno straniero che molto ha errato per mari e che, in una terra lontana, ha pure incontrato Odisseo. Chiede di poter parlare a Penelope in privato, lontano dagli sguardi dei proci. Penelope si lascia incantare dal racconto dello straniero. Gli chiede prove: come era vestito Odisseo quando lo ha incontrato? E lo straniero ne fa una descrizione fotografica, con grande precisione dei dettagli. Penelope forse un sospetto lo ha, forse ha intuito che l’uomo di fronte a lei è il suo sposo.

Prima di congedarsi dallo straniero, Penelope gli racconta il sogno che ha fatto, chiedendogli di spiegarglielo: venti oche uscivano dall’ acqua per mangiare il suo grano, su di loro piomba un’ aquila che le uccise tutte. Appollaiatasi sul tetto l’aquila le parla con voce umana per rivelarle di essere il marito arrivato a fare strage dei pretendenti. Lo straniero le risponde che il sogno non ha bisogno di interpretazione, al che Penelope risponde con uno dei passi più celebri dell’Odissea:

“Le porte dei sogni sono due: una è fatta di corno, l’altra di avorio; quelli che vengono dall’avorio ci illudono con parole vane, quelli che vengono, invece, dalla porta di lucido corno, se un uomo li vede, si realizzano davvero”.