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Bianca, Cronaca

Olbia, a breve senza casa: la richiesta di aiuto di una mamma

Ennesima testimonianza dell’emergenza abitativa in città

Olbia, a breve senza casa: la richiesta di aiuto di una mamma
Olbia, a breve senza casa: la richiesta di aiuto di una mamma
Barbara Curreli

Pubblicato il 07 June 2025 alle 11:00

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Olbia. Olbia, città turistica ma con una situazione al collasso per quanto riguarda le case in affitto, un problema, un'emergenza che cresce sempre più ed è testimoniato dalle continue segnalazioni che giungono anche in redazione.

Qualche giorno fa abbiamo avuto la testimonianza di un'altra famiglia in difficoltà. A.L. è una mamma originaria del nord Sardegna trasferitasi a Olbia 25 anni fa che ora affronta con il marito e i due bambini la paura di restare senza casa.

"Vivevamo a Olbia in affitto, ma quando il proprietario ha venduto la casa siamo andati via e non trovando altra casa, -racconta la donna - dato che ce ne sono poche, hanno prezzi esorbitanti e non vengono concesse senza garanzie, ci siamo rivolti anche al Comune per avere una casa popolare".

"Noi siamo stati inseriti nella lista delle case provvisorie, mentre quella delle case popolari a quanto pare non viene aggiornata dal 1997. Al momento abbiamo quella che viene definita "casa provvisoria", una sistemazione temporanea, della durata di un anno, fuori Olbia, in 35 mq, concessa dal Comune. Ad agosto dovremo andare via e nonostante le richieste, le mail, le pec non si smuove nulla".

"I miei due bambini hanno entrambi delle disabilità importanti, io ho una invalidità e mio marito lavora con continuità ma è pur sempre stagionale, pertanto non avendo grosse garanzie avere una casa in affitto pare un sogno, anche se possiamo pagare un affitto, senza sborsare cifre stellari". 

"Vorrei poter dare stabilità ai miei figli, che al momento dormono in un divano letto, in una casa che a breve non sarà più nostra. Nel frattempo non otteniamo nessuna risposta ma nonostante la lista d'attesa qualche casa popolare risulta disabitata e io mi chiedo come vengano fatte le assegnazioni".

Affranta e disperata A.L. racconta come la loro quotidianità sia vincolata dai continui spostamenti senza avere in città una base d'appoggio: "passo la giornata fuori casa a Olbia, seduta in macchina per ore, in attesa che i miei bambini terminino le ore di scuola e di attività al centro di riabilitazione che frequentano proprio a Olbia. Noi siamo abbandonati, io urlo ma nessuno mi ascolta, sento che mi hanno calpestato la dignità, io voglio i miei diritti, voglio una casa".

"La situazione di incertezza - conclude la donna - è stata ulteriormente aggravata nei mesi invernali poiché pioveva dentro casa e ci siamo dovuti spostate temporaneamente in altre due case, ora nessuno ci da delle risposte, agosto è vicino e non posso pensare che l'unica soluzione proposta sia il dormitorio di via Canova".