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Il settore del gioco online in Italia e i cambiamenti

Ecco di cosa si tratta

Il settore del gioco online in Italia e i cambiamenti
Il settore del gioco online in Italia e i cambiamenti
Olbia.it

Pubblicato il 14 February 2023 alle 07:00

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L’industria del gioco online in Italia e i nuovi cambiamenti

Il settore del gioco online in Italia si è sviluppato soprattutto nel terzo millennio e ha fatto sì che lo stato italiano si facesse delle domande e soprattutto trovasse risposte sulla legislazione pertinente. Difatti se i numeri relativi agli introiti e ai giocatori attivi su questi intrattenimenti sul territorio italiano sono sempre stati in aumento, così non sono state le leggi e i decreti per regolarizzare tutto il comparto, che ha sempre avuto alcune falle. E ciò nonostante una storia che lega indissolubilmente la tradizione italiana con il gioco d’azzardo: si giocava nell’antica Roma ai dadi e alla corsa delle bighe, ed è sempre qui in Italia che è nata la prima casa da gioco dell’umanità a Venezia, ed è in Toscana invece che la Contessa Matilde di Canossa creò una “tassa” sul gioco per risanare le casse di Lucca e dare assistenza ai pellegrini che si bagnavano nelle terme dei Bagni di Lucca.

L’esistenza di una legislazione completa e strutturata come sta nascendo in Italia permette indirettamente un servizio di alta qualità erogato agli utenti da parte delle piattaforme di gioco online per dei semplici motivi:

- Criteri di selezione più severi per operare in Italia;

-Vengono richieste garanzie di sicurezza maggiori nei pagamenti e nelle transazioni;

- Operano sotto concessione dell’ADM, ex AAMS: Agenzia delle Dogane e Monopoli di Stato, che garantisce la legittimità e la buona riuscita del gioco, oltre che la regolarità dei software.

Per gli appassionati del settore sarà interessante sapere su cosa ha inciso e cosa ha modificato il celebre decreto dignità apparso nel 2018.

Prima di trattare il decreto dignità facciamo appena un piccolo passo indietro, andando a vedere quali leggi c’erano prima di questo decreto. Fra tutte quella che ha sensibilmente modificato il mondo dei casinò e delle scommesse online è stata la legge Bersani del 2006. C’era stata un’altra importante tappa nel 2009 che aveva imposto a tutti gli operatori del settore di pubblicare il divieto di gioco per i minorenni. La legge Bersani ha invece aperto le porte del mercato italiano agli attori stranieri, mentre il decreto dignità del 2018 va a limitare e vietare la pubblicità delle piattaforme di casinò.

 

Il settore dei casinò è in piena salute, ed è proprio per questo che negli ultimi 15 anni si sono mosse dinamiche che erano ferme dai primi anni del dopoguerra. In Italia tutti gli operatori sanno che il mercato è attivo, ricco e sempre molto attento alle nuove tendenze, e che in particolare al sud e nella città di Milano sono slot machine e scommesse sul calcio ad essere le più giocate.

A tal proposito in Italia dal 2023 sono aumentate le tasse sul gioco d’azzardo, ma ciò non incide sull’utente finale, bensì soltanto sugli operatori. Infatti si passerà dal 18% al 20%, mentre l’aliquota fiscale sale dal 22% al 24%. Ciò si tradurrà in maggiori introiti per il governo italiano, e al contempo non ostacola minimamente i colossi come NetEnt, creatore di Gonzo’s Quest, a operare sul mercato italiano.

Se si pensa che gli italiani hanno fatto registrare una spesa vicina ai 100 miliardi di euro nel 2021, e che invece a livello europeo nel 2022 si è avuto un aumento del 23% della spesa ecco che capiamo che queste manovre governative, adottate non solo dall’Italia ma anche dalla Spagna, erano necessarie. Un’altra notizia importante per gli appassionati del gioco d’azzardo e delle scommesse in Italia è anche l’obbligo imposto dall’ADM, ex AAMS, che prevede che i giochi debbano avere un RTP (ritorno al giocatore) minimo del 90%. Tale organo è anche quello preposto dallo stato italiano per verificare e legittimare le giocate online e che richiede che i software utilizzati per gli intrattenimenti siano certificati e garantiti.