Wednesday, 07 May 2025
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Pubblicato il 14 July 2020 alle 12:28
Olbia, 14 luglio 2020 - Nel pomeriggio di ieri, in poco più di tre ore, i primari dell'ospedale Giovanni Paolo II (i quali, spesso, sono responsabili anche a Tempio e La Maddalena nei rispettivi nosocomi) hanno descritto senza sconti tutti i problemi della sanità olbiese-gallurese. Una sanità "malata terminale", il cui smantellamento parte da lontano e che prima ha toccato le sedi "periferiche" e ora tocca l'hub principale.
Ad aprire le danze è stato l'ing. Paolo Tauro, direttore sanitario dell'Assl Olbia. "Dall'esame dei dati in mio possesso, emergono mancanze di medici in diverse specialità. Pediatri, anestesisti, medici di medicina interna e di chirurgia, insomma abbiamo un dossier ricco di richieste che puntualmente abbiamo inoltrato a Cagliari che però sono disattese o sono prese poco in considerazione. Da questo punto di vista è importante fare sistema e fare squadra".
"Non è un qualcosa che si risolve in breve tempo, manca una politica di assunzioni mirata, manca la programmazione. Tutti i pensionamenti non sono stati non sono stati bilanciati da nuove assunzioni, i medici che sono presenti negli ospedali sono anche diciamo così anziani, nel 51% dei casi hanno più di 55 anni. E naturalmente a queste condizioni di lavoro sempre più difficili si aggiunte una mancanza di infermieri, di oss, di ostetriche, di tecnici di laboratorio, di tecnici di radiologia. E' una situazione abbastanza critica. A una mancanza di medici corrisponde un servizio sempre più scadente e quindi non si riesce a garantire un'assistenza sanitaria alle fasce più deboli della popolazione. Ci auguriamo che ci sia più attenzione, più concretezza nei fatti, meno fumosità".
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