Sunday, 04 May 2025
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Pubblicato il 04 May 2025 alle 11:00
Olbia. Dal 30 aprile ad oggi, 4 maggio, si è tenuta la IV Edizione della Fiera Nautica di Porto Rotondo, con circa 200 imbarcazioni in acqua e 165 operatori in 144 stand. Un’edizione da record sia per i numeri che per i contenuti. Sono state infatti giornate trascorse all’insegna di diversi talk dalle tematiche importanti: formazione, università, quindi Accademy, sicurezza sul lavoro, possibilità della creazione di nuove professionalità, ecologia, materiali e artigianato nautico. Molte le aziende presenti specializzate nella produzione di soluzioni tecnologiche con lo scopo di ridurre l’impatto ambientale derivato dall’uso delle imbarcazioni e con l’obiettivo di limitare l’impatto antropico sul mare. Tra le soluzioni proposte, boe che permettono di evitare l’ancoraggio autonomo delle barche al fine di evitare lo sradicamento della posidonia, elemento naturale fondamentale per l’assorbimento di CO2.
Una presenza straordinaria poi da parte delle istituzioni ad ogni livello. Da evidenziare la presenza di un’unità navale della Guardia Costiera, approdata a Porto Rotondo per festeggiare il suo 160esimo anniversario in concomitanza con il 40esimo anniversario dello Yacht Club Porto Rotondo. Insomma, un’edizione ricca di contenuti sia interni che esterni. Tanti i micro-eventi nell’evento, tra cui presentazioni di nuove imbarcazioni, come quella del cantiere 3B Craft, proveniente dall’Adriatico, che per la prima volta ha esposto in questa Fiera Nautica un suo mezzo appena varato. Grande presenza inoltre di barche e marchi importanti noti a livello mondiale: Azimut, Sanlorenzo Yacht, Bluegame, Ferretti, Dama Boat, Cranchi Yachts, Novamarine. I cantieri locali tutti presenti: Apex Yachts, Maori Yacht, G-Tender, Marino, Sea Water. Infine, non sono mancati gli stand dedicati all’artigianato in ambito nautico, dalla produzione squisitamente tecnica fondamentale per l’esercizio delle imbarcazioni, a quella degli accessori con funzioni estetiche.
Un panorama nautico variegato per ogni target: dall’antico all’ultramoderno. Tra le tante esposizioni, hanno sicuramente destato l’attenzione in termini di blue economy la nuovissima Azimut Seadeck 6, l’imbarcazione elettrica varata da Given for Yachting, primo esemplare ibrido al mondo e la famosa Sir Robert Baden Powell, da tutti ricordata per il suo coinvolgimento, lo scorso anno, nei fatti di cronaca riguardanti l’affondamento del Bayesian durante una violenta tempesta di fronte al porto di Porticello a Palermo. La Sir Robert Baden Powell non solo aveva resistito alla tempesta, ma aveva anche prestato soccorso alla barca vicina. Stile classico, 42 metri, varata nel 1957 e costruita a Magdeburgo, nel 1991, viene ristrutturata per assumere l'aspetto di un Baltimore Clipper. In questa fiera ha collaborato con The Green Life, uno fra gli spazi più green della città, sempre alla ricerca di nuove soluzioni ecologiche, che riesce sempre a unire sensibilizzazione per il rispetto dell’ambiente con cultura e arte. In quest’occasione, la Sir Robert è diventata un museo sul mare, ospitando la mostra di un’artista unica nel suo genere: Marillina Fortuna. Protagonisti delle sue opere, infatti, i rifiuti che il mare riporta a riva. L’artista li raccoglie e utilizza senza togliere e neppure aggiungere nulla. Una scelta e nello stesso tempo una necessità. Gli oggetti e i frammenti raccolti l’attraggono per quello che sono: materia usata, consumata, buttata e rigenerata dal mare, quasi purificata dallo stesso. Un esempio concreto di salvaguardia del grande e comune “Amico blu”.
“Siamo pienamente soddisfatti di questa IV Edizione della Fiera Nautica di Porto Rotondo – ha dichiarato Angelo Colombo, organizzatore dell’evento per il Cipnes – Il nostro intento per il futuro è quello di riuscire a rappresentare sempre di più l’importanza della Sardegna tutta come destinazione turistica per gli amanti del mare e del diporto nautico in modo particolare, ma anche imponendola all’attenzione del grande pubblico come un’isola capace di esprimere un potenziale tecnologico multiplo molto elevato. Si fa tanta ricerca attualmente sull’isola: l’Università di Olbia congiuntamente con la Facoltà di Ingegneria navale sta spingendo molto in quella direzione, coadiuvata dalle Università di Cagliari e di Sassari e dall’Università Federico II di Napoli. Questo ci fornisce i presupposti per pensare che l’innovazione tecnologica troverà sempre di più applicazione anche nel nostro mondo. Per quanto riguarda la fiera in sé, invece, la speranza è quella di riuscire sempre di più a dare evidenza a tutte le risorse che l’isola ha e che molti forse non conoscono. È bene rendersi conto che l’industria nautica in Sardegna sta crescendo in maniera esponenziale e che rappresenta quindi un’opportunità occupazionale e di investimento su varie vie”.
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