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Sanita, è polemica sul nuovo bando OSS: "concorso discriminatorio e fuori legge"

Interviene Fsi-Usae

Sanita, è polemica sul nuovo bando OSS:
Sanita, è polemica sul nuovo bando OSS:
Giada Muresu

Pubblicato il 09 March 2023 alle 06:00

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Olbia. È polemica sul nuovo bando per il reperimento degli OSS: Ares ha infatti bandito un concorso per Operatori Socio Sanitari, volto a soddisfare tutto il fabbisogno delle Asl sarde. Possono partecipare al bando quanti abbiano il titolo di OSS e che abbiano svolto almeno un giorno di lavoro negli ultimi tre anni in una struttura pubblica anche come interinali. Non possono parteciparvi, invece, gli Oss che abbiano lavorato in strutture private, in cooperative o per conto proprio.

Repentina la reazione dei sindacati: “l’esclusione non è motivata né nel bando, né nella delibera. In ogni concorso pubblico possono partecipare tutti quelli che hanno il titolo, e non può esserci nessuna scappatoia per inserirvi alcuni che potrebbero aver lavorato nel pubblico anche un solo giorno. Ci sono OSS che hanno lavorato nel privato o in cooperativa per tanto tempo, che hanno acquisito altrettanta esperienza, e mi sembra illogico che non possano parteciparvi. Credo che sia anche illegale; l’Ares lo deve ritirare e imbandirne velocemente un altro, facendo partecipare tutti quelli che hanno il titolo di OSS” commenta Vito Langiu, segretario territoriale Fsi-Usae.

Il bando Ares sarebbe, secondo le idee del sindacato, del tutto inappropriato: “questo è solo un modo per ritardare lo svolgimento del concorso. Credo che ci saranno molti ricorsi, vedremo cosa dice il parere legale. Si tratta di errori discriminatori che non si possono commettere, questo atto è una vergogna, discriminatorio e contro la legge. Di certo faremo una richiesta all'Ares affinché ritiri e riscriva il concorso con le modalità di legge appropriate. Già questa riforma è veramente fatta male, se poi facciamo anche i concorsi male, non ha senso che esista un'azienda centralizzata che gestisce le risorse umane e quindi i concorsi. Sarebbe stato più logico che ogni Asl, conoscendo il proprio fabbisogno, avesse anche la competenza di bandire i propri concorsi” dichiara ad Olbia.it Langiu.

Ad intervenire sulla questione anche il consigliere regionale Daniele Cocco: “questa mattina il Consigliere regionale Daniele Cocco ha presentato durante i lavori della Commissione sanità, una risoluzione sulla necessità di modificare i requisiti richiesti dall’Ares Sardegna per l’assunzione di 322 Operatori Socio Sanitari presso le ASL. Tra requisiti specifici previsti dall’avviso di selezione, dichiara il vicepresidente della Commissione Cocco, si chiede di aver maturato presso le Aziende del SSR della Sardegna un’esperienza professionale - paradossalmente anche di un solo giorno - nei 36 mesi antecedenti la data del 22 dicembre 2021, escludendo di fatto tutti gli OSS che da anni lavorano - o hanno lavorato - presso strutture private, cooperative o come liberi professionisti. Aver lavorato “almeno un giorno” nel sistema sanitario regionale risulta sicuramente discriminatorio nei confronti di tutti gli operatori in possesso del titolo abilitativo richiesto e di un curriculum lavorativo privato, aggiunge Cocco, ritengo che tale requisito non rappresenti un valido motivo di esclusione per l’accesso alla selezione ma bensì un semplice titolo di valutazione della carriera lavorativa. Dobbiamo dare la possibilità di partecipare alle selezioni del sistema sanitario regionale a tutti se non vogliamo che qualificati operatori sanitari, dopo essersi formati e specializzati in Sardegna, siano costretti ad emigrare per lavorare nelle ASL delle altre regioni. Con l’approvazione della risoluzione la Commissione sanità impegna il Presidente della regione e l’Assessore dell’igiene e sanità a sospendere le procedure di selezione e ad impartire indirizzi all’ARES Sardegna affinché consenta a tutti coloro che hanno titolo di poter partecipare alla selezione”.