Sunday, 23 November 2025
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Pubblicato il 23 November 2025 alle 18:00
Olbia. Si ribalta il quadro sulle accuse di presunti maltrattamenti ai danni di un uomo di 90 anni, vicenda che nelle scorse settimane aveva portato all’applicazione della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento nei confronti della figlia.
Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Tempio Pausania, Federica Maria Distefano, ha revocato tutte le misure cautelari, accogliendo la richiesta della difesa, rappresentata dall’avvocato Antonello Desini, dopo l’esito dell’interrogatorio di garanzia e l’acquisizione di nuovi elementi. La decisione emerge dall’ordinanza depositata lo scorso 21 novembre 2025, nella quale il Gip ricostruisce in modo dettagliato quanto emerso nella nuova fase istruttoria.
Secondo il provvedimento ufficiale, le dichiarazioni rese dalla donna durante l’interrogatorio – definite dal giudice “lineari, pacate e coerenti” – hanno consentito di rivalutare il contesto familiare e di ridimensionare gli elementi inizialmente considerati indizianti.
Un punto centrale riguarda le condizioni cognitive dell’anziano, già evidenziate nella fase iniziale dell’indagine e approfondite attraverso le relazioni mediche acquisite dalla Procura, che hanno contribuito a inquadrare i contrasti tra padre e figlia come litigi relativi all’alimentazione e alle terapie dell’uomo, e non come condotte maltrattanti.
Dagli atti risulta che alcuni episodi attribuiti alla figlia – compresi i segni riscontrati sul corpo dell’uomo – non risultano compatibili con condotte violente, ma sono riconducibili “all’assunzione di terapia farmacologica antiaggregante” e alla gestione quotidiana dei trattamenti prescritti.
Crolla quindi l’impianto accusatorio, e dalle indagini sarebbe emerso anche un clima di conflittualità familiare che, secondo il giudice, “non consente di ritenere pienamente attendibili” le dichiarazioni rese dall’uomo e da un altro familiare.
Elemento ritenuto rilevante dal Gip è anche il comportamento dell’anziano immediatamente dopo l’esecuzione della misura cautelare: l’uomo si era infatti presentato spontaneamente presso i Carabinieri per ritirare la querela, gesto considerato non coerente con l’esistenza di un rischio attuale.
L’avvocato Desini commenta così la decisione: "Abbiamo sottoposto al giudice delle indagini preliminari una ricostruzione alternativa dei fatti, supportata da elementi documentali e testimonianze qualificanti. Il Gip, ritenendo opportuno approfondire il quadro istruttorio, ha disposto integrazioni probatorie. All’esito di tali accertamenti è emerso che gli elementi inizialmente posti a fondamento dell’impianto accusatorio non presentavano rilevanza giuridica sotto il profilo indiziario. Per questo motivo il giudice ha ritenuto di revocare integralmente le misure cautelari precedentemente applicate, comprese quelle dell’allontanamento dalla casa familiare".
Alla luce delle dichiarazioni, delle valutazioni istruttorie e delle risultanze mediche, la giudice Distefano ha stabilito che non sussistono più le condizioni cautelari previste dalla legge, decretando la revoca totale dei provvedimenti nei confronti della figlia.
Il procedimento resta aperto, ma l’impianto accusatorio iniziale – quello che aveva portato all’attivazione del Codice Rosso e alla prima pubblicazione del caso sulla stampa il 3 novembre 2025 – risulta oggi profondamente ridimensionato.
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