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Pubblicato il 30 October 2020 alle 09:58
Olbia, 30 ottobre 2020 - Ancora fumata nera per la ormai famosa ordinanza che il presidente della Regione Solinas dovrebbe emettere da diversi giorni. Il dialogo con il Governo Conte c'è, è serrato, ma a quanto pare non sembrerebbe esserci un punto di contatto tra i desiderata regionali e i diktat nazionali.
Il Ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, ha dichiarato che verranno impugnate tutte quelle ordinanze che stabiliscono criteri meno restrittivi del Dpcm emanato domenica scorsa. L'intenzione del Governatore Solinas era quella di allentare le chiusure dei pubblici esercizi, permettendo ai bar una chiusura intorno alle ore 21 e ai ristoranti una chiusura alle ore 23, anziché alle 18 come stabilito da Conte. Proprio su questo doppio orario non si troverebbe l'accordo: orario che farebbe respirare la già fragile economia sarda, gravemente danneggiata dall'epidemia Covid-19.
I dubbi del presidente sono tutti qua: firmare o no un'ordinanza che forse potrebbe essere impugnata la Tar dal Governo Nazionale? E' questo il nodo da sciogliere a Cagliari. Un nodo da sciogliere osservando ciò che succede nel Nord Italia, dove la Provincia Autonoma di Trento permette ai pubblici esercizi (tramite un'ordinanza del presidente Fugatti) di lavorare per più ore rispetto ai colleghi del resto d'Italia. La Provincia Autonoma di Bolzano, invece, dopo aver inizialmente emesso un'ordinanza meno restrittiva si appresa a seguire Austria e Germania aumentando alcune restrizioni. L'ordinanza trentina è stata impugnata dal ministro Boccia, così come quella meno restrittiva di Bolzano.
L'impugnazione è ciò che vorrebbe evitare Solinas. Sul fronte trasporti, si ipotizza sempre la contingentazione degli ingressi via nave/aereo e la diminuzione della capienza sui mezzi pubblici. Per la scuola, invece, 100% didattica a distanza.
A conti fatti, considerando il rischio impugnazione. l'ordinanza potrebbe non essere nemmeno emessa.
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