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Olbia, il Comune cambia rotta: il Museo va all'Aspo

Sarà la municipalizzata multitasking a gestirlo

Olbia, il Comune cambia rotta: il Museo va all'Aspo
Olbia, il Comune cambia rotta: il Museo va all'Aspo
Olbia.it

Pubblicato il 13 June 2025 alle 09:09

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Olbia. La Giunta comunale, guidata dal sindaco Settimo Nizzi, ha approvato una nuova strategia per la gestione del Museo Archeologico di Olbia, decidendo di affidarne l’organizzazione e i servizi principali alla società in house ASPO S.p.A., partecipata dal Comune. L’obiettivo è garantire continuità operativa, efficienza economica e valorizzazione del patrimonio culturale, evitando le criticità legate a una gestione diretta da parte dell’ente.

Inizialmente, con la delibera n. 134 del 2 aprile 2025, l’amministrazione aveva previsto l’affidamento di un incarico esterno per la figura di Direttore-Conservatore tramite collaborazione autonoma. Tuttavia, come si legge nella nuova delibera, in considerazione della "complessità gestionale dell’istituzione museale" e dell'esigenza di raggiungere gli standard previsti per l’iscrizione al Sistema Museale Nazionale e all’Albo regionale dei luoghi della cultura, si è optato per una soluzione che viene considersta dalla giunta come più strutturata.

L’affidamento ad ASPO S.p.A. permetterà - secondo l'amministrazione Nizzi - di gestire in maniera integrata non solo l’allestimento e i contenuti scientifici del Museo, ma anche i servizi accessori come biglietteria, bookshop, caffetteria, gestione delle sale espositive e della sala convegni.

Un ulteriore elemento di coerenza organizzativa, stando a quanto si legge nella delibera, è rappresentato dal fatto che ASPO gestisce già l’Ufficio Informazioni Turistiche del Comune, condizione che consente di attivare sinergie operative e promozionali tra il museo e le politiche turistiche del territorio.

Il Comune valuta positivamente questa formula anche sul piano della convenienza economica. L’affidamento diretto, disciplinato dall’art. 14 del D.Lgs. 201/2022 e dall’art. 7 del nuovo Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. 36/2023), prevede un modello basato sul rimborso dei costi effettivi sostenuti, verificabili tramite un piano economico-finanziario. Tale modalità potrebbe risultare più vantaggiosa rispetto al ricorso al mercato. La valutazione sarà oggetto di una relazione tecnico-illustrativa del Servizio Cultura.

La gestione in house viene considerata dall’amministrazione come la soluzione più efficace per rafforzare il controllo pubblico, evitare frammentazioni organizzative e garantire la sostenibilità delle attività museali nel medio-lungo periodo, anche in vista della partecipazione a bandi e finanziamenti nazionali ed europei.