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Olbia, Landini in città per sostenere i referendum su lavoro e cittadinanza

Cinque quesiti per cambiare il lavoro: “Non si è liberi nella precarietà”

Olbia, Landini in città per sostenere i referendum su lavoro e cittadinanza
Olbia, Landini in città per sostenere i referendum su lavoro e cittadinanza
Andrea Baragone

Pubblicato il 28 May 2025 alle 13:16

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Olbia. Per la prima volta in Gallura, un segretario nazionale della Cgil ha scelto Olbia per lanciare un appello accorato in vista del referendum dell’8 e 9 giugno. Maurizio Landini è arrivato davanti al Municipio per incontrare giornalisti, cittadini e attivisti. Tema centrale: i cinque quesiti referendari che mirano a modificare norme su licenziamenti, contratti a termine, sicurezza sul lavoro e cittadinanza.

"Il voto è la nostra rivolta!" è lo slogan scelto dalla Cgil per una campagna che Landini definisce "trasversale, popolare, concreta". Dopo la conferenza stampa in piazza, il segretario ha incontrato il sindaco Settimo Nizzi.

"Non ce n'è uno meglio o peggio – ha dichiarato Landini – sono quesiti che vogliono rimettere al centro la dignità del lavoro. Basta precarietà, basta morti sul lavoro, basta licenziamenti ingiusti". Un discorso che ha toccato tutti i temi al centro della consultazione, compreso quello, definito “fondamentale”, dell’accesso alla cittadinanza.

Il leader Cgil ha criticato apertamente la scelta della maggioranza di governo di non promuovere il dibattito: "Invitare all’astensione è pericoloso. Vuol dire non voler cambiare nulla. Noi invece chiediamo di cancellare leggi sbagliate approvate da governi di destra e di sinistra, leggi che hanno reso il lavoro più povero e meno sicuro".

Con il referendum, ha sottolineato, "non voti per un partito ma per te stesso, per i tuoi diritti e per il futuro dei tuoi figli. Se il quorum sarà raggiunto, sarà un atto di democrazia diretta e di cambiamento. È un voto che non deleghi a nessuno".

Rivolgendosi in particolare agli astensionisti, Landini ha raccontato l’incontro con una donna a Trento che gli ha detto: "Non votavo da anni, ma questa volta ci vado. Perché si vota per qualcosa". Da Olbia, ha ribadito l’appello a partecipare: "Serve un risveglio collettivo. Se l’8 e 9 giugno andiamo tutti a votare, per un giorno è come se ciascuno di noi fosse un parlamentare".