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Omicidio Cinzia Pinna, interrogato il giardiniere: “Non so perché sono coinvolto”

ll 26enne indagato per favoreggiamento respinge ogni accusa davanti ai magistrati

Omicidio Cinzia Pinna, interrogato il giardiniere: “Non so perché sono coinvolto”
Omicidio Cinzia Pinna, interrogato il giardiniere: “Non so perché sono coinvolto”
Olbia.it

Pubblicato il 17 October 2025 alle 10:00

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Tempio Pausania. Nuovo capitolo nell’inchiesta sull’omicidio di Cinzia Pinna, la 33enne originaria di Castelsardo uccisa l’11 settembre 2025. Nel pomeriggio di giovedì 16 ottobre, L. F., giardiniere di 26 anni residente in Gallura ma originario della Lombardia, è stato interrogato in Procura a Tempio. È indagato per favoreggiamento insieme a R. E., nell’ambito dell’indagine che vede al centro Emanuele Ragnedda, l’imprenditore arzachenese di 41 anni che ha confessato l’omicidio.

Come riporta L’Unione Sarda, L. F. — attraverso i suoi legali — aveva chiesto da tempo di essere sentito e, nel corso dell’interrogatorio, ha respinto ogni accusa spiegando di non avere alcun legame con la vittima né con quanto accaduto.“Prima sono stato accusato di avere nascosto il cadavere. Poi di favoreggiamento. Ma io non so di cosa si parla, non so perché sono dentro questa storia. Non conoscevo la vittima, non sapevo che fosse sparita", ha dichiarato il giovane davanti ai magistrati.

L. F. ha inoltre presentato elementi a sua discolpa, affermando che il giorno indicato da Ragnedda per la presunta consegna di alcuni oggetti non si trovava a Palau, ma in un’altra località. Ha confermato di essere stato a Conca Entosa la sera del 14 settembre, invitato da Ragnedda insieme ad altre persone, ma di non essersi accorto di nulla di insolito. I nomi degli altri presenti restano coperti dal segreto istruttorio.

Come riportato in un precedente articolo di Olbia.it (9 ottobre 2025), gli investigatori del RIS di Cagliari hanno eseguito nuovi accertamenti sullo yacht “Nikitai”, di proprietà della famiglia Ragnedda e ormeggiato a Cannigione, già sequestrato dopo la confessione del 41enne. Le analisi si aggiungono ai rilievi compiuti nella tenuta di Conca Entosa, tra Arzachena e Palau, dove si sarebbe consumato il delitto.

Mentre le indagini proseguono per chiarire tutti gli aspetti della vicenda e verificare eventuali responsabilità di terzi, Ragnedda, dopo un periodo di osservazione in una struttura sanitaria, si trova attualmente nella casa circondariale di Nuchis, ha rinunciato al riesame restando a disposizione dell’autorità giudiziaria.