Thursday, 16 October 2025
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Pubblicato il 16 October 2025 alle 15:30
Olbia. Da Rio de Janeiro a Olbia, Marcelo Santos ha scelto la Sardegna come nuova casa e qui vive appieno la sua passione: insegnare CAPOEIRA BRASILIANA autentica condividendo la sua visione cosmopolita della vita. Una figura di energia contagiosa la sua che attraversa mari e culture: il maestro celebre per la sua allegria contagiosa e per l’inconfondibile accento brasiliano che immediatamente conquista chi lo ascolta proviene dalle strade e dai quartieri pulsanti della metropoli brasialiana.
Fondatore del centro culturale e sportivo Murta Maria Sport, Marcelo Santos ha creato uno spazio che è molto più di un semplice luogo di pratica: una sala/laboratorio pensata per far germogliare grandi idee. Qui tra ritmo e movimento, si impara la vera Capoeira, non solo come arte marziale, ma come linguaggio di connessioni umane, musica e danza, con la musica come filo conduttore.
La sua esperienza di vita—tra le strade di Rio, i palcoscenici musicali e ora le coste della Sardegna—offre una chiave di lettura originale: una metropolitana di emozioni e opportunità che invita l’Europa a rivedere i propri schemi di rigidità e a vedere la vita con una prospettiva più fluida, creativa e cosmopolita. Tra passione per la musica e insegnamento della vera capoeira, il maestro Santos ci racconta come vive in Sardegna, senza rinunciare al battito del suo Brasile.
Da Rio de Janeiro a Olbia, ha portato la sua Capoeira Brasiliana nel centro culturale e sportivo da lei creato nella zona di Murta Maria, Porto san Paolo e Lori che si chiama Murta MariaSport. Può raccontarci come si integra questa disciplina in uno spazio dedicato alle grandi Idee e quale valore aggiunge al pubblico sardo?
"Nel 2005 sono stato invitato a participare ad un progetto interculturale per portare la Capoeira in Sardegna, nella scuola elementare e media della città di Sennori per un anno perché il direttore di questa scuola era venuto a visitare uno dei miei progetti nelle favelas in Rio de Janeiro. E così sono stato invitato qui e una volta in Sardegna il progetto si ampliato, anche per le scuole di Ittiri, Sassari ( Latte Dolce), Porto Torres, Usini. 3 anni dopo sono stato invitato a lavorare ad un progetto del Ministero della Pubblica Istruzione riguardante la scuola superiore a Gavoi e anche a Mogoro. Successivamente il progetto si è spostato a Oristano lavorando direttamente con la Provincia e mettendo a punto un vero e proprio intercambio culturale non solo tra la capoeira e ballo sardo, ma anche con uno scambio linguistico con la nostra cultura brasiliana. Sono state coinvolte in Sardegna 15 unità scolari con più di 2 mila allievi. Con la capoeira oggi nella zona di Olbia abbiamo uno spazio tutto nostro proprio a murta Maria (Murta Maria.Sport) dove si respira appieno la nostra cultura brasiliana con corsi annuali di capoeira e stage legato alla nostre danze: afro brasiliana, samba, o percussioni".
La sua allegria e l’accento brasiliano suscitano empatia immediata. In che modo l’elemento comunicativo e la sua personalità influenzano l’insegnamento della Capoeira e l’emozione dei partecipanti?
"La nostra filosofia di vita influenza tantissimo il nostro lavoro dentro e fuori della sala perché abbiamo un modo diverso di approcciarci al quotidiano. La nostra diversità dalla cultura europea è che la cosa più importante nella vita e collaborare con gli altri perchè da soli non si fa' nulla. Ciò è quanto trasmettiamo tutti giorni in sala. Nella vita il bene materiale seve solo momentaneamente, ma bisogna avere belle persone vicino per poter proseguire al meglio sulla nostra strada. Nessun divario economico è importante, ma conta la spiritualità e circondandosi di coloro che per noi sono belle persone, la vita migliora. La mia è la terza generazione di capoeira e mio nonno e papà erano anche loro maestri, così come mia sorella. Abbiamo alle spalle una grande esperienza e tradizione familiare,da poter trasmette ad ogni nostro allievo qui in Sardegna".
Infine, quali progetti o iniziative future ha in cantiere ad Olbia per far crescere la comunità della Capoeira e mantenere viva la connessione tra la sua cultura brasiliana e la realtà sarda?
"Per questo anno l'obiettivo è quello di ampliare il nostro corso anche in oltre città vicine a Olbia e dare vita ad un nostro nostro festival brasiliano, per il prossimo maggio. Vorremo inoltre formare uno stage e corsi di aggiornamento di Capoeira ,danza afro e percussioni. Inoltre abbiamo messo a punto una collaborazione con teatro Nyx e c'è in vista per il prossimo novembre un appuntamento IN TEATRO con un spettacolo brasiliano, ma per scaramanzia nonn posso ancora dire di più, al momento. Vogliamo raccintare la storia della schiavitù del Brasile attraverso la storia dello schiavo Zumbi Dos Palmares che utilizzava la capoeira come forma di combattimento per la sua libertà contra il colonizzatori europei. Sarà una storia del immigrati che ricalca temi attuali in Europa dove sempre qualcuno vuole combattere e qualcuno altro invece che vuole la libertà. Ecco che questo evento avrà una importanza fondamentale per far capire la storia della capoeira ma anche la storia della umanità attuale e antica, sempre coinvolta in una continua lotta".
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