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Olbia, successo per l’evento kamiARTE promosso dalla Libreria Per filo e per segno

Andrea Bebbu racconta la sua esperienza con il Kamishibai in chiave didattica

Olbia, successo per l’evento kamiARTE promosso dalla Libreria Per filo e per segno
Olbia, successo per l’evento kamiARTE promosso dalla Libreria Per filo e per segno
Ilaria Del Giudice

Pubblicato il 26 May 2024 alle 10:00

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Olbia. Il 22 maggio, presso la Libreria “Per filo e per segno” si è tenuto l’evento per bambini dal titolo “Se leggi ti lib(e)ri” con la collaborazione di Andrea Bebbu, esperto di Kamishibai, una forma di teatro “in scatola” che ben si presta per essere utilizzato in chiave didattica e divulgativa. Tema della serata: l’arte. Al giovane pubblico sono state fornite nozioni in merito alla storia dell’arte in maniera originale ed interattiva proprio grazie al kamishibai e, alla fine dell’incontro, i bambini sono stai invitati a realizzare un lavoro personale, ognuno secondo il proprio stile artistico.

La passione di Andrea per il Kamishibai è nata durante il lockdown, in seguito ad un’intuizione originale per la creazione di lezioni accattivanti in DAD per i ragazzi che seguiva come educatore. Da lì Bebbu ha poi continuato a coltivare questa passione, sino a raccogliere vario materiale di artisti di tutto il mondo e a creare anche le sue personali storie illustrate.

Racconta l’artista: “Sono un educatore, lavoro con l’autismo e ho sempre unito l’ambito teatrale con quello dell’animazione e dell’educazione. Sono partito recitando, poi scrivendo testi teatrali per la scuola e poi mi sono specializzato nel kamishibai, teatro giapponese che utilizza albi illustrati, creando storie ispirate al territorio, con concetti chiave per i bambini con l’intento trasporli nel mondo di oggi che loro vivono. Strutturalmente, il kamishibai si presenta come un piccolo teatro di legno, una sorta di valigetta con all’interno un sipario, ante di legno, e fogli d’album A3. Il pubblico vede le immagini in sequenza. Questa forma di teatro si può narrare stando dietro la struttura, oppure davanti insieme alla tavola. Si presta a diverse varianti: tavola con buco, mani, marionette, ombre. Io, generalmente, tramite tavole illustrate, uso le immagini per raccontare storie che provo a ricondurre a regole sociali o tematiche valoriali importanti, adatte a tutti.

Racconto le varie storie utilizzando una serie di strumenti tipici di questo teatro di carta per produrre dei suoni come maracas o legnetti sonori, adattandoli, di volta in volta, secondo il contesto per creare un accompagnamento musicale. Solitamente interpreto e narro, per poi coinvolgere i bambini in piccoli laboratori creativi, con l’obiettivo di intrattenerli ed appassionarli organizzando degli eventi. I temi che preferisco trattare sono quelli sociali e ho il progetto futuro di proporre il kamishibai anche ad un pubblico adulto, trattando argomenti importanti come bullismo, violenza e femminicidi. Inoltre, mi piacerebbe portare il kamishibai anche all’interno della Scuola e di utilizzarlo come strategia didattica per arrivare ad alunni e studenti in maniera immediata”.

Riferendosi all’evento del 22 maggio, invece Andrea si esprime in questi termini: “È stato un bellissimo momento soprattutto per aver utilizzato il kamishibai in chiave artistica legata però alla storia dell’arte in modalità didattica. Siamo partititi dallo spiegare che cosa significhi la parola “arte” per attraversare poi alcune delle pitture rupestri e approdare alla Cappella Sistina e alle delle statue di Canova in un percorso dove l’immagine era la protagonista. L’evento si è concluso con un momento di laboratorio per bambini dove ognuno ha realizzato la sua opera utilizzando la tecnica del collage e dell’assemblaggio di materiali vari come carta e filo. Quest’ultimo, legato alla mia opera “Il filo rosso di Vincent” come omaggio alla narrazione e a questo filo rosso che collegava la storia. È stato un evento partecipato che rientra nelle iniziative della Libreria PER FILO E PER SEGNO per il maggio dei libri. Ringrazio la libraia Eva Degortes che, sempre molto accogliente e collaborativa, mi consente di dar vita a idee innovative e vincenti”.